LA BEFFA DELLA MEDAGLIA D’ARGENTO

“Ho sempre sostenuto che le medaglie d’argento siano motivo di enorme frustrazione in chi le consegue”
“Già. Peggio di quelle di bronzo… E simili, almeno per quanto riguarda la delusione che rappresentano, a quelle cosiddette di legno”
“Proprio così! Le une sentenziano una mancata vittoria…, le altre un podio sfuggito per un pelo…”
“Eh eh, ma a che cosa stai pensando, in particolare?”
“Alle polemiche seguite all’affermazione del gruppo dei Maneskin all’eurofestival, quindi al ritorno dell’Italia sulla vetta d’Europa, …almeno per quel che concerne la musica pop”
“Ah, è vero! Sembravano dettate da un moto di stizza momentaneo, originatosi nell’equipe dei francesi, che, dopo aver pregustato la vittoria, nel corso dello svolgersi della votazione delle giurie professionali, si son visti soffiare il primo posto dai nostri rockettari, stravotati dal pubblico degli smartphone”
“Eh già… Sembravano… Invece hanno avuto un seguito su molti rotocalchi d’oltralpe, in cui si insiste ancora sul misterioso gesto del vocalist del gruppo romano, che, secondo quei fini analisti dell’umano motteggio, tradiva una furtiva, quanto colpevole, sniffata; quindi, una sua attitudine all’uso di droghe…”
“Il che avrebbe dovuto infliggere una squalifica ai nostri, ed incoronare, di conseguenza, la France
“Beninteso! La questione è stata irreversibilmente risolta ipso facto, ad opera della commissione che ha esaminato il caso, anche in seguito alla disponibilità offerta dal giovane di sottoporsi ad analisi specifiche. Ma, siccome quest’ultima verifica non si è svolta in terra d’Olanda, bensì in Italia, un giorno e mezzo più tardi, i maliziosi cuginetti continuano a gridare all’imbroglio, e rivendicano la vittoria”
“Uuuh, che tenerezza mi fanno! Proprio stavolta che, dopo anni di brani all’insegna della contaminazione di stili – molto più Antille che chanson – erano tornati a puntare sul classico, ed avevano portato un clone della Piaf, tutto gorgheggi e cinguettii, a ripetere ad libitum una delle loro interiezioni più distintive – voilà, appunto – prima sussurrata e poi urlata in uno di quei crescendo tipici della loro tradizione canora. Si dà il caso, però, che abbiano dovuto cedere il passo ai fragorosi e certamente meno canonici vicini di casa, da sempre guardati con sussiego e puzza al naso. Ti dirò, l’aspetto più divertente, e davvero esilarante, dell’intera serata è stato vedere i sorrisoni sulle facce della brunetta francese e del cicciottello svizzero mano mano smorzarsi, non appena hanno cominciato a fioccare i voti del pubblico. Me la sono proprio goduta!”
“Mah, dev’essere stata una delusione cocente, a quanto pare… Non la finiscono più di far polemica! Ad un certo punto, bisogna anche saper perdere. No? E poi, si sa benissimo come funziona il meccanismo della votazione. Due anni fa, Mahamoud, che, nelle preferenze dei giurati, non era tra i primi, risalì la classifica proprio grazie al televoto. Comincio a pensare che, in tempi di post-pandemia, dove c’è necessità per tutti di rimpinguare il p.i.l. nazionale, sia divenuto essenziale perfino poter organizzare un evento come l’eurofestival, pur di attrarre sul proprio suolo gente da tutto il mondo. E questa è un’opportunità che dispiace perdere” “Certo che sì. Il disappunto per il mancato obiettivo di riportare la chanson sul punto più alto del podio è senz’altro secondario rispetto all’occasione, perduta, di poter vendere il paese, non solo alle delegazioni partecipanti alla manifestazione, alle troupe televisive ed a tutti gli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto a coloro che, seguendo l’evento in televisione, si farebbero prendere dalla voglia di effettuare vacanze ed escursioni nella nazione dei galletti. Il turismo ha sofferto moltissimo in questo ultimo anno, in Francia come altrove; e adesso sono gl’italiani ad avere il pretesto per riagguantarlo, complice anche l’organizzazione della kermesse europea. Uno smacco difficile da mandar giù!”
“Ma poi…, scusa, che cosa c’entra la droga? Ma davvero il regolamento del festival è talmente ipocrita da prevedere una squalifica per un artista che venisse sorpreso a farne uso? Una rock band, poi… Te l’immagini degli scalmanati rockettari, con il rimmel agli occhi, paludati di lustrini e con le facce truci farsi di latte e biscotti? Andiamo… Ma in che mondo vivono!? Politically correct a parte, bisogna trovare argomenti migliori, se non si riesce a digerire una sconfitta…”
“L’eterna beffa dei secondi…”
“La beffa della medaglia d’argento!”

LA BEFFA DELLA MEDAGLIA D’ARGENTOultima modifica: 2021-05-31T16:23:47+02:00da alberto.gambineri