linee

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“Perché dovresti affliggerti se nascita e morte siano solo dei punti,
sapendo che l’esistenza non è una retta.”
[Vladimir Holan]

Quei due versi mi hanno colpito perché equivalgono alla rappresentazione grafica del percorso della vita. Un punto d’inizio che chiameremo NGUE ed un punto di fine che chiameremo AMEN. Partenza e fine uguali per tutti. Come sappiamo, per quei due punti può passare una sola linea retta, ma l’esistenza non è una retta e quei due punti potranno toccarli altre infinite linee. Infiniti percorsi di ogni essere vivente. Percorsi che ne incroceranno altri. Momenti di vite condivise. Brevi o lunghi. Finiti o ricominciati. Vite sfiorate che non s’incontreranno oppure occasioni perdute che forse.
La distanza fra i due punti si misurerà in anni sulla linea retta e questo, in funzione della lunghezza della linea, ci dirà solo se una vita sarà stata più lunga o più breve di un’altra. Nel Percorso 1, ad esempio, la vita sarà stata più lunga che nell’altro percorso. Un dato banalmente statistico, nulla di più. Sarà, invece, la lunghezza dei percorsi compiuti nella vita e rappresentata dalle linee non rette, ad esprimere quale, fra due o più vite, sia stata la più vissuta ed intensa (Percorso 2).
Geometrie di esperienze che riempiono o svuotano un’esistenza.
lineeultima modifica: 2019-01-25T15:46:18+01:00da arienpassant

10 pensieri riguardo “linee”

  1. Creare una corrispondenza tra geometria e poetica della vita non è facile, ma tu ci sei riuscito; detto ciò, i nostri percorsi attengono all’imponderabile e in fin dei conti, ma questo l’hanno già detto in molti, al sogno. Più si prende consapevolezza di questo, più si spera che il cielo sia clemente con noi, che la cupola non si capovolga e che anzi ci aiuti a “riempire” le nostre esistenze. Non è facile e non è detto che vada così perché accade che per necessità la nostra vita si svuoti…insomma un bel casino parlare di certi argomenti, meriterebbero un’analisi più approfondita ma è tardi, fuori piove e io mi sento incredibilmente in pace con me stessa. Buonanotte.

  2. Per favore, non usare tu ora la matita blu con me, avrei potuto fare di meglio ma se sono ancora sveglia lo devo solo a un bel film appena visto; insomma avrai capito che a quest’ora ho le capacità intellettive dimezzate 🙂

  3. I sogni, forse, sono proprio loro a complicarcela la vita ma è anche vero che ce la rendono più bella o solo più piacevole o solo più vivibile, facendoci tenere stretti i fili che reggono la cupola, come quelli di un paracadute, affinché non si capovolga.

  4. Perchè NGUE? A parte ciò, non so, da amante esperta e appassionata di segno, la linea una è un’armonico segno somigliante ad un integrale che pare un savoir vivre – bilanciato- rispetto all’ossessiva ricerca della linea due discontinua e piena di frammenti. Ci hai messo foglie bocche ( e vagine), due importanti picchi, un bel quadro e Amen. Potremmo dire allora elasticità e tensioni e per tornare alla questione dell’arte “forse”, con i vuoti e i pieni, una stessa durata.

  5. Per tutti il punto d’inizio è il ngue del neonato ed il punto fine è un amen. Certo ci sono percorsi di vita armonici e bilanciati che possono essere altrettanto indicativi di una vita ricca di esperienza e percorsi più incasinati ed ossessivi. La letteratura predilige questi ultimi, soprattutto riferibili ad artisti (Modigliani e Caravaggio, ad esempio, ma sono tantissimi). Con i vuoti ed i pieni, probabilmente, in termini geometrici o di volume, le durate potrebbero anche appaiarsi ma la durata della propria vita è sempre poco rappresentativa rispetto ai contenuti. Continuerò a pensare che la vita è troppo breve per essere vissuta una volta sola. Siamo esseri speciali ma, ad esempio, quando finalmente abbiamo compreso come andava gestita quella donna, è troppo tardi perché l’abbiamo già ammazzata.

  6. Che sciocca non pensare a ngué .Strano che non ti sovvengano luci e ombre con Caravaggio più che pieni e vuoti ( forse i bei colli sono i volumi stessi di luci e ombre), chissà come giocheresti; ma a parte ciò anche io la penso troppo breve per realizzare più linee, secondo me saremmo/siamo insaziabili di capire e quando finalmente abbiamo compreso come sarebbe andata a finire non si ripresenterebbe un’identica situazione…amen

  7. per fortuna non si ripresenterebbe la stessa situazione, non ci sarebbe più gusto. Come conoscere tutte le risposte ed una nuova vita non avrebbe senso. Quello che mi piacerebbe è avere la possibilità di utilizzare l’esperienza che poi è quello che detesto nel sistema carcerario che si riduce ad una pena da pagare ed amen. E’ un meccanismo medievale… evito di andare in OT.

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