E Buon Natale

La prosopopea e demagogia annuale sul Natale ha il potere di essere scontata e irritante quanto il dobbiamo essere tutti più buoni e farci gli auguri per forza con bacibacismack.
Sì lo sappiamo tutti che mentre noi compriamo regali e farciamo il tacchino c’è gente che muore di fame e freddo, non siamo tutti ciula e viviamo nello stesso mondo, non nel Fantistico di Alice, purtroppo. Che a me, avere uno Stregatto, piacerebbe, e sono anni che lo chiedo a Babbo Natale ma quel burino non me lo porta mai.
Lo sappiamo benissimo che il significato del Natale non è il panettone e che i bimbi in Africa mangeranno il solito riso.

Quindi?
Che dobbiamo fare? Penso, e sottolineo, penso, fare ognuno ciò che il cuore e la coscienza suggerisce. Ma come stile di vita, non a Natale. Ognuno faccia per il resto del mondo ciò che la sua anima gli suggerisce di fare ed eviti anche di andarlo a raccontare in giro perchè tanto, andare a raccontare cosa si fa e cosa si pensa in proposito, non aiuta.
Se le coperte scaldano…si diano coperte. Ma non per poi fare la ramanzina al resto del mondo perchè magari, il resto del mondo, ha dato più coperte di quanto non si sappia ma non l’ha detto.
Il senso del Natale non è neanche mettersi in cattedra a ricordare a tutti quanto facciano schifo rispetto a noi.
Perchè tanto, se anche decidessimo tutti di non mangiarlo ‘sto cazzo di panettone, non si risolverebbe nulla. Non è puntando il dito contro la cena di Natale che si riempiono le pance di chi le ha vuote.
Potremmo anche decidere di passare la notte di Natale alla stazione pagando caffè ma allora, insieme a chi ha il caffè, dovremmo metterci a riflettere su chi, in quel momento, in un altro pezzo di mondo non ha manco il caffè e su chi in quel momento sta saltando su una mina messa da noi e su chi muore ancora di morbillo ma non se lo incula nessuno.
Eh sì eh. Perchè al mio paese si muore ancora di morbillo e influenza ma mai nessuno se ne fotte dei bambini analfabeti o dei pescatori a cui comprano i prodotti fottendoli sul prezzo perchè tanto è conosciuto solo come la terra dei ricchi resort quindi che ci frega?
Io, certo, mangio il panettone ma non è che abbia bisogno di nessuno che mi ricordi, in questi giorni, di chi conosco bene e che il panettone non lo vedrà mai in vita sua.

Che faccio? Mi ammazzo? Non lo mangio e non lo dò a mia figlia in solidarietà ai cuginetti che non ce l’hanno?
Io faccio quello che posso. Come tutta la gente normale e sottolineo normale fa ogni giorno per gli altri.
E non serve per forza usare soldi, per migliorare il mondo, spesso, basta non cambiare tavolo al bar o non alzarsi in metropolitana se il vecchietto noioso e pedante ci sta raccontando appassionatamente della sua ulcera perforata.
Poi, chi ha…soldi, oggetti, tempo…dà.

Ma la ramanzina su quanto facciamo schifo a mangiare la sera di Natale risparmiatecela eh.
E non lo dico mica per me: io a Natale non ho proprio nessuna cena, come al solito, quest’anno ancora meno visto che pure mia figlia va col papà e non c’è quindi io al massimo guarderò il Gobbo di Notre Dame su raidue mangiando cereali direttamente dalla scatola come Bridget Jones. Ma in generale: schifo gli auguri e i baci di cortesia ma schifo pure chi schifa chi li fa.
E’  Natale. Non cambia nulla. Il mondo è lo stesso, nulla di nuovo sotto il cielo, chi deve morire muore, chi deve essere felice è felice, chi è solo è solo e chi ha ottantasette parenti scassacazzo a casa ce li ha.
E’ una festa. Si festeggi. Il resto…ciò che c’è da fare…non è un discorso “da Natale” è un discorso che vale sempre e si può fare anche il 12 gennaio che vale ugualmente.
Chi farà del bene lo farà il 24 dicembre e anche il 3 aprile, chi se ne fotte se ne fotterà ugualmente pure il 24 a mezzanotte e penserà solo a se stesso, la predica dal balcone non serve, non è utile e sembra solo “vergognatevi tutti di ogni boccone che metterete in bocca perchè c’è chi non mangia”.
E però…non mangiano manco gli altri giorni…e te mangi ogni giorno visto che sei vivo. Quindi? Che si fa? Ci vergogniamo ogni volta che beviamo un sorso d’acqua? D’accordo.

E, contro il mio solito stile…quest’anno…Auguri di Buon Natale a chi mi sta simpatico.
A chi no…se ne vada affanculo. A Natale, a Capodanno, Pasqua e Epifania.
Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh là.

E Buon Nataleultima modifica: 2016-12-22T14:50:29+01:00da Tiffany.2016

5 pensieri su “E Buon Natale

  1. Io la sera del 24 faccio il cenone con i miei, il 25 lavoro per cui nessuna cena a mezzo giorno, nessuna cena di sera, mentre il 26 i miei fanno il cinquantacinquesimo di matrimonio. Potrei preoccuparmi di chi non mangia, ma allora per essere corretta dovrei preoccuparmi anche di quelli che muoiono sulle strade, o quelli che quella sera muoiono per una malattia. Allora non vivrei più.
    Spero di non essere tra quelli che mandi a fare un bagno.
    Ciao Tiffany

  2. Ohhhh là! Hai detto bene. Ci si deve privare di un panettone ( che poi a me piace anche il pandoro!) perché c’è chi non lo mangerà? Ma allora ci si dovrebbe vergognare di mangiare ogni giorno visto che c’è chi non lo può fare! Ci si dovrebbe vergognare ogni volta che si fa la doccia perché c’è chi non può. Ci si dovrebbe vergognare di bagnare le piante perché c’è chi muore di sete ( tanto a me muoiono lo stesso! ) E quindi? Che dobbiamo fare? Ovvio che si deve pensare a ” chi ha nulla o meno di nulla” ma SEMPRE non solo a Natale o Pasqua. A me ‘ste ramanzine del voler far sentire in colpa chi festeggia, proprio mi scivola! eccheccappero…allora non facciamo manco un dono ai figli o nipoti perché ci sono bimbi poveri che non avranno nulla? Ci dobbiamo vergognare di dar mangiare e far stare al caldo un cane perché fuori c’è il senzatetto? E perché, allora, invece di puntare il dito, non è a casa tua? Ma per favore! Ma che cavolo ne sa certa gente di cosa si dà o meno ( e tutto l’anno) ? Ma andassero a cagare sulla carbonella che è meglio.! Detto ció auguri a tutti e per chi non li vuole pazienza! A proposito…babbo Natale non ti porterà mai lo Stregatto visto che lo chiami burino; che lui ci sente benissimo anche se è millemila miglia di distanza.

  3. E buon Natale anche a te Tiff, che se fossimo più vicine il panettone vorrei davvero che venissi a mangiarlo da me, insieme alla mia famiglia, che non siamo la famiglia perfetta del Mulino bianco, ci barcameniamo un po’ come possiamo, però una cosa posso dire: che noi siamo uniti sempre, e non solo a Natale perchè è Natale, abbiamo un cuore grande, specialmente il mio papà che ci ha insegnato la tolleranza, la generosità e la condivisione. Buon Natale Tiffany, dai un bacio alla tua bimba anche da parte mia.

  4. Di solito scrivo Felice Natale invece di auguri per motivi simili
    cosa sia il Natale per un cristiano é abbastanza legiferato e spiegato dalla patristica… tuttavia non di rado si assiste ad eccessi quali il presepio stracolmo di statuine che in molte chiese stesse producono stimolando una tradizione pagana ma ci sta.
    L’accoglienza (il tema principe del Natale) è sovente relegato in secondo quando non in quinto piano
    dopo le renne… la slitta… l’alberello… il bambinello di terracotta
    Per cui si finisce per assistere ad assurdità quali “natale con i tuoi” che sembra più una condanna che un detto.
    Natale non è tale se non ci sta il tal panettone o il tal spumante… se non orendi i regali della tal ditta o di talaltra.
    Questo Natale che viviamo è solo una evoluzione di tradizioni quali quella di Odino che porta i doni ai bambini oltre che della innuverevole quantità di racconti legati a san Nicola o altro.
    Nulla a che vedere con il Natale della accoglienza di Dio fra gli uomini.
    Ovvio che in tale ottica anche il Natale al resort vada bene! se solo gli si desse un altro nome tipo che so Gaytale… almeno si capisce che è altro! lecito e amabile… ma altro ^___^

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