#testdrive #Mitsubishi Outlander un SUV che non teme il fuoristrada

L’auto della Casa giapponese spaziosa, confortevole e sufficientemente performante

Nata per fondi non asfaltati specialmente fuoristrada comincia a incuriosire gli appassionati della guida comoda

È autunno, e cala la voglia di scorrazzare per il mondo, con in vestiti e le scarpe leggere dell’estate, e la possibilità di decidere anche all’ultim’ora come finire la giornata o la nottata. Tanto, con il clima caldo dell’estate, ogni scelta sarebbe percorribile. Ma… stiamo provando un’auto, la terza di questa seconda serie, la xxx dall’apertura del blog. E, sicuramente, questo ci è da stimolo per andare a cercare location e siti particolari. Questa volta, disponiamo di un SUV,che, però, è anche dichiaratamente fuoristrada. Abbiamo visto che la #Mitsubishi #Outlander ci fa viaggiare comodi anche su strada. Il concetto è quello della vecchia regolarità motociclistica, e dei rally: ci si deve spostare per raggiungere strade e siti suggestivi, tecnici, affascinanti. Che sono l’obiettivo vero delle nostre perlustrazioni del territorio. Il trasferimento è inevitabile per arrivare nei luoghi più incantevoli dell’area rivierasca, della laguna, del litorale, ma anche della collina e delle montagne. Nel #FriuliVeneziaGiulia, a #NordEst, in generale

nel #BelPaese le occasioni per incontrare posti fantastici, panorami particolari, attività e locali da non perdere, ce ne sono tantissime.

Anche lungo le strade che percorriamo ogni giorno. Anche dietro l’angolo. Ma ritorniamo a noi: #Mitsubishi importante, #SUV, #crossover ben rifinita, disponibile con sette posti, molto versatile. Ma #Mitsubishi, oltre che per l’industria anche aeronautica, in tempi più IMG_2957 IMG_294711 IMG_29551 IMG_29421 IMG_29231 IMG_29261 IMG_29291 IMG_29321 IMG_293411lontani, ma oggi per l’elettronica, il suo, le nuove tecnologie, è sinonimo di #fuoristrada. La Casa giapponese delle tre stelle, possiede infatti un lungo palmares nelle competizioni su ogni tipo di terreno. E i suoi SUV e non solo sono utilizzati per impieghi speciali in tutto il mondo. Giocoforza, vedere come se la cava dove il terreno non è buon tenitore. Dove un’auto normale farebbe fatica a cavarsela senza aiuti esterni. La stagione, però, salvo forti episodi di maltempo, ma isolati e circoscritti, non ha portato tante precipitazioni. Come accadeva ogni anno. E noi abbiamo bisogno di fango. Sì, proprio quel bel pantano profondo, grasso, vischioso, scivolosissimo. Che potrebbe intrappolare questa ma in particolare altre auto senza la predisposizione al fuoristrada. Un fiume. Non da guadare, perché probabilmente i guadi, visto il ‘tempo’ che ha fatto in montagna non sono praticabili. Bensì le zone golenali, gli argini. Argini praticabili, che ci consentano di spostarci e di individuare altre via d’uscita qualora la situazione si rivelasse critica. Tutto questo in uno scenario suggestivo. Che potrebbe essere

il bacino del Tagliamento. È il fiume più lungo del Nordest,

nasce nell’alta Carnia, attraversa la pianura friulana e scorre verso il mare Adriatico, dove sfocia tra Lignano Sabbiadoro e Bibione, facendo da confine tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. E taglia a metà il litorale, tra le due grandi spiagge friulana e veneta. Il corso verso il mare si snoda tra gli argini e le campagne golenali. Non è certo guadabile perché molto profondo. Ma lungo le rive ci sono le strade che cerchiamo, le strade interpoderali. Cominciamo dagli argini. Un po’ di fuoristrada su sterrato veloce, anche se costellato di buche che le sospensioni dell’Outlander non ci fanno sentire. Il fondo è anche erboso. Ma nonostante l’erba sia umida, non percepiamo incertezze dell’auto. Anzi, i suoi sistemi di guida elettronica, l’assistenza attiva, ci impediscono di percepire differenze di tenuta. Così, dopo qualche curva impegnativa, qualche tornante per vedere se vince il sovrasterzo, il sottosterzo, o se l’auto, da buon 4×4, è neutra, puntiamo con decisione verso i prati. Ma, ovviamente, non scegliamo il fondo con terra battura, anche se sopra vi è cresciuta l’erba. I viottoli. Quelli che si riconoscono soltanto dai solchi profondi tracciati da qualche trattorista motivato a raggiungere il campo da lavorare. Ma di lì, probabilmente, non passa nessun altro. Forse, non ci dovrei passare nemmeno io, penso tra me e me. Ma lo spirito del fuoristradista, dell’esploratore, non ha mai cessato di pervadermi. Così, dopo avere avuto modo di tirare un paio di sgommate sulle strade arginali, con vista sul fiume, mi infilo verso la campagna. Eccola lì, con il fondo scuro di melma.

Attivo la funzione fuoristrada. E la lascio andare avanti.

La #Mitubishi #Outlander fa quasi tutto da sola. Ecco, ora sono proprio nei solchi dei trattori. Ma questa non è un trattore. Pur con gomme tecniche, non monta coperture da crossover puro. Invece, è come se mi stessi spostando con l’auto su una strada bianca, o ricoperta di neve frasca, ma con la differenza che la parte principale la interpreta la centralina di bordo. Che ‘recita’ benissimo, tanto che senza che me ne accorga sono già con le ruote su un tratto di carrareccia più ‘normale’. Prova superata a pieni voti. Ora ritorno verso Pertegada, sempre in Comune di Latisana. Dove, all’Epifania, con una grande festa sul fiume bruciano un falò propiziatorio, il ‘pignarul’, proprio in mezzo alle acque. Il fiume non è certo limpido, viste le piogge dei giorni scorsi, ma il Tagliamento, un fiume a carattere torrentizio. E dopo le forti precipitazioni trasporta detriti e oggetti anche di grosse dimensioni. E sabbia in sospensione, che colora l’acqua di un verde grigio chiaro, al posto dell’abituale verde smeraldo. Si sta facendo sera, ma prima di rientrare un giretto sugli argini per goderci le luci del tramonto è quello che ci vuole. La prossima volta andremo in montagna.

#charlieinauto2/121

 

#testdrive #Mitsubishi Outlander un SUV che non teme il fuoristradaultima modifica: 2018-12-25T04:08:11+01:00da charlieinauto