“Anche la Marescialla è una creatura di quella foresta selvaggia e cristiana, esce dalla pietra per spiccare i suoi voli temerari, ma si riconosce parte di quella totalità. La vita non è stata e non è facile per lei, come non lo è mai con i forti ossia con coloro che cercano di nascondere le loro debolezze, per non pesare sugli altri, e di dare invece conforto e vigore a questi ultimi. La vita è dura con chi vive consapevolmente, conscio della propria precarietà; è indulgente invece con i deboli o meglio con coloro che ostentano la loro debolezza per scaricare ogni peso sugli altri e vengono vezzeggiati, compianti, coccolati come anime nobili e belle. Perfino Gesù è stato ingiusto con Marta, trovava naturale che si affaccendasse per il pranzo, mentre Maria ascoltava beata e comoda la sua parola. Ma è stata Marta a proferire la più intensa professione di fede nel Cristo, forse più intensa di quella di Pietro.
Come è difficile essere una Marescialla, il mondo pretende sempre da lei la ripetizione di questo ruolo, non permette che lei abbia mal di denti o malinconia, getta tutto su quelle belle spalle che sembrano così forti. Anche quel cuore conosce invece la debolezza, talvolta trema e sente salire dal profondo i fantasmi della propria oscurità. Ma, come nelle allegorie del portale di Sankt Jacob a Regensburg, li ricaccia giù nell’informe, li incatena al loro torbido niente e li disarma. Notte serena e vita immortale, invoca la preghiera della sera. Se fossi stato più a lungo compagno di scuola della Marescialla, la mia conversione sarebbe forse cosa fatta”.
Niente parole, solo una carezza.
Merci.
Buongiorno, Hyponoia!
Impossibile decretare quale versione sia più bella…Bonjour Nemo
anche qui propendo per l’originale, per la voce più ruvida di Rino Gaetano, e tu lo sai del mio amore per tutto ciò che è ruvido, vero Hypo? 🙂
Non ho più dubbi, sei masochista fin nel midollo 🙂
ma no, masochista nooo :)) … ruvido=sincero, o no?
Applicato alla mia persona, l’aggettivo ruvido sta ad indicare assenza di delicatezza e gentilezza, altrimenti perché mi chiami mrs Rough?
oh no, tutt’altro, tu sei pregna di delicatezza e gentilezza (a volte fin troppe, per questo postaccio 🙂 ) … Mrs Rough, perché schietta …
Autentica …
Posso ritenermi soddisfatta 🙂 comunque anche tu, quanto a delicatezza, non scherzi mon ami.
merci, ma con le persone giuste; vedessi la mia parte ruvida! 🙂
Buongiorno, Hyponoia …
Rilancio con un tango ma non a piedi nudi 🙂
merci, Bell’Amie! … 🙂
😉
Bonjour, Hypo
Merci mon ami 🙂
pas de quoi 🙂 …
Un po’ in ritardo per ricambiare il buongiorno…
cominciavo a essere in pensiero …
Secondo me eri sul punto di festeggiare 🙂
eh cosa? Bell’Amie :))
Ho sentito quando stappavi lo spumante…
era un colpo d’arma da fuoco 😮 … Bonjour Prof.! :))
Addirittura! Buongiorno Nemo 🙂
“sei quello che leggi”, sicuramente.
Tante volte però, siamo anche quello che guardiamo e non c’è fotografo che possa illudersi di essere lui a decidere cosa mettere in primo piano e cosa in secondo piano. Come, ad esempio, in questa bellissima foto. Sarà sempre il nostro sguardo a scegliere quale merita di più e non è detto che coincida con quello del fotografo.
Io vedo me stessa in questa foto.
bentrovata Nic… ehm, Hypo!
Nic?
Nicole (del brano del tuo “Buongiorno”) 🙂