Man Ray – Lee Miller’s Lips, 1931
D’ora in avanti Lee Miller sarà famosa quanto il compagno Man Ray grazie alla mostra Lee Miller Man Ray. Fashion, Love, War (Palazzo Franchetti, Venezia) che la celebra come pioniera del surrealismo.
Lee Miller – Corsetry, Solarised Photographs, 1942
Diventata modella per caso (stava per essere investita da un’auto a Manhattan quando l’editore Condé Montrose Nast l’afferra giusto in tempo), Miller capisce presto che posare non è quello che vuole (“Preferisco fare foto che essere una foto”), e si trasferisce a Parigi dove incontra Man Ray al quale chiede che le insegni a fotografare. Lui rifiuta ma Cupido in agguato fa di loro una coppia.
Lee Miller – Portrait of Space, 1937
È Miller a scoprire per prima la tecnica della solarizzazione, ma Ray se ne appropria e i lavori di lei finiscono spesso con l’essere attribuiti a lui. Si lasciano nel 1932. Lei torna a New York e lui le dedica Perpetual Motif, metronomo con l’occhio di Lee che ticchetta.
Man Ray – Perpetual Motif, 1923
Negli anni ’40 Miller si sposta in Europa da dove racconta la guerra per Vogue. Si riconcilierà con Man Ray, ma solo in veste d’amica.
George Hoyningen-Huene – Lee Miller and Agneta Fisher, 1932
Lee Miller – Fire Masks, 1941