Salute e Bellezza

Il coronavirus SARS-CoV-2 può portare all'impotenza


Gli urologi della Miller School of Medicine dell'Università di Miami riferiscono di aver trovato particelle virali di SARS-CoV-2 nei tessuti del pene di due uomini che si sono ripresi dal COVID-19 e sono diventati impotenti.

L'infezione da infezione da coronavirus in questi due casi si è verificata 6 e 8 mesi fa. Uno dei pazienti non aveva precedenti malattie croniche, ma era gravemente malato e ha trascorso 2 settimane in clinica. L'altro soffriva di ipertensione e aterosclerosi prima dell'infezione, ma si ammalava di COVID-19 relativamente facilmente. Ad oggi entrambi i pazienti sono stati sottoposti ad intervento di protesi peniena per disfunzione erettile.

I risultati di questi due uomini COVID-19 che non avevano problemi di erezione prima della malattia sono stati confrontati con altri due uomini sani con disfunzione erettile che non avevano mai avuto un'infezione da coronavirus ma che erano stati sottoposti anche a chirurgia protesica del pene.

Secondo i dati ottenuti, il virus infetta i vasi sanguigni del pene, il che porta all'interruzione del loro lavoro. Di conseguenza, il corpo non riceve abbastanza sangue per un'erezione completa. Questo porta alla disfunzione erettile (impotenza).

I soggetti che non avevano COVID-19 non hanno mostrato danni ai vasi sanguigni caratteristici dei pazienti che hanno avuto un'infezione da coronavirus.

Gli scienziati tracciano analogie tra i vasi danneggiati del pene, dei polmoni, dei reni e del cervello. Sottolineano che è improbabile che si tratti di cambiamenti temporanei, ovvero che il danno vascolare rimane anche dopo che una persona si è ripresa da COVID-19.

Tuttavia, i ricercatori invitano i rappresentanti del sesso più forte a non farsi prendere dal panico: questi sono solo due casi descritti. Ma il problema richiede chiaramente ulteriori ricerche. Finora, gli scienziati stanno esortando tutti i pazienti che si sono ripresi da COVID-19 e che hanno poi sperimentato la disfunzione erettile a consultare un medico.