Ma ne vale la pena?

Io ho imparato come ci si comporta con gli altri osservando. Osservando soprattutto me stessa.
Ho imparato che alcune cose non vanno fatte perchè quando le ho fatte dei perfetti estranei me l’hanno fatto capire a calci in culo e non con esempi e discorsi.
Ho imparato che alcune cose vanno fatte, invece, perchè quando non le ho fatte, dei perfetti estranei me l’hanno rinfacciato a calci in culo e non con esempi e discorsi.
Gli anni son passati così. Tra il prendere un calcio in culo per una cosa sbagliata fatta e prenderne uno per una cosa che avrei dovuto fare.
Adesso, che ho una certa età, ma non un’età certa purtroppo, credo di essere arrivata alla consapevolezza di essermi costruita la mia educazione.
Il mio carattere. La mia personalità. E soprattutto la mia scala di valori. Che ritengo valida.

Adesso ho una figlia in crescita. Il mio compito sarebbe quello, finalmente, di trasmetterla anche a lei. E invece no. Io, mia figlia, la cresco con i discorsi pacati, le riflessioni e gli insegnamenti verbali, quelli che avrebbero facilitato la vita a me.
Ma non le sto insegnando a rispettare le regole che ho imparato io.
Perchè le voglio bene. E non voglio che diventi come me. Voglio che sia inserita e che si sappia difendere dal resto del mondo. Anche a costo di diventare una persona come io non ho voluto diventare.

Io ho imparato che bisogna dire la verità. Anche quando dirla comporterà ammettere un tuo errore e pagarne le conseguenze. Ho imparato che pagare le conseguenze con dignità è più giusto che farla franca…però fa male.
Ho imparato che bisogna sempre prima pensare al benessere degli altri perchè se le persone attorno a te non sono felici non potrai mai esserlo neanche tu perchè il malessere negli altri fa più che male che il tuo stesso, disturba più che se lo provassi tu.
Ho imparato che se hai dieci cose non te le puoi godere se non le hai divise con qualcuno in modo che tutti abbiano qualcosa.
Ho imparato ad ammettere i miei errori ma, principalmente, a cercarli. Perchè spesso, i nostri errori, per noi non lo sono. Scientemente un nostro comportamento ci sembra legittimo, giustificato…non riusciamo a renderci conto del perchè faccia un erroneo effetto sugli altri. Io ho imparato ad ammettere errori che non ritengo tali quando capisco che comunque il loro effetto sugli altri è diverso.
Ho imparato ad avere la pazienza di aspettare le reazioni. E alcune, molte, non sono mai arrivate e non arriveranno mai.
Ho imparato a capire. E soprattutto ho imparato a cedere. Anche laddove avevo ragione, secondo me, ragione piena, a un certo punto ho imparato a cedere e a lasciare le ragioni agli altri, adattandomi.

Essere persone corrette, empatiche, oneste. Essere una persona in grado di abbassare la testa anche quando dovrebbe stare su un palco scintillante a prendere meritatissimi applausi. Essere una persona capace di rinunciare a cose dovute per smezzarle pur di non prevaricare…significa essere delle belle persone.
Ma paga? Ci si guadagna?
No. Ci guadagnano gli altri. Avere a che fare con una persona così è sicuramente un vantaggio.
Ma essere una persona così, no.
Perchè tu stai lì, ti metti in discussione, ti fai delle critiche, accetti delle cose che altrove non dovresti accettare, rinunci a delle cose che altre situazioni ti darebbero con gioia, spieghi, prendi con le buone, cedi, lasci correre…e alla fine…alla fine il risultato è che diventi semplicemente una noiosa logorroica del cazzo piena di filosofia fin dentro le orecchie, una teorica della vita che concilia il sonno.
E, di solito, a questo punto, arriva una scema o uno scemo qualunque, che se ne fotte di tutto e di tutti e manda a puttane l’intero percorso trascinando con allegra superficialità le persone per le quali tu ti sei fatta a pezzi.
Poi non importa se dopo un po’ si rendono conto, se poi le mazzate sui denti inevitabilmente arrivano…intanto a te porta solo sofferenza.

E allora, forse, paga molto di più pensare solo al proprio importantissimo culo.
Ed è quello che io insegno a mia figlia…pur non approvandolo per me.
Paga decidere di meritare certe cose e sbattere i piedi a terra finchè non le si ottengono, paga fare i furbi, paga divertirsi pensando che al domani ci penseremo, paga mettere davanti a tutto se stessi, paga fare quello che piace e comportarsi come piace fregandosene vastamente delle conseguenze che questo porterà.
Paga parlare di cazzate e non perdere fiato, tempo, dignità e cervello nel mettere sul piatto alcuni sentimenti.
E lo possiamo fare tutti perchè è molto semplice. Tutti possiamo, da oggi, decidere di vivere seguendo solo l’istinto e quello che ci fa stare bene.
Se io, oggi, decidessi di farlo…di sicuro mollerei il 90% di quello che sto facendo adesso e il 90% delle persone che ho attorno.
Farei quello che mi piace, che mi entusiasma e che mi eccita e correrei dalle persone che mi danno quello che io voglio. Ci metterei un minuto.
Mentre invece ci ho impiegato quasi trent’anni a essere così.

Tempo perso. Trent’anni buttati in vacca. Utilizzati per comprendere teorie che al giorno d’oggi non vanno di moda e non sono utili. C’era da aspettarselo, del resto, da una che ha scelto di studiare il greco e il latino anzichè il cinese e il russo.
Solo che forse…il tempo utilizzato per avere la coscienza pulita…non è mai del tutto sprecato.
E allora che succede?

Succede che sei destinata, comunque, a essere sola.
Coerente con te stessa, convinta, con la coscienza pulita, senza sensi di colpa, con la consapevolezza di star percorrendo l’esatto itinerario che hai scelto per te…ma incompresa e sola.
Cosa che sarai nella felicità, nel dolore, nei festeggiamenti e nelle difficoltà.
E le famose dieci cose le dividerai sempre. Perchè non te le terrai mai tutte per te. Ma non le vivrai “con”. Le darai e basta.
E’ così. Scegliere questo tipo di scala di valori comporta, inevitabilmente, questo. E anche il giorno che deciderai di sbranare qualcuno e deciderai di fare una cattiveria o deciderai di non essere corretta…lo farai da sola.

E in fin dei conti, l’immagine esatta è di una persona che ha lavorato per rinnovare un bel castello, ha strofinato pavimenti quanto gli altri senza imboscarsi in pause straordinarie, ha tolto polvere, ha lavato piatti, si è sfrantecata le mani in giardino per togliere le erbacce…poi…come tutti…si è ripulita, si è messa un bel vestito, si è sistemata i capelli…è scesa nella sala per festeggiare l’inaugurazione…e anzichè sedersi a tavola è andata dritta verso la porta d’uscita…con la musica e le risate che ad ogni passo erano meno forti.
Questa è la mia vita. Passare nei castelli dismessi…mettere in ordine…rendere tutto pulito e ordinato…poi farmi bella e andarmene mentre gli altri se lo godono…verso un nuovo castello dismesso. Da sola. E con il dubbio amletico di essere una grandissima, imperitura, megagalattica COGLIONA.
Che è infatti ciò che sono.
Amen.

lupo

 

 

Ma ne vale la pena?ultima modifica: 2016-12-16T15:58:14+01:00da Tiffany.2016

11 pensieri su “Ma ne vale la pena?

  1. Fa male Tifffffff, fa molto male sentirti parlare così, e non dico altro, perché altro da dire non ho. Però ti abbraccio forte forte perché sei una bella persona.

    • Lo so che a te fa male davvero. Perché tra me e te c’è sempre stato questo rapporto di vero affetto empatico. Forse perché infine per alcuni versi abbiamo vissuto le stesse cose…e certe esperienze “fanno capire” ci si riconosce.

  2. mamma miaaaaa, sembra di leggere in parte parole che avrei voluto scrivcere io, purtroppo c’è chi non coi da la possibilità di imparare le cose con buone parole, sapessi quanti calci nel culo ho preso anche io… al mio posto penso che il 60% delle altre persone si sarebbero chiuse, depresse, suicidate, mummificate o diventate delinquenti, persone con problemi… invece no, sempre ad obbedire, ascoltare, lasciare andare avanti gli altri tanto loro hanno bisogno di sentirsi avanmti io non sento questa necessità, ma alla fine.. saremo coglioni, ma siamo noi i forti…. questo è SENZA DUBBIO… lo si capisce dopo, anzi a volte provo pena per chi mi si atteggia con superbia… si accontentano di poco. vabbè per ora mi fermo, non sono abituato a scrivere molto su internet, anzi…. ma se dovessi scrivere tutto quello che penso ci vorrebbero le vite di un gatto. buon weekend!

  3. Non sono certo di avere capito
    ma se ho capito
    allora ti acronimizzo la “mia” risposta
    nessuno
    alza
    nobili
    anime

    vedi Tiffany
    te lo dico da noioso filosofo logorroico e petulante
    da persona che della vita sa poco o nulla oltre quel che ha inteso
    il che è comunque nulla
    scrivo da nemico giurato della sintesi… soprattutto aforismica… come Marika ha avuto modo di evidenziare
    prosopopaico e prolisso come direbbero in uno spot ma comunque propenso alla ipotesi che il pianeta mondo princìpia dal prossimo angolo là dove inizia la missione di Pippo Buono
    Gli anni e le esperienze vissute non da me solo mi hanno dimostrato che tutto torna amplificato e tu sei una dimostrazione vivvente di quanto dico.
    Hai molti motivi per saltare il fosso
    Posso solo pregarti di non farlo
    Ma la mia preghiera è solo una supplica e suona senza pretesa di Verità
    Posso ripeto solo dirti che non tutte le cose in questo mondo tornano nel modo nel quale desideriamo sia ma a volte solo nel modo col quale è giusto lo facciano… anche se a noi sembra spesso ingiusto e soverchiante.
    solo ieri ho avuto un ennesimo colpo gobbo ma so che succederà ancora e ancora
    Sono un cojone?
    NO
    posso anche apparire come tale ma non mi sento tale davanti a chi vuole solo prevaricare ma in realtà finisce sempre per asservire qualcuno di più scaltro forte o potente
    Potrei pensare solo a me?
    No
    No perché ci sei te
    No perché ci sta chi parla e magari anche chi ascolta non è tanto raro…
    No perché spero di vivere in altro modo
    No perché è più divertente vivere per altri che me stesso
    No perché Renzi vota sì AHA no… questo non c’entra AH AH AH
    No per quelle piccole vite che un giullare ad aleppo tentava di far sorridere lo sesso anche se tutti gli dicevano di pensare a sé stesso
    cosa ne nasce?
    almeno la domanda del chi caspita li farà sorridere ora?
    spetta a me?
    non lo so e la domanda me la sto facendo!
    soprattutto da l’altro ieri che mi hanno scambiato per arabo e salutato come tale
    alsalam

    • Per una volta diretto ed efficace……. per una volta ho capito tutto quello che hai detto e che non hai detto………. pure che sei bruno, con la barba carnagione scura e tratti mediorientali…….. salam aleikum

  4. Ti confesso, che ho letto velocemente e forse dovrei rifarlo per capire bene. Ma due cose mi saltano all’occhio, seppur comprenda la bontà del contesto, non sono sempre concorde con la verità, è affar pericoloso Tiffy, bisogna saperla donare e prendere con le giuste misure. Ci sono verità che non è sempre bene dire, ne per se stessi, ne per altri, che non vuol dire mentire, ma piuttosto pesare la reale utilità.
    Quindi sono più per l’autenticità che per la verità, sempre e comunque.
    Poi,un’altra cosa che mi salta all’occhio, al di là di chi tu sia o chi tu non sia, se posso, spassionatamente, ti direi di non considerare sempre e comunque l’idea degli altri su di te, perchè questo ho l’impressione, sia per te di vitale importanza. Ma le persone, Tiffy, ci vedono in base a chi sono loro, non in base a chi siamo veramente noi. Inoltre l’essere umano è colmo di contraddizioni, quindi quello che tu trasmetti agli altri, può avere sfumature non veritiere, di cui magari, tu per prima non sei consapevole. Voglio dire Tiffy, se posso, è importante chi sei tu per te, è importante dove puoi migliorarti tu per te (o per tua figlia certo) e se tu sai chi sei tu e ti conosci bene e profondamente (cosa che poi di se stessi si apprende sempre e ogni giorno s’impara un pò di più) è più che sufficiente. ^_^

  5. La verità assoluta non va mai detta, il tutto va ponderato goccia su goccia, come quelle belle piogge autunnali, bagnano in maniera soft che con il tempo lascia traccia.
    Priviet

  6. Ehi, Tiff, così però non mi piace più di tanto. È vero, chi pensa prima (o soltanto anche) agli altri, chi decide scientemente di non ,,litigare per le str… Ma di tirare dritto per evitare di scatenare rogne inutili sembra sempre il perdente. Ma non credo sia così. Credo che come ha detto qualcuno qui sopra tutto torna indietro, magari in modi che non ci aspetteremmo, certamente non dalle persone che vorremmo ci ritornassero quello che abbiamo dato, ma torna. E da tanta soddisfazione. Basta saperla cogliere, ovviamente. Abbraccio te e la tua bimba, e vi faccio gli auguri di Natale, che so che non lo senti, come festa, ma di certo la ex Nana lo apprezza parecchio. Baci chiara

  7. Leggo amarezza e delusione in questo post e mi dispiace. Scorro i commenti e mi soffermo su quello di Max che, come sovente accade, mi trova concorde. Poi mi fa riflettere e mi colpisce, una frase di Gigliod’amore: “…le persone, Tiffy, ci vedono in base a chi sono loro, non in base a chi siamo veramente noi (cit.).” Proprio vero. Concordo in pieno! Indi per cui, sii te stessa e se vuoi modificare ( ma mai cambiare! ) qualcosa di te, che sia solo per te stessa o per tua Figlia e non per adeguarti a chi ti vorrebbe diversa e bada, a scanso di equivoci, vale per chiunque questo, me in primis.

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