acrobazie

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Spesso mi si accusa o gratifica di fare l’acrobata con le parole, ed è così. Se le cose hanno tutte una fine, è anche vero che hanno avuto un inizio. Intorno ai vent’anni, trascinandomi una passione che avevo sin da ragazzo, camminare sul filo, andai a lavorare in un piccolo circo. Di quelli che girano solo per i paesi. Di quelli che, malgrado i clown, sono ancora più tristi di quelli grandi. Quella tristezza che è quella più triste, quella palpabile. Quella che facendo da companatico al tuo pane, puoi morderla ma, pur di camminare sul filo, non t’importano i morsi della fame nella ricerca di qualche morso di gioia. Avevo un obbligo però: per motivi di sicurezza dovevo indossare i pantaloni che indossano anche i ballerini. Quelli che sono una seconda pelle.
Non durò molto la mia avventura circense perché quello bisbigliare fra il pubblico, mi arrivava chiaro all’orecchio: “ma è un uomo o una donna?”, ed ogni volta rischiavo di perdere il filo.
Così lasciai perdere il circo ma, pur di non lasciar perdere anche la mia passione per l’acrobazia, mi dedicai alla parola. Il rischio di cadere è lo stesso, ma vesto comodo.
acrobazieultima modifica: 2020-03-30T17:45:02+02:00da arienpassant

13 pensieri riguardo “acrobazie”

  1. Però nella scelta dell’immagine hai bluffato! Bolle lascia poco spazio all’immaginazione, “ma è un uomo o una donna” non se lo chiederebbe nessuno 🙂 Detto ciò devo ripetermi, hai una fantasia che apre al sorriso, ma per restare a questo post m’interrogo su come sia stato possibile associare l’abilità nell’uso della parola con i pantaloni dei ballerini. Sarebbe stato semplice definirsi un funambolo della parola e paragonarsi a un Petit circense, ma solo tu potevi arrivare a farne una questione morale legata alla parsimonia di certi centimetri…E infine sì, con le parole vesti comodo, niente lacci o zip a contenere ciò che ti è connaturato.

  2. Mi piacciono le tue chiavi di lettura. Da esse traspare il bagaglio che ti porti dietro. Poco fa leggevo una poesia di Martha Rivera Garrida e mi sei venuta in mente perché parlava di una cosa che, in una frase, affermasti anche tu, la pericolosità delle donne che leggono 🙂

  3. Buongiorno, letta, grazie. Certo che una donna così sarà pure affascinante e indimenticabile ma dev’essere un sacco impegnativa…e comunque chi ha da temere rapportandosi a un essere di tale grazia è l’uomo piccolo piccolo. Quello che sa il fatto suo non potrà che esserne onorato o perlomeno fiero.

  4. Buongiorno, in effetti te ne ho accennato solo per quel “(sono loro le più pericolose)” che mi ricordava una tua affermazione. Non conoscendola, dopo quella ne ho cercate altre ed alla seconda, identico copione, ho dirottato la noia su un po’ di poesia vera. Alda Merini e la Dickinson. Non sono belle come la Garrido, ma ci passi qualche ora. Stamattina, dopo aver scoperto che anche le poetesse russano, le ho svegliate col caffè.

  5. Fine intenditore, ma ora lascia che ti dica questo: la foto di Bolle sembra un tributo agli attributi, e da stamattina che ci penso 🙂
    Torno dopo per leggere l’ultimo post. Off topic: ti piace il mare?

  6. da stamattina che ci pensi? tranquilla, nulla di preoccupante. piccole agitazioni ormonali. Agitazioni, non scompensi.
    il mare?
    nelle mie preferenze, prima quella sintesi grafica cui ho accennato ieri e, subito dopo, lei la mer (perché, come dicono i francesi il mare è femmina).

  7. 🙂 a volte non ti seguo…hai scritto “nelle mie preferenze, prima quella sintesi grafica cui ho accennato ieri” poi la mer…devo pensare a una omosessualità latente, mi stai dicendo questo? cavolo, capisco solo ora, io a quella sintesi grafica avevo attribuito un altro significato, giuro :)))) povera me!

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