Il digiuno a intervalli – uno dei metodi dietetici più popolari e promossi – può aumentare il rischio di morte precoce, scoperto alla Tennessee University.

Il digiuno a intervalli, il che significa mangiare in tempi rigorosamente definiti o un passaggio completo dei pasti, è diventato uno degli strumenti dietetici più popolari nei primi anni del 2010. Celebrità, come Courtney Kardashian, Mark Walberg, Hugh Jackman e Jennifer Aniston, dicono che questo li aiuta a perdere peso o a condurre una disintossicazione del corpo.

Ironia della sorte, uno dei principali vantaggi che gli aderenti della dieta si riferiscono è la longevità. In precedenza, la fame era associata a un rischio inferiore di malattie multiple. Nell’ultimo studio, il pass per la colazione è stato associato a un rischio maggiore di morte a causa delle malattie cardiache, mentre il pranzo o la colazione, a quanto pare, hanno aumentato la probabilità di mortalità da tutte le cause.

Uno studio condotto su 24.000 americani di età superiore ai 40 anni ha rilevato che coloro che mangiavano una volta al giorno avevano il 30% in più di probabilità di morire per qualsiasi causa entro 15 anni rispetto a coloro che mangiavano tre volte al giorno. I ricercatori affermano che i risultati persistevano anche se le persone si esercitavano, seguivano una dieta sana e raramente fumavano o bevevano alcolici.

Il problema principale, dicono gli esperti, è che gli intervaller in genere consumano quantità relativamente elevate di cibo in una sola volta, il che può danneggiare le cellule del corpo nel tempo. Pertanto, si consiglia di mangiare poco, ma spesso, 3-5 volte al giorno.

Il team avverte che è troppo presto per dire in modo definitivo che il digiuno abbia avuto un ruolo nella morte prematura, in quanto non possono escludere altri stili di vita e fattori genetici.