Favola: la soluzione forse esiste (per ragazzi)

scrittore59   17 agosto 2023   Commenti disabilitati su Favola: la soluzione forse esiste (per ragazzi)

Young man is looking at bus station with aspiration. He is standing and holding rucksack. Focus on his back

 

 
(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico dedicato per la lettura circa 30 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

LA SOLUZIONE FORSE ESISTE

INTRODUZIONE: esistono errori che non possono diventare esatti, forse occorre girare il mondo per trovare consigli utili su come vivere bene ugualmente avendo il peso da sopportare di aver commesso un errore nella vita..sappiamo che il Volersi Santo del Signore permette di perdonare tutte le fornicazioni a chi si pente…ma..

Favola: La soluzione forse esiste

Inizio

Nella ipotesi che esista un errore che nessuno sa rendere esatto, ho inventato per voi questo racconto magico …anche secondo me è meglio che un fatto che da dispiacere resti sempre uno sbaglio, in questo modo sarà più difficile che ricapiti…sappiamo infatti che di certo esistono errori che non possono diventare cose giuste.

N.B: inizialmente non dirò quale é lo errore del ragazzo protagonista, ma lo rivelerò soltanto nell’ultimo episodio di questa favola consigliata dalla mia fantasia..

Se volete, pensate che per il protagonista di questa favola si tratti solo di un sogno..ecco che la seguente favola diventa un racconto molto fantasioso.

C’era una volta, nel mondo delle favole, nel simil periodo del 1900 d.c., un ragazzo orfano e quindi senza genitori ne famiglia, era proprio solo, che si arrangiava nel poter vivere e anche nel sopravvivere.

Questo ragazzo per la maggior parte dei suoi giorni aveva prestato molta attenzione a tutto, ma un giorno di questi egli, forse perché era stanco, forse perché non stava bene come di solito, forse perché era di umore alterato, il vero motivo quindi non si sa, sta di fatto che questo ragazzo un giorno commise un azione di cui in seguito avrebbe capito che era impossibile di farla diventare una cosa giusta…e questa è la sua storia.

Passarono le settimane ed il ragazzo comprese che quel giorno aveva commesso veramente l’errore della sua vita, una azione discutibile che nessuno avrebbe capito ed sarebbe riuscito a farla diventare azione giusta e sapiente, quale errore fosse non lo diciamo perché il ragazzo non vuole farcelo sapere, si sappia solo che il ragazzo in passato commise veramente un errore, solo questo é certo di lui…io che vi racconto che ritengo di non avere errori gravi nella vita..ugualmente capisco l’imbarazzo di questo ragazzo nell’avere questa certezza nel suo comportamento.

Ma il ragazzo non si perse di animo e con coraggio prese il suo errore con se e lo mise per nasconderlo in uno zaino di colore verde…innanzitutto bisognava tenerlo nascosto al sapere degli altri..ed il suo Super Id lo maledì..per aver deciso così..

Si sforzò di essere ottimista e riflettendoci su diceva: “Chissà! un giorno i miei errori diventeranno cosa esatta, un giorno quando forse la maggior parte dell’umanità la penserà in altro modo e non come ora, quando la umanità sarà più evoluta di adesso, tutti diranno che sono anch’io nel giusto!” pensava il ragazzo..

Ma oggi l’errore di quel ragazzo in qualunque modo lo si descrivesse, lo si raccontasse o lo si interpretasse non poteva diventare esatto, una maledizione tormentava il ragazzo, purtroppo la decisione presa rimaneva sempre un errore ed il ragazzo provava dispiacere per questo…di quale errore in particolare si stia parlando non lo possiamo ancora dire, ma ci fidiamo del giudizio del protagonista che conosce qual’é.

Al risveglio ogni mattina al ragazzo tornava in mente il suo errore e non riusciva a dimenticare di non avere avuto un comportamento perfetto, per tutta la giornata e tutte le volte quello sbaglio gli tornava alla mente per farsi ricordare e meditare, il ragazzo molte volte ne soffriva…lo zaino verde era diventato davvero pesante per lui.

Il povero ragazzo non ne poteva più, ormai si era rassegnato ad avere un errore, ormai non si riteneva più uguale agli altri… il timore di essere considerato non più affidabile come prima lo dissuadeva dal cercare di far diventare cosa giusta il suo errore..”come posso fidarmi di me stesso e gli altri come faranno a fidarsi di me?” pensava tristemente…”chi mai mi darà un lavoro se ammetterò che tendo a commettere errori e sembra quindi che non ci tengo a stare attento?”

Qualcuno intorno a lui intuì che il ragazzo aveva qualcosa di differente dagli altri, quel ragazzo aveva qualche segreto da nascondere, diventò diffidente con lui e cominciò a screditarlo…obbedendo alla maledizione del Super Id..

Ogni volta che questo qualcuno incontrava il ragazzo, si mostrava suo nemico e faceva al ragazzo dei dispettosi pernacchi: “Ehi tu! ragazzo Prr..Prr!” significava che avere un atteggiamento molto riservato, lo aveva reso anti sociale, ed  aveva causato il perdere il rispetto di qualcuno..

Il ragazzo decise quindi di partire poiché dove si trovava adesso era infelice, quindi mise il suo zaino con dentro l’errore, il suo pesante errore, sulle spalle e partì per un lungo viaggio intorno al mondo.

Egli aveva raccolto tutti i suoi risparmi ed era partito convinto che un giorno avrebbe incontrato qualcuno che gli avrebbe dato dei buoni consigli per risolvere il suo problema.

Forse tra un anno, forse di più, girando il mondo con il suo zaino verde in spalla, il ragazzo avrebbe trovato qualcuno in grado di rendere giusto quell’errore che gli causava il giudizio di essere diverso dagli altri.

“Ma che errore aveva commesso il ragazzo?” chiederete voi cari lettori, vi dirò che non lo potrete sapere per adesso, in quanto il ragazzo è geloso della sua vita privata, ma se volete decidete voi da soli quale errore esso possa essere, secondo quanto vi consiglia la vostra coscienza e la vostra esperienza di vita.

Potete se volete tentare di indovinare quale sbaglio possa essere, chiedendo consiglio ad esempio ad un sacerdote o ad un carabiniere.

Sappiate che non importa quale errore pensate che il ragazzo abbia nello zaino..l’intenzione del racconto ed infatti la seguente:.”.cosa accade quando l’errore che abbiamo commesso non può diventare cosa giusta? Sapere di non essere considerati dagli altri più integerrimi ci farà soffrire?

L’errore che avete appena pensato potrebbe essere quello, ma non importa, continuiamo se volete a leggere il mio racconto per capire come il ragazzo ha risolto il problema.

Cammina e cammina per il suo viaggio intorno al mondo, il nostro ragazzo sentiva che l’errore che era nel suo zaino cominciava a brontolare, la maledizione del Super Id cominciava a fare effetto..esso si muoveva tutto all’interno dello zaino come se fosse cosa viva, come se volesse guidare il ragazzo per una strada anziché per un’altra..esso si contorceva all’interno dello zaino come se fosse un serpente….ma in realtà tutto questo era causato da una suggestione voluta dalla coscienza in crisi del ragazzo..era come una magia causata da una maledizione..

“Fa quasi impressione a vederlo questo zaino chiuso, ma con dentro una cosa viva che si contorce!” pensava il ragazzo al riguardo, l’errore si muoveva all’interno cercando di uscire e cercando di non restare più un segreto, invece ribadiva il ragazzo:” nessuno saprà mai che errore ho, perchè so che non mi comprenderanno e diranno di punirmi!”.

Dovete sapere che questo ragazzo, tutti lo pensavano da bambino un bravo ragazzo e quindi egli era obbligato dal timore di deludere qualcuno a far restare segreto il tipo di errore che condizionava la sua vita.

Ma bisognava che il ragazzo prima o poi trovasse una soluzione, bisognava che il ragazzo prima o poi si togliesse quel peso.

Ma era tutto inutile, ogni volta che il ragazzo lo abbandonava in qualche luogo quello zaino, il giorno dopo all’improvviso, obbedendo ad una maledizione voluta dal suo Super Id, lo zaino verde ritornava di nuovo sulle sue spalle facendogli piegare le gambe con il suo peso, ed era diventato ancora più pesante di quanto fosse prima…non poteva regalarlo quello zaino..poichè il ragazzo aveva il timore che colui al quale lo regalava sarebbe andato prima o poi alla polizia come diventando testimone del suo reato..

Un giorno ad esempio, il ragazzo nascose lo zaino verde nella casa di uno sconosciuto, ma il giorno dopo, niente da fare, lo zaino tornò ed era ancora sulle sue spalle…lo zaino era tornato da lui…come per magia..il ragazzo riteneva se stesso ormai un maledetto..una magia lo tormentava..

Un giorno il ragazzo seppellì lo zaino sotto un metro di terra in un giardino, ma il giorno dopo, niente da fare, lo zaino apparì ancora sulle sue spalle con tanto di zolle di terra appiccicate, così il ragazzo capì che era meglio rinunciare a disfarsene e rinunciò a qualunque atto di furbizia…un maleficio lo tormentava..un maleficio causato da un senso di colpa grave..il suo Super Id voleva che il ragazzo non dimenticasse il suo errore..

Eh si! La coscienza che ha l’essere umano molte volte si comporta in questo modo con chi ha errori..

Gira e rigira per il mondo, il ragazzo continuò il suo viaggio, cammina e cammina sempre con il suo zaino verde in spalla per trovare qualche idea al riguardo nel visitare paesi nuovi e luoghi sconosciuti .

METODO DEL POLIZIOTTO

Ad un certo punto del suo viaggio il ragazzo nei pressi di una stazione incontrò una persona, si trattava di un poliziotto, costui lo vide e capì dallo sguardo di quel ragazzo sconosciuto che quel ragazzo aveva qualcosa da nascondere e disse:” solo se hai commesso un reato e rischi quindi la prigione dovrai avere una crisi e temere per il domani!”.

Il ragazzo nel timore che forse il suo errore era vietato dalla legge di quel paese, che forse il suo errore era considerato un reato, prese paura e così fuggì, il poliziotto vedendolo fuggire, ed intuendo una situazione di reato, urlò per farsi sentire da tutti i presenti:

”Attenti! forse quel ragazzo con lo zaino verde ha un pericoloso errore con se, è portatore di una  grossa  disobbedienza al codice civile, di una incoerenza che può infastidire il mondo intero, presto fermatelo!” temendo che il poliziotto, a causa del suo intuito, evidenziasse troppo il tipo di errore che aveva , il ragazzo si mise a correre e scappò via in modo da far rimanere ancora segreto il suo errore ed evitare così la perquisizione del suo zaino.

METODO DEL BANDITO

Il ragazzo continuò a camminare per giorni e giorni senza mangiare e senza bere e fu così che un giorno incontrò un ladro, un bandito:

costui era una persona furba che approfittava degli errori che avevano commesso gli altri, ma teneva ben nascosti i suoi, e mentendo a tutti obbligava gli ingenui a ritenere giusti gli errori dei ladri, e diceva:” l’errore non è che hai rubato, ma è che ti hanno visto rubare, se nessuno ti ha visto farlo é come se non fosse mai successo!” non appena il ragazzo capì le brutte intenzioni e la falsità che aveva nei modi di fare quel ladro, fuggì da lui scappando via…il ragazzo non riteneva quel ladro degno di dare consigli…il ragazzo aveva infatti un problema di coscienza, poiché nonostante l’infrazione, lui era restato uno idealista e credeva ancora nella verità…

METODO DEL GIUDICE

Cammina e cammina il ragazzo incontrò una persona a cui piaceva punire e perseguitare con continui rimproveri chi aveva errori, egli era un giudice di tribunale e siccome il ragazzo non riusciva proprio a rendere giusta la cosa che aveva commesso, il giudice gli diede questo consiglio : “ragazzo rimproverati e giudica te stesso come se fossi un altro, infliggiti delle punizioni a te ed a quelli come te, ritieni la tua coscienza come se fosse quella di un altro..e disprezza una parte di te!” ma il ragazzo dopo avere sofferto per alcune accuse crudeli da parte del giudice, temendo di ammalarsi di schizofrenia, il ragazzo riuscì con destrezza a scappare via da lui dicendo:

”ne parliamo domani ora ho da fare!” ma non fu così…non si incontrarono mai più.

METODO DEL FILOSOFO

Il ragazzo continuò il suo viaggio sempre con il suo peso nascosto nello zaino verde che aveva sulle spalle e questa volta incontrò:

una persona, un laureato in filosofia, che gli disse: “ si può avere errori in quanto siamo esseri umani e l’umanità è piena di persone che hanno errori e quindi la tua situazione caro ragazzo è normale é comune a tanti”…il ragazzo mangiò un panino con lui e bevve del suo vino, sembrò convincersi insieme a lui di questo e si stava bene, ma poi decise di proseguire il suo viaggio, perché quello che gli aveva detto il filosofo non lo guariva dal fardello che portava sulla schiena, infatti risultava che il suo errore esisteva sempre,  e poi non tutti credevano che gli esseri umani meritavano di restare allegri se avevano errori, consolare gli errori era ritenuto da molti un fastidioso sacrificio per la società civilizzata, bisognava migliorare l’umanità, e spaventare i colpevoli instaurando un criterio meritocratico iniquo, comandando conseguenze gravi a chi era accusato di aver commesso errori, quindi il peso sulle spalle esisteva ancora per colpa della diffusa iniquità,, il ragazzo decise di continuare il viaggio poiché aveva ancora una speranza, “forse incontrerò un giorno una persona che mi aiuterà a rendere leggero il peso contenuto nel mio zaino verde rendendo cosa giusta il mio segreto”.

METODO DEL POLITICO

Il viaggio intorno al mondo continuò e il ragazzo incontrò un politico, un riformatore che spesso cambiava le sue regole per vincere, che gli disse:”ragazzo perché non cambi le tue regole come ho fatto io, inventa regole morali ed esistenziali nuove, così non avrai più errori, e la tua vita diventerà tutta giusta!” per un attimo il ragazzo ne fu entusiasta di questa idea, ma poi il ragazzo pensò che la felicità della politica era fondata sul dovere appartenere ad una maggioranza, ma esisteva sempre una controparte che si era convinta diversamente, che si lamentava delle nostre nuove regole, pensando che questa opposizione avrebbe sempre ritenuto il suo segreto un errore e per giunta molto grave per antipatia per lui, egli si avvilì e se ne andò da quel luogo, in quanto la verità è più di una per chi fa della politica, è sempre si fa torto a qualcuna…e quindi esisterà sempre chi ti rimprovera…ed a volte anche se non subito quel qualcuno a volte vince negli argomenti , si! quando sono i ragionamenti dell’opposizione a vincere, si soffre tanto per l’infastidimento che si prova nel dover sentire le sue obiezioni acclamate dal popolo..

Fu così che il ragazzo riprese il suo viaggiare..

METODO DEL MAGO

Il viaggio era lungo ma il ragazzo continuò il suo cammino alla disperata ricerca di qualcuno che lo consigliasse ancora e incontrò un mago che gli disse:” caro ragazzo io ho il potere di manipolare i tuoi ricordi, con l’aiuto dell’ipnosi, io ti convincerò che sulle tue spalle non hai più un peso, ti convincerò che l’errore che hai non è evidente come credi, inserendo poi in te le certezze ed i ricordi di un altro, non ti accorgerai che hai sulle spalle uno zaino pesante e non ti importerà soprattutto di quale colore lo zaino sia, io posso cambiare i tuoi ricordi del passato causando un presente migliore..ti farò dimenticare che hai errori agendo sul cervello!”.

Per un attimo il ragazzo pensò di fermarsi li a riposare, forse quel mago aveva ragione..ma poi un bambino sincero ed un pò ingenuo che lo vide passare gli disse ad un tratto: “ che bel zaino verde che hai sulle spalle..è così grande… ma però chissà quanto è pesante!” subito la ipnosi del mago scomparve e il suo effetto svanì e il ragazzo sentì all’improvviso di nuovo un forte e traumatico peso sulla schiena, a fatica si rialzò e decise di scappare via da quel luogo, si sentiva strano a causa dello sbaglio che aveva commesso, la sua crisi di coscienza gli era ritornata, non si sentiva troppo convinto dagli espedienti di quel mago.

METODO DELLO PSICOLOGO

Il viaggio del ragazzo in torno al mondo continuò e il ragazzo incontrò un’altra persona, uno psicologo, che gli consigliò di credere nel pluralismo e nel rispetto della dissociazione pacifica dai doveri creati da una opinione soprattutto se essa è inventata da un altro, creando in questo modo la pace della pari opportunità, anche se sappiamo che ogni errore è differente, nessuno quindi è perfettamente uguale agli altri, ed ogni errore che si aggiunge alla nostra vita ci fa restare differenti dagli altri, come già lo siamo, e di conseguenza siamo ancora uguali agli altri…..poichè nell’essere differenti gli uni dagli altri in questo siamo tutti uguali.

Il ragazzo credeva di avere raggiunto finalmente la meta al suo fuggire, bevve del suo vino e si nutrì del suo cibo…ma poi ci ripensò.. poiché aveva capito che molta gente non permetteva agli altri di essere differente da loro ..essere un individualista significava per il ragazzo essere un ragazzo solo, nessuno si sentiva obbligato ad unirsi al suo arbitrio strano e far solidarietà al suo sbaglio…tutti pensavano che non portava nessun vantaggio consolarlo…e così il peso dello zaino verde lo affaticava ancora…nessuno voleva sopportare parte di quel peso…e poi pensò: ” se un giorno futuro il populismo (il pensiero unico) comanderà l’umanità con un unico arbitrio, ed il pluralismo, tanto permissivo, sarà abolito, come farò a sopportare i miei errori…meglio che mi convinco in un altro modo”

METODO DEL PAGLIACCIO

Il ragazzo continuò il suo viaggio, cammina e cammina, sempre con il suo zaino sulle spalle fin che un giorno incontrò un’altra persona, questa volta si trattava di un pagliaccio, si! di un clown…Questi gli consigliò di ridere e sempre ridere di se stesso e di prendersi in giro volentieri e di non importarsene se anche qualcun altro ride di te a causa degli errori che hai..”caro ragazzo non devi prendere il mondo sempre sul serio, ogni tanto ridi ugualmente dei tuoi sbagli.. è lo stesso..scegli di non soffrire più dei tuoi errori se non riesci a farli diventare cosa giusta..mettiti a ridere quando te ne ricordi..e soprattutto permetti che il prossimo rida di te e anche tu ridi insieme a lui!” gli disse il pagliaccio.

Il ragazzo si fermò a riposare e rispose: “veramente il problema è il peso di questo zaino verde che mi tormenta la schiena e la coscienza, e poi sò che dopo ogni momento di allegria tornerà la tristezza di sempre in me, le due emozioni infatti si alternano in noi, e dopo la luce del giorno torna il buio della notte”. Il ragazzo rispose con saggezza e ripartì per il suo viaggio intorno al mondo alla ricerca di altri metodi

METODO DELL’ATTORE

il ragazzo continuò il suo cammino ed incontrò questa volta un attrice di teatro che capì il suo problema e gli consigliò di essere a modo suo..si! di non imitare mai nessuno e di credere sempre in te stesso..

Il ragazzo avendo capito che la società permetteva la libertà di essere a modo suo, decise che a qualcuno avrebbe detto la verità ad altri avrebbe invece mentito, a seconda di quanto gli altri erano importanti per lui, poiché si sentiva libero di comportarsi come voleva..

Ma il ragazzo dopo un po’ di questa vita si ritrovò a restare solo, si sentiva davvero solo, nessuno lo voleva come amico, non avendo quindi l’amicizia degli altri in quanto era considerato un antisociale, accadde che restato solo che il ragazzo litigò e fu oltraggiato da una banda di malavitosi, che lo umiliò e lo torturò a causa di futili motivi, gli altri videro quello che gli facevano, ma a nessuno importava di lui poichè dicevano “ragazzo hai deciso di essere a modo tuo.. non hai diritto al nostro aiuto!” e lo misero nelle mani degli opportunisti e di chi non permette il libero arbitrio ed approfitta delle minoranze dichiarando che la legge del più forte governa sul più debole..

Fu così che il ragazzo non avendo ancora risolto il suo problema decise di rimettersi in viaggio nuovamente intorno al mondo..e fuggì..

METODO DELL’EXTRATERRESTRE

Il ragazzo camminò ancora per il mondo..finchè in una pianura…raggiunse un luogo dove non c’era nessuno..e vide in quel luogo una astronave aliena ferma in una zona ampia priva di alberi, si avvicinò ed incuriosito ci sali su, l’astronave era governata dagli extraterrestri…e loro gli dissero: “nel nostro mondo non c’è gravità..nulla è grave..nulla pesa!”…e lo portarono con loro volando nello spazio per dimostrarlo, ed in effetti nello spazio non c’era gravità ed il ragazzo non avvertiva più il peso dello zaino, e pensò: ” forse questa é la soluzione…vivere su un altro pianeta insieme agli extraterrestri in assenza di gravità!” ..ma dopo un pò di questo sollievo, gli alieni capirono che ci sarebbero stati problemi di integrazione di usi e costumi, se quell’essere umano restava con loro per troppo tempo……e dissero al ragazzo, “tu non sei come noi, sei di un altra razza, sei umano, quindi devi vivere sulla Terra, tra gli umani, e così riportarono il ragazzo sulla Terra nella pianura e gli dissero di andarsene dalla loro astronave..

METODO DEL VOLERSI SANTO E  DI CREDERE NELLA CARITA’..

(l’episodio preferito dalla maggior parte dei lettori…dove sarà rivelato quale è l’errore commesso dal ragazzo)

Il ragazzo continuò il suo viaggio finchè decise di lasciare la strada che conduceva alla città e si ritrovò in una foresta con molti alberi, camminando tra gli alberi e giunse presso una grotta su una collina, la grotta era tutta illuminata da candele accese…

Dovete sapere che in quella grotta viveva un eremita giudicato da tutti di essere come un Santo..

Il Santo era vestito di un saio grigio e portava dei sandali ai piedi…ed una corda legava i suoi fianchi facendo da cintura al saio che indossava…

Il ragazzo chiese ospitalità all’eremita che lo accolse gentilmente e gli offrì del latte e del pane..essi mangiarono insieme nella grotta illuminati dalle candele..

Il Santo chiese a chi aveva deciso di essere suo ospite: “raccontami la tua storia di vita..ragazzo!” e fu così che il ragazzo commosso dalla gentilezza di quella povera persona, trovò il coraggio e l’umiltà di confidare il suo segreto e si mise a piangere davanti a Lui, confidò il suo segreto e cioè di avere sulla coscienza il dispiacere di aver commesso durante la sua vita una azione che la voce del vento giudicava un errore..quindi essa era un errore di certo..si! era come se subisse una maledizione:

“Puoi tu Sant’uomo dare pace alla mia sofferenza?”

il Santo eremita mise il ragazzo alla prova:

“Dimmi ragazzo ritieni tu il Signore un essere Buono e Santo?”

“Si!” rispose il ragazzo, il Signore è certamente Buono e Santo poichè mi ha fatto incontrare Lei, cara persona, che ha il dono miracoloso di dare pace alla coscienza dei peccatori, e di certo ha creato la Natura non pignola per aiutare l’umanità, in quanto Si Vuole Santo..ed il creato è un dono del Suo immenso amore per noi..”

“Ragazzo, puoi pentirti con me dei tuoi peccati!” disse il Santo..

Il ragazzo obbedì quindi alla richiesta e si penti dei suoi peccati..anche di quelli che non era certo che lo erano..e cosa accadde?

Il Santo eremita, aveva capito che il ragazzo era degno di perdono, confessò il ragazzo e lo perdonò dei suoi peccati chiedendo al ragazzo di pentirsi di tutti i peccati commessi fino a quel momento, anche di quei peccati che non ricordava e che un giorno casualmente si sarebbe ricordato..e disse: ” il tuo pentirti di fronte a me, dimostra a me, che mi ritieni Santo, come io mi voglio da tempo, contento di questo, io ti assolvo dai tuoi peccati!”

Il ragazzo tra i tanti peccati commessi trovò il coraggio e l’umiltà di raccontare il peccato più grave da lui vissuto:

Il ragazzo ammise:

“deve sapere Sant’uomo! che tempo fa ho trovato per caso e per coincidenza, un sacco con dentro del denaro rubato, probabilmente appartenente ad un vera organizzazione di rapinatori  di banche, il cui capo  era residente vicino alla mia abitazione..

il capo dei banditi insospettito dalla voce del vento, che forse é mia nemica, mi chiese pochi giorni dopo, se io povero ragazzo avevo trovato un borsone con dentro del denaro, preso inizialmente da avidità, io risposi mentendo e dissi: ” non ne so niente!” temevo di essere considerato un pericoloso testimone del furto alla banca, e quindi mi sono appropriato del borsone, sapevo che era denaro rubato, e non ritenevo giusto renderlo al vero ladro, ma avevo capito contemporaneamente che portando il sacco alla stazione di polizia di zona, mi sarei fatto un nemico pericoloso nella crudele organizzazione di rapinatori, e temendo di mettere a rischio la mia vita ..io non l’ho fatto..non sono andato alla polizia ed adesso è troppo tardi per farlo!..

il ragazzo continuò il racconto: “ho pensato di buttarlo quel denaro..era per me come lo sterco di un’anima malvagia,  ma non ci sono riuscito non ho trovato il coraggio.”..disse il ragazzo piangendo..

“Buon Santo, deve sapere che una magia mi tormenta da quel giorno e fa ritornare il denaro rubato sempre a me qualunque iniziativa io prenda..per questo motivo mi sono pentito con Lei dei miei peccati..poichè ho fede che Lei in quanto Santo mi libererà da questa maledizione!..”

Sentite queste parole, all’improvviso accadde un miracolo, a causa delle implorazioni del Santo al Signore del Cielo, all’improvviso lo zaino pesante sparì dalle sue spalle, il ragazzo lo capì, poichè non sentiva più nessun peso sulla schiena, e dovete sapere che il miracolo volle che lo zaino non fu più visto ne ritrovato ne in cielo ne in terra..

Il ragazzo stava bene ora, poiché aveva compreso una Fede che dice che la speranza di essere mandato in Paradiso alla fine del mondo, vivendo tra i Beati era una Fede sincera, anche se non lo meritava in quanto peccatore, ciò era ancora possibile, la certezza che si può anche perdonare poichè il Signore lo permette, lo confortava e per questo non sentiva più il peso dei suoi errori…la conseguenza dei suoi errori adesso non sembrava più pesare…il ragazzo capì che il suo pentimento lo aveva liberato dal dispiacere e guarito dalla schiavitù del peccato..la pace che si provava a vivere con quel Sant’uomo lo aveva conquistato..quello zaino rappresentava infatti la sua coscienza avvilita..il ragazzo non sentiva più necessario rendere per forza una cosa giusta i suoi errori..e si sentiva guarito da questa ossessione..

Il ragazzo decise di vivere con l’eremita, egli dopo tante sofferenze stava provando la vera pace e non voleva più andarsene per il timore di perderla, e decise quindi di diventare il discepolo di quello eremita…ed imparò da lui i consigli del Santo Vangelo..

Dovete sapere che ogni domenica l’eremita in compagnia del suo discepolo andavano giù in paese a chiedere un elemosina ai contadini che ci abitavano..si! i due eremiti chiedevano del cibo in cambio delle loro preghiere per chi era stato generoso con loro…e avendo ricevuto del cibo in offerta, potevano vivere con esso tutta la settimana…il ragazzo decise anche lui di vivere della carità della brava gente che abitava nel paese vicino…imparò anche lui a pregare il Signore…e fu felice di vivere così..

Quando in seguito, dopo molti anni, il Santo in quanto uomo anziano morì di malattia…in quel luogo, in quella grotta, gli abitanti del paese decisero di costruire una Chiesa e il ragazzo ebbe l’incarico di custodirla e il ragazzo ormai adulto diventò il frate organizzatore di quel luogo Santo..

I contadini del villaggio, i più sensitivi ed intuitivi tra loro, capirono quale era il peccato di quel ragazzo, il ragazzo forse era colpevole di furto di denaro si! ma ai danni di un vero ladro, il ragazzo non aveva  potuto restituire il denaro rubato poichè rischiava la sua vita se lo faceva..quel ladro era ritenuto molto malvagio e vendicativo..

i contadini del villaggio quando capirono che era questo il segreto del ragazzo rivelato ai veggenti dalla “voce del vento”, voce di fantasmi, i quali riferirono il segreto del ragazzo e lo dissero a tutti gli altri abitanti del paese vicino, affinchè tutti i paesani potessero giudicare il ragazzo in tutta verità..

Fu così, che molti ebbero fiducia del ragazzo, in fondo era un ragazzo buono, e si convinsero che il suo pentimento era sincero e quindi meritevole di perdono, ma qualcuno più desideroso di purezza ed di integerrimità era ancora diffidente del suo pentimento, essi dissero “troppo comodo!” poichè avevano capito che il ragazzo non aveva rimediato in modo esemplare al suo peccato grave..

ma poi un giorno compresero …notando la vita umile e povera che conduceva il ragazzo nell’eremo da quando si era pentito, e siccome era vero che il ragazzo non aveva gioito del denaro rubato, decisero anche loro di perdonarlo..

Il ragazzo di conseguenza si convinse che secondo lui meritava il perdono ricevuto, poichè aveva deciso e dimostrato di vivere il resto della sua vita, facendo un voto di povertà e di castità..era quel modo di vivere per lui, una vera prova di sincero ravvedimento..e di penitenza..

Ogni domenica gli abitanti del paese salivano su per la collina in pellegrinaggio, per ascoltare le preghiere del ragazzo, diventato un bravo frate e potevano pregare il Signore insieme a lui..per ottenere dei miracoli..ed dovete sapere che i miracoli ogni tanto accadevano davvero..

Morale:

Solo la Fede che il Signore non punisce, ma invece perdona volentieri, ed il convincimento che il suo perdonare è sincero..in quanto il Signore Si Vuole Buono e Santo, può dare pace al dispiacere della coscienza di aver commesso errori nella vita…poichè se nessuno ha mai rimproverato questo Volersi Santo questo è possibile…il vivere nella Pace per chi si è ravveduto diventa normale per questo motivo…bisogna avere molta Fede che il Signore è un Padre Buono e Santo con noi..quindi diventa  coerente e sapiente il suo perdonare i nostri peccati..

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Maggio 2013)

Giudizio: interessante, originale

voto: (da 5 a 10): 9

Favola: la soluzione forse esiste (per ragazzi)ultima modifica: 2023-08-17T16:46:19+02:00da scrittore59