VACCINI E ARROGANZA

“So che hai molto da ridire su questa campagna vaccinale”
“Corretto”
“E che cos’è che non ti piace?”
“Praticamente tutto. Dal caos dei centri di somministrazione… al modo arrogante con cui, come al solito, si pretende dal cittadino di mettersi a disposizione di un protocollo che tiene conto esclusivamente delle esigenze delle regioni e delle aziende sanitarie”
“Spiegati meglio”
“Allora, cominciamo dalla comunicazione, sempre carente in questo paese, dove il concetto di organizzazione pare del tutto estraneo a chi dovrebbe avere a cuore il funzionamento delle cose. Punto primo: il centro vaccinale dovrebbe trovarsi a non più di un paio di chilometri dall’uscio di casa tua; trovo assurdo, nonché irrispettoso nei riguardi del cittadino, costringere quest’ultimo ad un vero e proprio viaggio, per recarsi a ricevere un’iniezione. Ciò significa che sarebbe stato opportuno coinvolgere i medici di base nell’operazione, distribuendo loro dosi compatibilmente con il numero dei pazienti e delle fasce di età. Il medico avrebbe fatto richiesta al punto di stoccaggio e conservazione dei flaconi, giorno per giorno, a seconda di quanti soggetti avessero dato la propria disponibilità all’inoculazione, una volta preventivamente contattati ed interpellati. Che il singolo ambulatorio disponga di uno o più infermieri è totalmente superfluo, dato che il medico stesso è in grado di praticare una banale iniezione nel braccio”
“Eh sì, ma questo presuppone tutto un lavoro a monte, circa l’istituzione di luoghi di distribuzione dei vari preparati ufficialmente approvati dagli enti preposti, la piena disponibilità dei preparati stessi presso ciascun punto di stoccaggio, nonché un conteggio con buona approssimazione delle dosi necessarie ad una determinata area, in modo da soddisfare le varie richieste giornaliere. Quindi, anche una rete di trasporto. Insomma…, una gigantesca macchina organizzativa!”
“Esatto! Che cosa ci stanno a fare i commissari, le a.s.l. e gli ospedali…? Si parla di organizzazione, sì. E’ tanto strano? Per il paese dei cachi, forse lo è… Scusa, come fanno ad arrivare i medicinali mancanti alle farmacie? Non è praticamente lo stesso meccanismo? E non è forse vero che, quando vogliono il tuo voto, i seggi elettorali sono ovunque, a due passi da casa. Com’è che per vaccinarsi un anziano deve sottoporsi ad una trasferta di decine di chilometri, e magari costringere un famigliare a prendere un permesso al lavoro per accompagnarlo…? Ti pare sensato? Ma, soprattutto, ti sembra giusto?”
“In effetti…, non hai tutti i torti”
“Invece, l’arroganza di chi dispone e decide lascia tutte le grane al cittadino, che, disorientato e male informato, deve districarsi in mezzo ad un mare di problemi”
“Uhm… E c’è un punto secondo…?”
“Ovviamente! Punto secondo: la sconfitta della pandemia è interesse e compito dello stato, non della gente. Pertanto, è lo stato che, attraverso le sue numerose emanazioni, deve mettere a disposizione ogni mezzo possibile per preservare la salute delle persone, cominciando proprio dall’offrire loro una corretta informazione, nonché gli strumenti per accedere alla vaccinazione in modo semplice efficiente e rapido. E ciò che ho menzionato poc’anzi mi parrebbe la via più giusta da percorrere. Al contrario, ci si aspetta che sia il singolo a mettersi in contatto con, spesso, non si sa bene chi o che cosa, a sottoporsi alla tombola delle prenotazioni, non di rado non andate a buon fine, a peregrinare alla ricerca disperata di dritte e suggerimenti, dato che, sfortunatamente, tutto ciò che si evince dai media è approssimativo, generico e confuso. Ma insomma…, qui si pretende che ciascuno disponga almeno di quattro cose imprescindibili: un computer, una stampante, una buona connessione ed un’abilità informatica almeno basilare. Devi registrarti su un qualche sito – e, con l’occasione, farti una bella scorpacciata di cookies… – dopo di che, devi andare alla ricerca della pagina e del tasto che t’indirizzino allo spazio in cui prenotarti. Ammesso, e non concesso, che tutto fili liscio, senza intoppi, ti verrà comunicato che riceverai un sms con luogo, giorno, ora e prodotto, il che potrà avvenire anche l’indomani, alla faccia di tutti gli impegni che avevi preso in precedenza. Ma, nel frattempo, ti inviano un grazioso link, ove poter scaricare e stampare un fascicolo di fogli da riempire, per essere consegnati al personale del punto vaccinale stabilito, nel quale non manca – potrebbe mai…? – una ricca dichiarazione di assunzione di rischio, per eventi malauguratamente avversi, attraverso la quale sollevi medici, infermieri, struttura, ospedale, a.s.l., regione, stato e compagnia-cantante da qualunque responsabilità. E’ chiaro?”
“Uhm, sì sì… D’altra parte, la gente aspettava il vaccino come la mano di Dio, per uscire finalmente da questo incubo che ci perseguita da più di un anno e mezzo… Ci bombardano ogni giorno con trionfali notizie circa le riaperture ed il ritorno alla vita, grazie agli effetti benefici della vaccinazione…”
“Ah ah ah! E tu credi che sia finita qui? T’illudi che stavolta basti un forellino nel braccio perché ci si possa abbandonare ad ogni sorta d’insanìa, tra viaggi, feste, balli ed ammucchiate? Ne riparleremo il prossimo inverno. Anche l’anno scorso pensavamo che, a giugno, fosse tutto alle spalle…” “Non mettermi ansia, per favore!”
“Per carità! Buon ritorno alla vita!”

VACCINI E ARROGANZAultima modifica: 2021-06-11T16:33:33+02:00da alberto.gambineri