Furore

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Ho steso le mie parole su una barca ad asciugare al sole. Mi son seduto accanto a loro stando attento al vento e sei passata tu. Un’occhiata un po’ svogliata. Gli occhi dietro due lenti scure e, quando stavi per andare via, sei tornata sui tuoi passi. Hai letto un’altra volta, stavolta piano.
“Son tue queste parole?”
“Sì, son mie.”
“Le vendi?”
“No, le ho messe ad asciugare al sole, puoi prenderle se vuoi.”
“Davvero?”
Le hai prese tutte, una ad una. Nemmeno grazie e sei andata. Lasciandomi così. Senza parole.
Furoreultima modifica: 2020-07-24T17:53:18+02:00da arienpassant

21 pensieri riguardo “Furore”

  1. Bisognerebbe sapere cosa ne ha fatto, di quelle parole; se le ha tenute nel suo cuore, il “grazie”, benché inspiegabilmente soffocato a favore di un’altera indifferenza, è eterno.

  2. Non è da tutti l’eleganza di un “grazie” e se quelle parole non le avesse messe nel suo cuore, no problem. Non si può pretenderlo, quello che mi dispiacerebbe, invece, se arrivata a casa, non gli avesse dato una botta di ferro da stiro come si fa con il bucato appena asciugato. Io l’avrei fatto. Almeno quello 🙂
    Ah, a proposito, sai riflettevo sull’attenzione che fai nell’uso di “eterno”. Un uso tipo un regalo a cui tieni in modo particolare e non per tutti. Lo hai fatto con l’arte e, ora, con “grazie”. Mi piace. Come avere una sola password per tutto ciò che riteniamo particolarmente bello.

  3. Volevo chiederti, la foto è tua? Lo scorcio è davvero
    bello. Perfetto per un post che è un gioiellino di perfezione.

  4. sì, anche l’arte la definisti eterna e ci sta. Il “grazie” mi ha fatto pensare, ma ci sta. No, non volevo essere criptico. Succede quando cerco di essere sintetico :)))

  5. No, la foto è dal web. Quello è lo sbocco che ha sul mare Furore (costiera amalfitana). La cittadina sta più in alto ed ha la caratteristica dei colori delle case. E’ un acquerello. 🙂

  6. Ma è bellissima! Pensavo che Furore fosse solo il titolo del post scelto in relazione all’argomento trattato. Comunque sembra una foto 🙂

  7. Ti cimenti con la sintesi? Lascia perdere, non ti si addice (anche se il post che, per restare in tema “acquerello” si direbbe fatto di pennellate appena accennate, funziona alla perfezione). Ti sarà venuto d’impeto. 🙂

  8. eheh lo pensava anche la tizia che mi rubò questo post, infatti gli cambiò solo il titolo facendolo diventare “furia”. No la foto è una foto, è la cittadina che sembra un acquerello con le sue case ciascuna di un colore diverso. :))
    Non crucciarti è colpa mia, quando provo ad essere sintetico incasino tutto :)))

  9. Mi viene da ridere, questo post è una commedia degli equivoci 🙂 pensa al fraintendimento iniziale mio, poi allo sbandamento tuo che ne è derivato, aggiungi che qualcuno lo ha usato per scopi personali sostituendo il nome della cittadina di cui, come me ignorava l’esistenza, con un sinonimo apparente che nulla aveva da spartire con la toponomastica…troppo divertente, ma accade quando non riusciamo a vedere la realtà per quello che è. 🙂

  10. sì, l’area è quella, ma le antiche cartiere erano più spostate verso Amalfi e più in collina. La materia prima di una cartiera è infatti l’acqua, non quella salata però 🙂

  11. tutto vero, è liberamente curiosa; slegata dagli orari e, tante volte, gli orari meno affollati sono quelli nei quali è anche più libera di spaziare; infine, quando non è fine a se stessa, il metodo, più che la casualità disordinata, aiuta a soddisfarla meglio.

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