Gli scienziati del Center for Prevention of Stroke and Dementia dell’Università di Oxford sostengono che l’ipertensione nelle persone di mezza età è associata a danni cerebrali estesi in età avanzata.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni dopo aver analizzato i dati di 37.000 persone di età compresa tra 40 e 69 anni che sono state registrate presso la Biobanca del Regno Unito tra marzo 2006 e ottobre 2010 e sono state sottoposte a esami medici, comprese le scansioni MRI del cervello tra agosto 2014 e ottobre 2019.

Gli scienziati erano interessati ai casi di iperintensità della sostanza bianca (WWH), le cosiddette aree luminose chiaramente visibili alla risonanza magnetica, che indicano danni ai piccoli vasi sanguigni nel cervello. Ci sono più aree di WMH con l’età, sono associate ad un aumentato rischio di ictus, demenza, depressione, ecc.

GOSTV viene rilevato in ogni secondo paziente di età superiore ai 65 anni e nella maggior parte delle persone di età superiore a 80 anni. E, come hanno dimostrato gli studi, la probabilità della loro formazione aumenta se la mezza età di una persona ha aumentato la pressione sanguigna.

Quindi, è stato dimostrato che una grande frazione dell’essenza negli anziani è associata alla pressione sistolica durante la loro mezza età. Ma è stata rilevata una connessione ancora maggiore per la pressione diastolica, specialmente di età inferiore ai 50 anni, anche se si trattava degli indicatori limitanti della norma.

Secondo i calcoli, per ogni 10 mm Hg. Arte. La pressione sistolica della frazione della GIST aumenta di 1,126 volte e per ogni 5 mm Hg. Diastolico – 1,106 volte.

Pertanto, una pressione arteriosa diastolica elevata tra i 40 ei 50 anni è associata a danni cerebrali più estesi in età avanzata. E questo significa che devi iniziare a controllare la tua pressione, senza aspettare 60-70 anni.