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Dal 1960 al 2000 il ns. paese ha conociuto un lungo periodo di crescita economica e di continuo miglioramento delle condizioni economiche e sociali della popolazione.
Alla base di cio' vi erano, in sintesi:
un'assetto industriale di grandi industrie, che, a parte quella automobilistica, erano perlopiu' nelle mani dello Stato e rappresentavano il perno strategico dell'intero asse industriale (enerigia elettrica, telefonia, petrolio - Eni - cantieristica navale, elettromeccanica)
un sistema bancario solido, anch'esso protetto dallo Stato
un sistema di distretti industriali che contribuiva ad elevata quota dell'export in settori che possiamo definire "tradizionali" (tessile, abbigliamento, legno, meccanica, etc)
una sovranità monetaria che consentiva di usare le leve dei tassi, dei cambi, e della quantità di moneta, in funzione del ciclo economico, dando di fatto sovranità all'esercizio dei poteri economici dello stato
un livello di investimenti dello stato, che seppur finanziato con la leva del debito, muoveva quella larga fetta di economica che è rappresentata dalle opere pubbliche
un sistema di protezione sociale che, visto con gli occhi di adesso, non esiteremmo a definire eccellente
un tasso di risparmio elevatissimo, tra i piu' elevati al mondo, che faceva degli italiani i primi e maggiori detentori dei titoli del debito pubblico, mettendoli al riparo dalla speculazione internazionale
Dal 2000, in poche mosse, questo sistema è stato progressivamente distrutto.
- il wto ha permesso di cancellare le barriere doganali che proteggevano il mercato delle esportazioni nei settori tradizionali
- l'euro ha messo fine alla sovranità nazionale sulla moneta (cambi, tassi, quantita')imponendo una moneta forte ad un paese che viveva per il 50% di esportazioni
- gli obblighi di rientro del deficit hanno cancellato il settore delle opere pubbliche di fatto esaurendo gli investimenti dello stato in tale settore
- l'industria strategica è passata rapidamente da mani pubbliche a mani private e con essa il sistema delle banche, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti
Risultato
il livello della produzione industriale è arretrato a quello degli anni ottanta
il tasso di risparmio si è ridotto in misura spaventosa
il sistema delle protezioni sociali è stato pressochè distrutto (pensioni - sanità etc)
i dati sull'incremento della povertà fanno rabbrividire
la disoccupazione è a livelli intollerabili e se pari al 12% nella popolazione attiva, tra i giovani sfiora il 40% perchè è bloccato l'ingresso nel mercato del lavoro a causa dell'assenza di domanda di lavoro
un terzo delle industrie presenti nel 2000 hanno cessato l'attività
Per concludere, molto sinteticamente:
vogliamo ancora continuare a parlare dell'efficacia dell'euro e dei suoi vantaggi ?
oppure è giunto il momento di prendere in seria considerazione una revisione radicale dei trattati internazionali che hanno portato il nostro paese a queste condizioni ?
c'è ancora qualcuno che è convinto che il male dell'Italia sia il debito pubblico o le svalutazioni della lira quando vediamo che paesi come il Giappone che ha il debito pubblico piu' alto al mondo, ma detenuto in larga parte da risparmiatori domestici ed una moneta perennemente svalutata, è la terza potenza mondiale ?
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