ART IS AN ATTITUDE

Un solo paradiso


Per leggere un libro bisogna innamorarsene. Bastano poche righe, ma è importante che siano in grado di far vibrare certe corde, e non necessariamente quelle che senti più affini, altrimenti ti perderesti in un cortocircuito di emozioni già vissute. Questo è il mio ennesimo colpo di fulmine letterario. A cominciare dall'epigrafe:

"Niente sminuisce e fa cadere in basso un essere umano quanto la consapevolezza di non essere amato".

HJALMAR SÖDERBERGIl dottor Glas

 

"Da qualche giorno, un mimo aveva preso a frequentare le strade di Milano. Compariva all’improvviso, spostandosi senza criterio da una zona all’altra: potevi trovarlo in corso Vittorio Emanuele come a Calvairate, al Giambellino o davanti a un locale in Brera. Ma non si fingeva statua all’angolo delle vie, inchinandosi per due monete. No, lui sceglieva un passante, gli si metteva di fronte e lo copiava in ogni singolo gesto: e per quanto volessi evitarlo, non potevi: per quanto cambiassi direzione o lo scostassi in malo modo, eri in suo potere finché lo desiderava. Scovava ogni bacio, tic o smorfia, e lo replicava. Poi era già scomparso".

(...)

"Io me lo trovai di fronte un martedì sera di metà febbraio, all’altezza di via Scarlatti, vicino alla Stazione Centrale, mentre dallo studio camminavo verso casa. Il mimo balzò fuori come se non avesse atteso che me, e mi restituì un viso che avevo cercato di evitare da qualche giorno: stanco, perplesso, inutilmente triste".

(...)

"Il mimo seguì il movimento delle mie spalle, intuì alla perfezione un accenno di passo in avanti e il braccio sinistro che si alzava come per difesa. Di colpo fui divertito. Rimasi immobile per qualche istante e poi battei senza motivo un piede a terra: quando sentii l’impatto della suola, il mimo mi aveva copiato ancora. Mi grattai il naso e lui fece altrettanto; lasciai cadere la mano, cadde anche la sua: ci fissammo. Poi il mimo sciolse il gioco con un sorriso. Fece una piccola riverenza e si allontanò fischiettando, i pollici infilati in due tasche immaginarie". 

Giorgio Fontana, Un solo paradiso

Il romanzo di Fontana appartiene a pieno titolo alla letteratura più recente, quella che ha rivalutato il romanticismo e l'afflato intimista. Fa bene a tutti perché, intontiti dalla pandemia e dalla guerra, nell'amore altrui intravediamo il nostro, risolvendoci in un flaubertiano c'est moi.