coccio di bottiglia o punta di diamante

Riceviamo e pubblichiamo - Maschera o mascherina?


Ogni giorno, me lo chiedo, curioso, ma cosa veramente, ci hanno messo sul viso. Delle volte, sono sincero, mi convinco che sia solo fantasia, delle altre invece, la testa frulla, e non è mica colpa mia. Coccio di bottiglia o punta di diamante, nella mia testa, alberga un mare di domande. Chiudiamo bar, ristoranti ed il calcetto, non sarà mica, che la volontà sia di riproporre un ghetto. In tempi non sospetti, ti avrei detto che era giusto, ma in questo di momento, sembra proprio che c’abbiano preso gusto. Vado per ordine, e dettaglio meglio il mio pensiero, L’America, l’Europa pensano alla Cina in modo serio. Ma, la verità è che la democrazia come l’abbiamo voluta, è la zavorra più grande per una insperata risalita. Tutti quei paesi, che decidono in modo rapido ed efficace, hanno il vantaggio, del tempo perso, a discutere se una riforma piace. Il mio non è, un inno alla dittatura, ci mancherebbe altro, ma se a decidere e la casalinga premiata dal consenso, allora preferisco Castro. Bisogna capire, che in un momento, di profonda agonia, l’unica soluzione, è stringere le maglie della democrazia. Allora, eccolo il quesito, che tanto affolla la testa mia, ma sto virus e tutto sto teatro, e punta di diamante o coccio de bottia? A parte la digressione in romanesco, la riflessione, merita più di un commento su un affresco. Se ti avessero chiesto, di togliere la macchina, comprarti il computer ed eliminare la moneta tradizionale, c’avrebbero messo, 30 anni per questo cambio epocale. Per trasformare il petrolio, la finanza, i trasporti e il commercio tutto in digitale, hanno usato la paura, il terrore, ed è venuto tutto naturale. Confrontarsi con un popolo, che esprime opinioni raccolte su Wikipedia, equivale a fare alzare in piedi un storpio dalla sedia. Ora l’ultima riflessione, prima che da scemo, sembri un professore. La libertà di espressione, di pensiero, è un diritto sacrosanto, conquistato con sangue e sudore e lottando tanto. Ma, se quello che penso io, quello che posso decidere io, cambiasse in peggio le sorti del paese mio. Allora mi chiedo, non sarebbe meglio, che a decidere fosse qualcuno, che invece di informarsi su Google, sapesse veramente che c’aspetta per il futuro? Il Presidente