fifty/fifty

Ho tornato, ma avrei rimasto qualche altro giorno se mi fossi portato dietro qualche libro in più ma, conoscendomi, uno era già un bell’impegno. Non l’ho nemmeno finito, ma lo farò perché la storia, pur se incentrata sull’uso corretto dei verbi ausiliari, è molto bella. Aggiungerei che nel gioco delle parti fra ausiliari e participio la faccenda si complica quando gli ausiliari si ritrovano ad avere a che fare non con un solo participio, ma con più d’uno. Davvero bello e soprattutto sorprendente perché, essendo gli ausiliari solo due, non ti aspetteresti una storia così movimentata. Forse sbaglio ma, prima di questo libro, credo che solo il grande Shakespeare abbia affrontato il tema degli ausiliari e l’ha fatto così bene da rendere immortale, più che l’Amleto, quel suo “essere o non essere?” che è diventato poi la madre di tutti i quesiti, fino a farne un dilemma esistenziale. In realtà, la grandezza di certi autori sta proprio nel creare un tormentone capace di sopravvivere al tempo. Che poi, diciamocelo, non c’era tutto ‘sto gran dilemma visto che gli ausiliari sono solo due, quindi se non è “essere”, l’altro è “avere”.
Questo sì che è un dilemma visto che la probabilità d’indovinare o di sbagliare è fifty/fifty.
fifty/fiftyultima modifica: 2024-08-23T20:59:26+02:00da arienpassant

3 pensieri riguardo “fifty/fifty”

  1. Bene, hai tornato e dove hai stato? e hai stato bene? 🙂
    ok, adesso seri: c’è stato un tempo in cui “ho tornato” era corretto, anche se con significato diverso da quello del contesto che proponi. Se posso chiedere, perché non ci credo neanche un po’, qual è il titolo del libro? ne inventerai uno, ti conosco e ti perdono, perché sei tornato con una delle tue peculiarità: il gioco di incastri tra significante e significato. Qualsiasi cosa significhi 🙂

  2. Buongioooorno, sì ebbi tornato bella mia 🙂
    “ok, adesso seri”, lo dici proprio tu che non mi prendi mai sul serio? Tanto lo so che non ci crederesti nemmeno se te lo giurassi che quello sotto l’ombrellone che leggeva assorto un libro ero proprio io. Tanto che, quando quel tizio ha gridato: “Arien, smettila di leggere quel libro e andiamo al bar a bere qualcosa”, hai pensato: “Arien? Ma figurati, tutto può essere… ma che stia con un libro in mano è da scartare”… e senza nemmeno girarti, hai proseguito a parlare con la tua amica che non ci capisce una mazza di piante, ma sembra che sappia tutto lei. Comunque io sono d’accordo con te: l’ulivo sopravvive anche alla siccità anzi, più lo innaffi e più le olive saranno buone per l’insalata, ma non per l’olio.
    Aribuongiorno 🙂

  3. :)) Direi che questa vacanza ti ha fatto proprio bene, anche se di base sei sempre una persona positiva e allegra. Comunque sì, la mia amica e la botanica sono universi paralleli, tanto quanto te e un libro. Sotto l’ombrellone poi, davvero improponibile.
    Bonsoir 🙂

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