zip

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Uno dei personaggi che ricordo con affetto rimane Phil Katz, il creatore di PKZip, quel programmino che abbiamo usato ed usiamo tutti in modo gratuito per zippare i files. Ho affetto per la breve storia di Phil. Quelle che, purtroppo per lui, appartengono alla serie “quel che poteva essere e non è stato”. Zippare è un termine entrato nel gergo comune soprattutto con l’informatica. Il programmino PKZip, infatti, da un lato comprime un file, in modo da conservarlo per intero in pochissimo spazio e dall’altro, quando vogliamo leggerlo, lo espande nella sua interezza. Qualcosa di diverso dal liofilizzare le cose perché dopo, idratandole di nuovo, non torneranno mai più com’erano. Sempre alla ricerca di un esempio valido, zippare un file somiglia, invece, più a quando mettiamo sottovuoto un piumone. Poi basta ridargli l’aria e tornerà com’era prima. In effetti, credo, funzioni così anche la nostra memoria. Come certi ricordi che conserviamo per intero. Alle volte li riprendiamo velocemente accontentandoci, magari, di richiamare solo un sorriso o un momento. Altre volte, invece, chiudiamo gli occhi ed esplodiamo il ricordo per intero. Zip ed unZip. Come di un’intera storia, rileggere solo una pagina o tutto un capitolo. Credo che funzioniamo così con i ricordi. O sono essi a funzionare così con noi.
zipultima modifica: 2019-07-16T19:36:51+02:00da arienpassant

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