Gusti originali

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Oggi ho scoperto un mio nuovo gusto riguardo all’arredamento.

Nuovo perché mi sono riscoperta in quanto ho sempre avuto gusti classici o arte povera.

Questa mattina sono entrata in un locale a prendere un caffè  e mi ha incuriosito il mix eclettico sia di arredamento sia di accessori.

Sono rimasta affascinata dai diversi stili creati in punti diversi del locale, mobili usciti da altri tempi, e


altri di design moderno.

Lampade particolari e accessori di vario genere.

In un punto c’era anche un grande quadro con una tigre.

Persino la tinteggiatura delle pareti lucida in alcuni punti e grezza in altri dove sembrava persino pietra.

La scoperta di questo gusto così particolare mi ha lasciata sorpresa come se avessi conosciuto una nuova parte di me.

L’impressione è apprendere che tutto si può condividere e mischiare, che si può osare e azzardare nei gusti e cambiare nel tempo.

Creare nuovi percorsi e nuove storie.

 

P.s. la foto non è  del locale ma un’immagine presa dal web

 

 

 

Foto ricordo ieri, oggi

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Le foto ricordo di ieri erano raccolte su album cartacei. Disposti negli armadi o librerie e ogni tanto si sfogliavano  i ricordi.

Poi con l’arrivo della tecnologia digitale, su gallerie degli smartphone.

È piacevole avere la galleria  delle foto a portata di mano e scattarne a volontà, tanto sela foto viene male si cancella, e poi le trovi subito quando vuoi rivederle o mostrarle.

Così si è  eliminato l’ingombro di spazi fisici dove  contenere gli album cartacei ed evitando anche i costi della carta e materiale fotografico.

Ho notato però ultimamente che vengono proposte mini stampanti di foto dal digitale su carta e quindi da archiviare o conservare in album o qualsiasi altro metodo cartaceo. Oppure la stampa di fotolibri.

Un ritorno nostalgico?

Chissà un po di nostalgia per i vecchi album, in alcuni mie foto ancora in bianco e nero.

Altre di colori sbiaditi. Il cartaceo che si può toccare da un senso di sentire con mano i ricordi.

Però personalmente preferisco il digitale sul telefono.

 

 

Mai dire mai

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Oggi tornano ricordi del passato.
Le mie parole ricorrenti “io non lo farò mai”
E la vita mi mette di fronte esperienze dove ho fatto tutto o quasi, di quello che non avrei mai immaginato di fare.
Situazioni che mi hanno portato a scelte sbagliate.
Certamente sono io che ho fatto la scelta.
Spesso impulsivamente, altre volte consapevole dei rischi.
A mente lucida ragiono e convinta mi sono detta “non lo farò mai” ma la vita sorprende, sfida.
Ci getta nell’arena senza armi, ci fa scivolare nel fango, in situazioni difficili e precarie come le sabbie mobili.
Ci si trova ad affrontare scelte per le quali non di ha il tempo di analizzare attentamente.
All’improvviso i  programmi, i principi tutto viene sconvolto.
Sono davvero colpita dai cambiamenti repentini e inaspettati che la vita ci mette davanti.
Eppure queste esperienze vissute sono la vita.
Tante emozioni forti che mi hanno cambiata.

 

Lo specchio antico

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Quanti aneddoti ci sono sugli specchi e quante superstizioni.
Da molti anni ho appeso nel corridoio di casa un grande specchio con cornice stile antico.
Pesante ma appeso bene.
Mai avuto problemi.
Questa mattina mia mamma era appena passata davanti quando sentiamo un botto molto forte.
Si è staccata la parte superiore della cornice di legno abbastanza massiccia.
Al pensiero che poteva cadere in testa alla mamma. Uno spavento che mi è arrivato il cuore in gola.
Durante la mattinata avevo ancora tremore.
Per quale motivo dopo anni e anni si è staccata?
Poi ho pensato per essere supestiziosi avrà un significato?
Comunque lo specchio non è caduto e quindi non si è rotto.

Così è la vita…

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Dal web

“Cosa si fa quando i piani saltano, Lloyd?”
“Si salta con loro, sir”
“Non è così che si rimane con i piedi per terra…”
“Ma è così che si superano gli ostacoli, sir”
“Atletica leggera, Lloyd?”
“Vita meno pesante, sir”

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Spesso si fanno progetti o si organizza e poi capita che qualcosa o il destino cambia tutto.

Per dire che non amo fare sport,  a modo mio faccio salto agli ostacoli.

Un po come tutti.

Così è la vita ma è molto pesante.

buttata fuori dal bar o quasi

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cartello-vietato-l-accesso-ai-non-addetti-bordo-macchineOggi sono andata a bere il caffè dove vado solitamente da circa due anni.

Purtroppo avendo problemi di asma ho avuto un attacco improvviso e intenso di tosse. Ma non era la prima volta dato che il problema non è risolvibile e mi è già capitato.

Quando vado a pagare alla cassa, c’era una signora che aiuta il solito barman al sabato e praticamente mi ha quasi sbattuta fuori.
Mi ha detto che se voglio prendere il caffè visto il problema devo stare con la mascherina.
Ho lasciato i soldi a mia mamma e sono uscita fuori.

So di avere  un problema ma l’ho trovato offensivo!

Entrano cani che abbaiano di continuo e che un paio di volte hanno fatto anche i bisogni all’interno.

Persone che starnutiscono ovviamente senza mascherina o fazzoletto,  chi mi dice che tra la moltitudine anche qualcuno con il covid.

Ma solo io devo indossare la mascherina!?

Sono veramente seccata e li non vorrei andare più e cambiare bar dove non ho avuto problemi oppure me lo bevo a casa.

Un caffè sospeso e altro…

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Da diversi anni si è iniziato a lasciare un caffè sospeso, cioè già pagato per chi non può.
Un caffè non si nega mai,  è  sempre un piacere gustarlo sia soli che in compagnia.
Qualche tempo fa ho sentito anche parlare della pizza sospesa.
In alcune pizzerie persone generose hanno lasciato pagato un trancio di pizza.
Questa tradizione  altruista è iniziata a Napoli e poi è arrivata anche in altre città italiane.
Proprio oggi ho sentito la news che c’è stato un sospeso anche per un altro articolo che proprio non avrei immaginato.
Non si tratta di beni alimentari, un caffè per scaldarsi, una pizza per fame, bensì un mazzo di fiori.
Un negozio di fiori ha ricevuto la richiesta di acquistare un mazzo di fiori e quindi già pagato, da donare a discrezione del fiorista, a chi ne ha bisogno per dare un segno di omaggio.
A quanto sembra esistono anche persone generose e altruiste.
Un segno che in mezzo a tante brutte notizie o cattiverie fa piacere sentire.

Aperitivo

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Dal web

Torino, 1786: nasce una tradizione italiana che ha conquistato il mondo.

Quel rituale social dell’aperitivo che tanto amiamo ha una data di nascita ben precisa e un padre con nome e cognome. Mentre oggi lo diamo per scontato, tutto è iniziato con un’intuizione geniale.

Antonio Carpano, un liquorista torinese, trasformò per sempre le abitudini degli italiani quando inventò il Vermouth – un vino bianco aromatizzato con oltre 30 erbe e spezie diverse.

Il successo fu così immediato che il suo negozio dovette rimanere aperto 24 ore su 24 per soddisfare la richiesta. Da una semplice bevanda nacque quello che conosciamo oggi come rito dell’aperitivo.

Quindi la prossima volta che alzi il bicchiere prima di cena, stai partecipando a una tradizione che ha più di 230 anni di storia. Un’idea nata a Torino che ha cambiato per sempre il modo in cui gli italiani socializzano.

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Mi piace fare l’aperitivo anche se analcolico. Spizzicare chiacchierando in compagnia.

 

AAA cercasi bradipo

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80d2d63e3de976adf9bc61ca0a4fd7c0AAA cercasi pradipo… annuncio offerte di lavoro per uffici pubblici, commessi negozi, farmacisti, ecc., ecc.. Abbiamo compreso la categoria.
Non so se sono io troppo ansiosa, indaffarata o stressata, ma ultimamente mi sembra che il personale sopra menzionato soffra di bradicismo (non so esiste il termine) ma rende l’idea.
Capisco che debbano tirare l’orario di lavoro fino a fine giornata e che hanno allungato l’età pensionabile, però quando abbiamo necessità presso questi servizi, vorrei usufruirne prima di avere un piede nella fossa.
Stamattina c’era una dipendente di un servizio pubblico che operava con molta calma e nel frattempo chiacchierava con i clienti, ci mancava solo il caffè e i biscottini.
Poi in farmacia mi capita un’altra dottoressa che a parte la lentezza era talmente rintronata, che non sapevo se a colazione si fosse presa un grappino o se era sotto effetto, diciamo dei sonniferi della sera precedente.
Ma forse sarò io, che mi sembra di essere nella norma ad essere impaziente.


 

Sorpresa di Pasqua

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La festività di Pasqua si avvicina, numerose le pubblicità di uova di cioccolato. Specialmente per i bambini.
L’uovo di cioccolato è ben apprezzato, ma quello che incuriosisce è la sorpresa. Un piccolo regalino in più.
Da molti anni non ricevo più l’uovo di Pasqua. Qualcuno penserà “puoi sempre comprartelo”. Meglio di no, comunque cioccolata a parte quest’anno ho ricevuto una bella sorpresa di Pasqua.
Anzi una sorpresona!
Dato che il mio cellulare ahimè mi stava lasciando, ho ricevuto in regalo un nuovo cellulare.
Chi me l’ha regalato?
È stato cuore di mamma.
Sono molto contenta del regalo ci voleva proprio. Anche se non è stato semplice per me il trasferimento di tutto quello che avevo sull’altro e che mi necessita.
Ormai il cellulare non è più solo un telefono ma è diventato uno strumento con diverse potenzialità e utilizzo, praticamente indispensabile.