La classe felice

Sono una maestra di scuola primaria. Essere una maestra mi piace, è un po’ la mia seconda pelle. Mi piace dire che non c’è posto al mondo in cui io mi senta a mio agio come a scuola in mezzo ai miei bambini.

A volte non è semplice, perché i bambini sono chiassosi, irrequieti, a volte problematici. Portano a scuola con sé i propri vissuti e bisogna trovare il modo di farli convivere per tante ore in spazi angusti, perché anche l’aula più spaziosa, per alcuni bambini ha la dimensione di una cella!

Ogni bambino è un mondo a parte e ha i suoi “bisogni speciali”, di cui non ci si può mai dimenticare, se vogliamo metterlo in condizione di sviluppare al massimo grado le proprie potenzialità. I bambini non sono vasi da riempire, ma piccole opere d’arte, destinate a trasformarsi in autentici capolavori; basta dare loro fiducia e gli strumenti adatti per imparare ad apprendere.

Negli anni ho capito che gestire una classe non è come mantenere calmo il mare, cosa peraltro impossibile, ma piuttosto è riuscire a garantire ad ogni bambino un proprio spazio vitale, in cui imparare a riconoscere le proprie qualità, per sfruttarle nel migliore dei modi, ed i propri limiti, per imparare a superarli.

E’ importante che ciò avvenga in un contesto sereno, in cui il bambino si senta accettato ed amato per quello che è, in cui la sua autostima possa crescere, insieme alla fiducia in se stesso ed alla consapevolezza dei propri mezzi. Un ambiente piacevole, in cui le attività siano coinvolgenti, stimolanti e capaci di attrarre anche il bambino più demotivato. Un luogo pervaso dalla gioia di imparare, una classe felice, appunto.

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La classe feliceultima modifica: 2018-11-24T23:58:58+01:00da elide2dgl