Diario

Quando si rompe qualcosa


Quando si rompe qualcosa sento un dispiacere profondo. Così è sempre stato fin da quando ero bambina. Non mi riferisco in particolare a relazioni tra persone, ma anche di oggetti cari. Oggetti cari perché sono un ricordo di una persona, oppure che ci sono stati regalati, o qualcosa per noi importante. Quando si rompe qualcosa capisco che non sarà più come prima anche se è stato riparato. A Natale ho ricevuto in regalo un agrifoglio d'argento che mi è piaciuto molto. Purtroppo mi è caduto e si è spezzato. È stato come si se rompesse qualcosa dentro me. Ci sono rimasta molto male. Cercherò di ripararlo ma non sarà lo stesso. Eppure leggendo, ho scoperto una filosofia giapponese detta kintsugi che significa riparare con l'oro. Si tratta di riparare gli oggetti riferendosi in particolare alla ceramica, unendoli appunto con dell'oro. Rendendoli così belli e unici. La metafora nella vita non è altrettanto semplice per quanto riguarda i rapporti umani. Io sono sempre stata dell'idea che quando qualcosa si è rotto non può più essere come quando era intatto. Qui ci sarebbero da valutare le varie sfaccettature della psiche e caratteriali delle persone. Comunque tornando al mio caso mi resta sempre quella sgradevole sensazione di aver spezzato qualcosa di bello e che non sarà più come prima. Forse dovrei cambiare il modo di vedere le cose, accettando che ciò che si è rotto non è perso ma trasformato.