standby

margherita


Erano già quattro giorni che pioveva senza sosta. H24, direbbe qualcuno. Alla finestra, mentre guardavo ed ascoltavo quella pioggia incessante, ripensai al mondo che avevo lasciato fuori. La pioggia ha il potere non solo di dare la vita, ma anche quello di rinchiudere tutti nella propria tana in attesa che passi. Sospende la vita e ci toglie provvisoriamente dalle palle. Balcone o meno, nemmeno le cicale cantano. Uno standby di riflessione o di disagio soffocato. Come quando mia madre lavava i pavimenti e ognuno di noi doveva diventare una statua in quel museo delle cere in cui lei trasformava casa.

“Per quanti giorni piovve a Macondo?”, mi chiese con quell’espressione di finta serietà che mi divertiva e mi distolse dalla pioggia.
“Se non ricordo male, sei mesi”
“Allora è troppo presto per preoccuparci.”
“Ti manca il sole, vero?”, le chiesi.
“Anche, ma di più le stelle. E a te?”
“Mi manca youtube. La possibilità di spaziare con quelle serie di divulgazione scientifica. Quelle sull’universo. Su come è nato…”
“… piace anche a me cercare l’incipit delle cose.”
“Incipit?”
“Ecco, dimenticavo che condivido i miei spazi con un troglodita. Incipit è l’inizio di qualcosa.”
“Capito. E il tuo? Se dovessi surrogarlo, qual è il tuo?”
Finge di pensarci un momento e so che finge perché su se stessa ha idee chiarissime che non ha mai cambiato; solo qualche correzione che, senza modificare la sostanza, darà più eleganza alla forma.

Rude non per vocazione ma per autodifesa, amo i pensieri chiari e detesto il sentimentalismo; questo non significa esser priva di emozioni, è che non sopporto i giri di parole. Conversare non mi interessa, tuttavia ascolto con interesse quasi a cercare un’analogia tra la mia vita e quella altrui.

“Fine?”, le chiedo.
“Certo, cosa t’aspettavi, un trattato?”
“E le trovi le analogie che cerchi?”
“No, troppa distanza tra me e gli altri”, risponde.
“Come il Marchese del Grillo?”
“Nel senso che ‘io sono io e voi non siete un cazzo’?”
“Sì”, le dico.
“Il senso, più o meno è quello, ma non l’eleganza. Si possono dire le stesse cose senza essere scurrili. Anche questa è una differenza, ma cosa puoi capire tu, cavernicolo.”

La mattina dopo, non m’interrogavo più sul se fosse meglio troglodita o cavernicolo. Fuori pioveva ancora, ma c’erano ampie e promettenti radure d’azzurro nel cielo. Verso le 11 aveva smesso e il sole cominciò a fare la sua parte. Asciugò la terra fino alle ossa facendo salire forte l’odore dell’erba. La sera mentre cenavamo ero silenzioso.
“Qualcosa che non va?”, mi chiese notando il mio non abituale mutismo.
“No, tutto ok”, le risposi.
“E perché sei così muto?”
“Hai detto che conversare non t’interessa”, e penso “tiè!”, ma senza dirlo.
“Ho anche detto che tuttavia ascolto con interesse”, mi risponde.
“Allora scusami, questo passaggio mi era sfuggito, altrimenti non…”
“Non m’interessa. Sbrigati a finire che ho voglia di passeggiare”.
Ci cascavo sempre nei suoi tranelli verbali. Finii di cenare e uscimmo a riveder le stelle.

standbyultima modifica: 2020-04-03T19:34:20+02:00da arienpassant

14 pensieri riguardo “standby”

  1. Però la signora è stata oggettivamente poco elegante quando ha detto: “…e voi non siete un cazzo”; ora, o tu non hai riportato fedelmente le sue parole oppure lei citava fedelmente il Marchese del Grillo. Propendo per la seconda ipotesi, ma chiedo lumi.

  2. La signora è inattaccabile sotto il profilo dell’eleganza, infatti citava fedelmente il Marchese. Hai propenduto bene, è al troglodita che sono sfuggiti gli apici per evidenziare la citazione.

  3. Avevi (spero tu abbia ancora) una madre colta e intuitiva. Bello che ti chieda di camminare sotto le stelle, sotto la pioggia o sotto qualsiasi clima. Bello tutto…. camminare, avere freddo, caldo, osservare le stelle, l’orizzonte, il mare, i monti ….. (aiuto fermatemi!!!)

  4. E perché dovremmo fermarti… camminare, avere freddo, caldo, osservare le stelle, l’orizzonte, il mare, i monti… prima o dopo arriverai anche al più bello :))

  5. Sì, ma ogni ‘grazie’, proprio come ogni sorpresa, è diverso l’uno dall’altro ed anche la signora in questione, per quanto rude, non poteva sottrarsi a quella regola che, a mio avviso, ha dato alla nutella più successo di quanto il suo sapore consentisse: il piacere, a volte, di riportarci alla memoria, attraverso quel sapore, un ricordo smarrito.

  6. Convertito me su Proust? Caschi male, se all’epoca fossero già esistiti i blog, lui non avrebbe mai avuto 4/5 mln di followers. Per non parlare di Twitter, avrei voluto vederlo a dire tutto ad Odette in soli 280 caratteri.

  7. Smettendola di maltrattarlo (anche se è solo per gioco), per un maestro della parola come lui, non sarebbe stato un miracolo ma un gioco da ragazzi 🙂

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