Scrisse il libro ‘Come uccidere tuo marito’: condannata per aver ammazzato il suo

Nancy Crampton-Brophy, autrice del saggio ‘Come uccidere tuo marito’, è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio del consorte. A maggio la 71enne è stata definita colpevole di omicidio di secondo grado per aver ucciso a colpi di arma da fuoco il marito, lo chef Daniel Brophy, nel giugno 2018 nella scuola di cucina dove lui insegnava.

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Nei documenti del tribunale i pubblici ministeri hanno affermato che l’uomo, 63 anni, è stato colpito due volte, una alla schiena e una al petto a distanza ravvicinata. La coppia, si legge nelle carte diffuse dalla Cnn, aveva dei debiti visto che i romanzi auto pubblicati di Crampton-Brophy non hanno ottenuto grandi risultati, mentre lui era assicurato per oltre 1 milione di dollari.

La donna ha testimoniato che stava meglio finanziariamente con suo marito vivo, e che la presenza del suo minivan vicino alla scuola era solo una coincidenza. Secondo gli inquirenti, invece, ha seguito l’uomo al lavoro e gli ha sparato con una pistola Glock (sul posto gli investigatori hanno trovato due bossoli da 9 mm). Crampton-Brophy ha ammesso con la giuria di aver acquistato una pistola e un kit di armi ‘fantasmà, affermando però che servivano come ricerca per un nuovo libro: «Era per scrivere, non per uccidere mio marito».

Scrisse il libro ‘Come uccidere tuo marito’: condannata per aver ammazzato il suoultima modifica: 2022-06-14T18:37:36+02:00da manuela_man27

One thought on “Scrisse il libro ‘Come uccidere tuo marito’: condannata per aver ammazzato il suo

  1. SONO SEMPRE GLI INNOCENTI BAMBINI A SOFFRIRE O A RIMETTERCI LA VITA.
    SONO CERTA CHE SE GLI ADULTI CHE SI CREDONO DI ESERE CHISSA’ CHI POICHE’ IN POSSESSO DEL”PEZZO DI CARTA”,DI SOLITO COMPRATO,SI IMPEGNEREBBERO AD IMPARTIRE LEZIONI DI EDUCAZIONI A UOMINI E’ DONNE,E’ SE CREEREBBERO SOLO LAVORO “ONESTO”,FAR RIFLETTERE A TUTTI COSA POTREBBE ACCADERE SE SI SBAGLIA,O SE SI ABUSA SU OGNI COSA CHE POTREBBE ACCADERE, SONO CERTA CHE I BAMBINI DOVREBBERO “SORRIDERE”,ANZICCHE’ ESSERE SPAVENTATI SE RESTANO IN VITA. INOLTRE,NONOSTANTE L’EVIDENZA DI TANTI “PADRI O MADRI”, SOTTRATTI AI PROPRI FIGLI,ANCORA NESSUNO PRENDE SERI PROVVEDIMENTI PER DARE RIDARE GIOIA A PROPRI FIGLI E’ VIVERE CON I GENITORI “AMMAESTRATI”. CON L’AUGURIO CHE LA TRIBOLAZIONE DI TANTI BAMBINI TERMINA. IN FEDE CECILIA LOLIVA PINTO.

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