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Interno giorno

Post n°3 pubblicato il 12 Luglio 2020 da witcheyes
 

Oggi è l'alba del resto della mia vita.

Mi muovo nel letto ancora intriso di sonno denso, con un sogno rimasto incagliato a metà tra le palpebre socchiuse.

'Che ore saranno?' penso, mentre realizzo che intanto la sveglia non aveva suonato, segno che era ancora presto, o forse era domenica, o magari avevo solo dimenticato di puntarla la sera prima...

Aaahhhh ma certo, come no! Mi sono licenziata ieri, in tronco, quindi da oggi posso ufficialmente restare a letto ancora un po', giusto il tempo di smaltire le mani sul culo del mio (ormai ex) capo e mettermi alla ricerca di un nuovo lavoro.

Mi giro dall'altra parte, ma oramai quel sogno che avrei voluto vedere come andava a finire è evaporato... ho capito mi alzo... tanto più che è giorno fatto e dalla finestra sento filtrare, insieme ai raggi di sole, un invitante profumo di caffè e il rumore delle tazzine del bar sotto casa.

Vabbè. Scosto con le gambe il lenzuolo e mi metto a sedere sul letto, mentre con la mano cerco gli occhiali sul comodino, sempre più convinta di farmi operare con il laser per eliminare definitivamente quell'invalidante orpello, infilo le pantofole e arrivo in cucina.

Ore 7.50.

Per la prima volta mi rendo conto di quanto sia bella la mia casa al mattino, quando il sole, riflettendosi nei vetri della piattaia, rimbalza sulle formelle di rame scomponendosi in raggi di luce rosa sui muri della stanza.

'Adesso mi ci vorrebbe proprio un gatto', penso mentre con calma carico la moka al posto di ingurgitare il solito caffè in cialde pronto in un nanosecondo. Ho tempo, oggi, avrei anche il tempo di fare le coccole all'ipotetico gatto bianco dei miei sogni che mi aspetta affamato al risveglio...

Accendo la radio mentre l'odore del caffè inizia a riempirmi le narici. Benessere.

Mi siedo per sorseggiarlo con una calma che non conosco, visto che sono quasi trent'anni che lavoro e prima del lavoro c'era la scuola... la calma dei giorni festivi è diversa da quella quasi lussuosa dei giorni feriali.

Con una mano stacco il cellulare dall'alimentatore e mi collego col resto del mondo.

I soliti gruppi whatsapp già traboccano di buongiorno, stamattina con una ritrovata educazione saluto anche io.

I vari cicisbei sfigatissimi mi salutano e mi mandano cuorifioriarcobalenipaesaggi... scorro la lista dei nomi per vedere se ce n'è qualcuno meritevole della mia considerazione ma ovviamente continuo a scrollare senza aprirne nessuno, beh ma complimenti alla loro devozione, non demordono mai!!

Mia madre mi chiede se questa sera passo a cenare da lei dopo la lezione di crossfit, ed eventualmente cosa deve prepararmi (sa che sono fissata per la linea e che mangio healty, peccato che poi cado nel dopocena su qualsiasi cosa di dolce ci sia in casa!). Decido che le avrei risposto più tardi, ancora non sa che da oggi sono disoccupata e non so bene come e quando affrontare il discorso con lei, ci penserò durante l'evoluzione della mattinata.

E' ancora piuttosto presto e fa già molto caldo oggi. Siamo a fine giugno ma non me ne sono nemmeno resa conto, presa come sono (pardon, ero!) a saltellare dall'aria condizionata dell'auto a quella dell'ufficio a quella della palestra, per poi tornare a riveder le stelle ormai a sera, ad afa passata.

Intanto decido di concedermi persino il piacere di una colazione degna di questo nome, e mi preparo un porridge light proteico accompagnato da una tisana e frutta fresca.

Mi sento bene, lievemente inquieta per quel vago senso di colpa che cerco di ricacciare in fondo alla pancia.

E' una cosa grave licenziarsi, penso. Ho deciso di prendermi qualche giorno di tregua prima di rimettermi in pista. Sento di avere tanto tempo per me adesso, sento di averlo meritato e di averne davvero bisogno per tirare un po'il fiato.... ma in realtà non so bene cosa farne. Non ci sono abituata. Non ho mai messo in prima fila me stessa, le mie esigenze ed i miei sogni e bisogni, ho sempre marciato come un soldatino sul percorso segnato dai miei doveri.

Dai Carla, forse non tutto il male vien per nuocere e questa esperienza ti aiuterà a mettere in ordine un po' di cose nella tua vita, a dare le giuste priorità, a riprendere contatto con ciò che realmente desideri....

Intanto le prime note del mio pezzo preferito iniziano a fluire dalle casse dello stereo e mi riportano nel presente.

Tolgo i resti della mia colazione e ripongo la tovaglietta all'americana con la tour Eiffel di brillantini fucsia (regalo del mio ex narcisista maligno, devo decidermi a buttarla via!), giro la manopola del volume a palla e mi avvio verso il bagno, sfilandomi canotta e pantaloncini lungo il corridoio, sicura che una grande doccia sarebbe servita a schiarirmi le idee.

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Commenti al Post:
Cherrysl
Cherrysl il 05/09/20 alle 16:35 via WEB
Questo post mi era sfuggito Scrivi molto bene. Hai fatto bene a licenziarti. Vuol dire che eri arrivata al limite della sopportazione. La penso come te. Lasciare ciò che non ci fa star bene senza farsi prendere dall'ansia del poi..
 
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INFO


Un blog di: witcheyes
Data di creazione: 25/08/2008
 
 

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