#testdrive Una F1 in abito da sera: la Ferrari Roma La dolce vita

Il sogno degli over e dei nostri genitori era ‘La Dolce vita felliniana divenuta auto sportiva e di lusso

Linee morbide e avvolgenti e massimo confort attorno all’8 cilindri 3800 cc da 620 CV e 0-100 in 3,4” 0-200 in 9,3″

Appena scoperta, te ne innamori: dev’essere fatta per quello. Poi, man mano che se ne svelano le caratteristiche e i contenuti, cominci a capire perché. La Ferrari Roma – La nuova Dolce vita, è un concentrato di tecnologia e stile. Compatta, ma grande quanto basta per gestire e sprigionare una potenza importante: 620 CV spinti da un motore di oltre 3 mila 800 cc. Tanta è l’elettronica, che potrebbe guidare da sola. Ma una volta saliti a bordo, non si può che desiderare di sentirla in moto, vedere avviare i controlli e i comandi che ci mettono di fronte a una Supercar pensata per assecondare il piacere di guidare. E impugnare il volante lasciando che sia il motore, guidato dal nostro acceleratore, a parlare. Ma andiamo per ordine. L’avvio delle presentazioni itineranti dell’auto pensata per replicare il fascino e l’attrattività della 250 GTO e di altre star del firmamento del Cavallino rampante come la F8 Tribute, non poteva che avvenire a Modena, alla sede INECO. Un pubblico selezionato, camerieri in livrea per dare continuità a un ambiente ovattato, ci fanno intuire che la vettura dev’essere morbida, come l’ambiente che è stato creato per ospitarla. Mentre lei è nascosta sotto un telo ‘rosso corsa’. Davanti a noi, un grande schermo e un salotto tutt’attorno. Incontriamo vecchi amici, mentre l’attesa sale. Finché, un presentatore si avvicina allo scenario, introdotto dalla responsabile dell’ufficio marketing per l’Italia del Cavallino, e da un rappresentante INECO. Il presentatore ci ricorda Jackie Ics. Anche nell’accento francese. La giacca nera con lo scudetto giallo e il Cavallino rampante. Richard Favéro, coordinatore degli istruttori della scuola piloti della Ferrari, mi ricorda che alla Scuola di Maranello, come vettura-scuola per insegnare a pilotare in pista usano la F 812 Super fast. Ricordate? Ve l’abbiamo già fatta conoscere. Ma, oggi, protagonista è la Roma. Che, com’è stata battezzata, non ricorda soltanto l’aspetto migliore della Capitale, ma

si ispira all’intramontabile film di Federico Fellini, ‘La dolce vita’, perché intende affiancare uno stile di vita, un modo di essere.

Che si sintetizzano nel benessere del conducente, anche se per certi versi sarebbe meglio chiamarlo pilota, e del passeggero, al quale sono comunque dedicati gli stessi confort, del conducente. Ma, nel contempo, come nella F812, la possibilità di seguire istante dopo istante quello che sta facendo la macchina, e i suoi parametri vitali. Il conducente e il passeggero sono separati da un tunnel importante, che fa da lussuoso elemento d’arredo. Sellerie rosso corsa, con l’esterno color avorio, ci suggeriscono la considerazione che si tratta di una F1 in abito da sera: 8 cilindri per prestazioni che il design con le linee molto eleganti potrebbe far passare in secondo piano. Il muso da ‘squalo’, molto aggressivo, è l’unica concessione al mordente della Roma. E non fa presagire le linee morbide ed eleganti della fiancata. Né la coda elegante, spaziale, sportiva, appagante anche per chi ‘si lascerà sorpassare’ da quest’auto. Coda, che appena sotto al lunotto, nello sportello del bagagliaio, contiene il meccanismo che solleva lo spoiler, a oltre 100 km/h, caricando il retrotreno con una spinta di 95 kg verso il basso. Spoiler, che scompare automaticamente, quando si rallenta, nel cofano del bagagliaio. Il motore è installato in posizione indietro arretrata, quasi sotto al piantone del volante. Per spostare verso il retrotreno il peso in questa posteriore pura. Sia pur elettronicamente controllata.

Potenza: 620 Cv turbo, cambio a 8 marce e doppia frizione, perché le marce siano sempre pronte. L’8. marcia è di riposo.

Si può prevedere un cambio supersoft, superdolce, o sportivo. Sono infatti cinque le modalità di guida. Ma ciò che è impressionante è l’accelerazione: poche le auto sportive che raggiungono i 100 km/h in 3.4”, e i 200 km/h in 9.3”. Il cruscotto? Tecnologicamente avanzato, contiene nel display tutte le informazioni necessarie per guidare, e per …pilotare. Ah sì, dimenticavo… Siamo saliti a bordo. Un po’ di timore per la seduta bassa, molto corsaiola, che viene fugato dl desiderio di capire come ci si sente su una Ferrari pensata anche per il benessere di chi sta a bordo. Un paio di regolazioni per adattare il sedile alle mie attese, l’altezza del volante, poco tempo per studiare i comandi e le funzioni, che erano state bene anticipate da Favéro, il freno di stazionamento è azionato, schiaccio il pulsante di avviamento, e siamo pronti a partire… Non senza avere fatto un giro nel centro di Modena, e dopo essere passati accanto allo stabilimento Scaglietti, a vedere la Ghirlandina, la Torre campanaria che domina piazza grande, e a gustare una bevanda calda al Caffè concerto, che mi ricorda tanto il Contarena di Udine. Assieme al centro storico della città, sempre vivace e dinamica, per buona parte con la stessa architettura di alcuni secoli fa.

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#testdrive Una F1 in abito da sera: la Ferrari Roma La dolce vitaultima modifica: 2020-03-02T00:46:34+01:00da charlieinauto