Ancora una volta, a seguito dell’ennesima tragedia con morti assurde, arriva la frase a cazzo o ad effetto: “Troveremo i colpevoli!”
In fondo, se questo paese è marcio nelle fondamenta, l’unica reale prevenzione può essere solo una dichiarazione liberatoria che reciti: “Se non ci siete arrivati da soli, sappiate che questo paese è marcio quindi, qualunque cosa accada, so’ cazzi vostri”.
Un paese migliore è un sogno di tutti, ma non può essere un sogno individuale. Deve essere collettivo ma, pure se riuscissimo ad averne uno solidale, non basterebbe se non fosse anche quello di chi ha le redini in mano ovvero quelli che, più che di sogni, dovrebbero prima preoccuparsi dei bi-sogni.
Lui non aveva mai sognato ma, alle volte, ascoltando quelli degli altri pensava di essere fortunato perché tante volte erano solo incubi. Quello svegliarsi sudati e scossi. I sogni ad occhi aperti, invece sì, li faceva anche lui ma non li chiudeva nel cassetto. Non li chiamava nemmeno sogni ma obiettivi. Forse era antipatico proprio perché toglieva il romanticismo a qualunque cosa. Quel romanticismo che è solo una definizione. Le cose sono come sono, poi se qualcuno lo toglie vuol dire che qualcun’altro ce l’ha messo.A prescindere se chiamarli sogni od obiettivi, i suoi differivano dagli altri solo perché erano di una taglia in più rispetto a quella che indossava. Lui non comprendeva il senso di quelli extralarge. Certo sognare è gratis ed allora tanto varrebbe sognare alla grande. Ma se un sogno equivale a un desiderio che senso ha amplificare un desiderio a sogno? Se sono realizzabili, scegliersene uno enorme, a meno che non debbano essere altri a realizzartelo, è un impegno che, in termini statistici, finirà quasi sempre in delusione.
“Quindi, mi stai dicendo che chi si accontenta gode?”
“Al contrario, sto dicendo che preferisco realizzarli uno per volta e rinnovarli ma anche diversificarli. Sempre solo di una taglia in più però.”
Non sapeva se questa fosse la felicità ma, se lo era, sarebbe stata comunque la somma di tante piccole felicità.
In fondo, se questo paese è marcio nelle fondamenta, l’unica reale prevenzione può essere solo una dichiarazione liberatoria che reciti: “Se non ci siete arrivati da soli, sappiate che questo paese è marcio quindi, qualunque cosa accada, so’ cazzi vostri”.
Un paese migliore è un sogno di tutti, ma non può essere un sogno individuale. Deve essere collettivo ma, pure se riuscissimo ad averne uno solidale, non basterebbe se non fosse anche quello di chi ha le redini in mano ovvero quelli che, più che di sogni, dovrebbero prima preoccuparsi dei bi-sogni.
Lui non aveva mai sognato ma, alle volte, ascoltando quelli degli altri pensava di essere fortunato perché tante volte erano solo incubi. Quello svegliarsi sudati e scossi. I sogni ad occhi aperti, invece sì, li faceva anche lui ma non li chiudeva nel cassetto. Non li chiamava nemmeno sogni ma obiettivi. Forse era antipatico proprio perché toglieva il romanticismo a qualunque cosa. Quel romanticismo che è solo una definizione. Le cose sono come sono, poi se qualcuno lo toglie vuol dire che qualcun’altro ce l’ha messo.A prescindere se chiamarli sogni od obiettivi, i suoi differivano dagli altri solo perché erano di una taglia in più rispetto a quella che indossava. Lui non comprendeva il senso di quelli extralarge. Certo sognare è gratis ed allora tanto varrebbe sognare alla grande. Ma se un sogno equivale a un desiderio che senso ha amplificare un desiderio a sogno? Se sono realizzabili, scegliersene uno enorme, a meno che non debbano essere altri a realizzartelo, è un impegno che, in termini statistici, finirà quasi sempre in delusione.
“Quindi, mi stai dicendo che chi si accontenta gode?”
“Al contrario, sto dicendo che preferisco realizzarli uno per volta e rinnovarli ma anche diversificarli. Sempre solo di una taglia in più però.”
Non sapeva se questa fosse la felicità ma, se lo era, sarebbe stata comunque la somma di tante piccole felicità.
sogni e bi-sogniultima modifica: 2018-12-10T20:06:24+01:00da
…non può esserci un limite alle felicità- prendi il mondo come viene – l’incubo da cui ci si sveglia sudati è un limite (che si sta tentando già di oltrepassare, no?)
se la felicità stesse nella lampada di Aladino non le porrei dei limiti, ma se ho solo 3 desideri da soddisfare, non voglio che Aladino mi metta fretta 🙂
Aladino fa capodanno al caffè del Cardinale^_^
Fa’ attenzione a ciò che desideri, il cielo potrebbe essere mosso a compassione e darti una mano. (a volte “correggo” i desideri perché ne ho paura).
Allora sai anche quanta fatica costa “correggere” proprio quelli.
Certo che lo so, difatti non mi riesce proprio di correggerli 🙂