transfert

160408132708-cai-guo-qiang-firewrok-tease-super-tease

Riguardando i video di Cai-Guo-Qiang ed i suoi fiori ho ripensato a quel transfert che porta ad ammirare un’opera d’arte fino ad amarla. Non il transfert junghiano ma quello che passa dalla parte al tutto. Nel quotidiano accade che uno sguardo, un sorriso, un’espressione possono non solo sorprenderti ma anche andare oltre, proprio come una poesia o un quadro e, quando la cosa si ripete, può accadere che la parte diventi il tutto. Allora ti chiedi se amando, ad esempio, le poesie della Dickinson o della Merini potrebbe accadere d’innamorarti anche di loro. Guardando le sue immagini, il dubbio un po’ ti assale ma non puoi escludere che potrebbe diventare complicato separare la parte dal tutto. Alla fine non sarà la sua poesia a fare bella la Dickinson, ma è pur sempre in lei la bellezza della sua poesia.

recherche, temps perdu et sauces

Nella ricerca di cosa ci sia nel nostro universo che possa essere declinato solo al singolare, ho trovato un lungo elenco di plurali che si dilata sempre di più. Così, dopo l’amore, dio, la verità, la morale, ci aggiungo anche lo spazio e il tempo. Plurali perché il concetto di ciascuno di essi è soggettivo e solo la mediazione potrà trasformarlo in oggettivo facendogli perdere quel valore assoluto che vorremmo dargli. Amore, dio, verità, morale, tempo e spazio continueranno ad avere significati privati, non universali. Astratti. Significati che pure somigliandosi, saranno diversi se non addirittura conflittuali sia nel senso che nelle più intime percezioni. Alla fine non c’è nulla di veramente unico nel nostro universo. Tranne noi, ciascuno nella sua singolarità.
La chiudo qua, ho perso tempo e bruciato il sugo.