Nadi sodana. Hai bisogno di iniziare la giornata con un piede diverso, in un’atmosfera più ottimista, ricca di energia, concentrata, consapevole e con voglia di fare?
Conosci lo yoga, i “saluti al sole” e le pratiche dei “cinque tibetani” (anche 6 per i più esperti e maliziosi)?
Intanto al mattino particolare attenzione va al respiro, alla pulizia delle “Nadi” cioè di Ida e Pingala, i due canali energetici che scorrono ai lati della colonna vertebrale e che terminano proprio uscendo dalle nostre narici. Nadi sodana, pranayama, è conosciuto nelle pratiche yoga come la “respirazione a narici alternate” e favorisce il risveglio di Kundalini, l’energia dormiente.
Coadiuvati da una Gyan Mudra [Mudrā (मुद्रा) “sigillo”, “gesto” o “segno”]: l’indice tocca leggermente il pollice e le altre dita rimangono rilassate, ecco come praticare il Nadi sodana.
Gradite precedenti esperienze di respirazione diaframmatica; a gambe incrociate se non si riesce ad assumere la posizione del loto.
Chiudere con il pollice della mano destra la narice del lato corrispettivo. Inspirare con la narice libera (sx) lentamente e profondamente fino a riempire l’addome (con il lavoro del diaframma) e la parte superiore dei polmoni e delle spalle. Trattenere l’aria, spostare l’indice sulla narice sinistra per chiuderla ed espirare lentamente attraverso la narice destra. Il flusso dell’aria deve essere soave, senza sforzi, avvertito pienamente e senza iperventilazione. L’attività va ripetuta almeno per cinque volte.
Stimola l’uso del diaframma, permette l’utilizzo dei due emisferi cerebrali. Allo stesso tempo partecipa al bilanciamento delle due parti del corpo e delle proprie componenti caratteriali. Aumenta la propria vitalità e concentrazione.
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