WEB CITIZENS

SCARPE & SCARPONI


Sfogliando una rivista mi è caduto l'occhio sulla pubblicità di un paio di scarponi e all'istante il mio pensiero è andato al mastro scarparo più famoso al mondo: quel Diego Della Valle che qualche mese fa inondava gli schermi televisivi annunciando urbi et orbi la sua discesa in campo alla guida di un esercito di liberazione dell'Italia dall'occupazione renziana. Il viso stravolto da una smorfia di terrore, lo sguardo cupo e pensieroso, una mano sul cuore e l'altra su un bicchier d'acqua per meglio scioglier la lingua, il patron di Tod's pareva realmente l'incarnazione del salvatore della Patria in procinto d'indossar corazza ed elmetto per dar battaglia a Renzi e liberar così il Belpaese dalla ruina fiorentina. Un mesetto di fuochi d'artificio mediatici e poi...puff, più nulla: sparito dai radar come se inghiottito in qualche buco nero. I retroscenisti nostrani - perlomeno quelli più maliziosi - sostennero neanche tanto velatamente che i buchi neri nei quali Della Valle pareva esser stato inghiottito eran quelli della galassia marchettaro-governativa, luoghi metafisici in cui uno vi entra da nemico ma vi esce filo-governativo e con in tasca qualcosina. Poiché non vanto siffatte iperuraniche frequentazioni, non sono in grado né di avvalorare né di smentire la maliziosa tesi dei retroscenisti che ho appena riportato. Debbo però registrare come dato di fatto che Della Valle in queste ultime settimane è tornato a tuonare contro Renzi dopo il lungo periodo di silenzio (silenzio-assenso?): forse s'era solamente concesso una pausa di riflessione per meglio affilar le armi in vista della battaglia finale! I tentennamenti di Della Valle, le spiegazioni dei retroscenisti, tutto questo a me fa semplicemente ridere. Di più, mi conferma l'intimo convincimento che l'Italia è il paese delle scarpe e degli scarponi che il mondo intero (non) ci invidia.