Luglio 2018: Donna Summer – LOVE TO LOVE YOU BABY (1975)
Data di pubblicazione: 27 agosto 1975
Registrato a: Musicland Studios (Monaco di Baviera)
Produttore: Pete Bellotte
Formazione: Donna Summer (voce), Molly Noll (chitarre), Nick Woodland (chitarre), Pete Bellotte (chitarre), Dave King (basso), Michael Tatcher (tastiere), Giorgio Moroder (tastiere, percussioni), Martin Harrison (batteria), Bernie Brocks (percussioni), Lucy, Betsy & Gitta (cori)
Lato A
Love to love you baby
Lato B
Full of emptiness
Need-a-man blues
Whispering waves
Pandora’s box
Full of emptiness (basso)
“Quando hai liberato la mente dal concetto di armonia e di correttezza della musica, puoi fare quello che vuoi”
(Giorgio Moroder)
L’incontro tra Giorgio Moroder, italiano non troppo apprezzato in Patria proprio a causa della sua concettuale idea innovativa della musica, e Donna Summer gettò le basi per ciò che sarebbe diventata quella che diventerà la famosissima e bistrattata discomusic. Lo stesso Brian Eno sostiene che quando stava lavorando con David Bowie agli Hansa Studios di Berlino ad Heroes, entrò in studio da Moroder che gli fece ascoltare qualcosa di I feel love di Donna Summer, e affascinato da quel suono disse: “Questo disco cambierà la musica da discoteca per i prossimo quindici anni!”.
In realtà la black music aveva già avuto modo di esprimersi con grande personalità già da tempo, e se vogliamo andare a cercarne le radici, possiamo davvero perderci nei meandri profondi del tempo, ma qui ci limitiamo al fenomeno disco, già avviato con le idee innovative di Isaac Hayes, e che annovera tra i suoi più grandi esponenti gente come Barry White, Gloria Gaynor, Thelma Houston, KC & The Sunshine Band, i Kool & The Gang, ecc… Ma l’incontro tra Moroder e Donna Summer, che approda in terra germanica per dedicarsi al musical, diventa cruciale per la definizione di un filone black della seconda parte degli anni ’70. Moroder si dedicava soprattutto alla musica elettronica, mescolando beat e culture, e trovò in LaDonna Adrian Gaines, la sua donna icona di un genere importantissimo.
Prima ancora del celeberrimo e importantissimo I feel love (che poi anni più tardi riprenderanno come titolo di Depeche Mode di Exciter, proprio incantati da quel piglio danzereccio), Love to love you baby si rivela il disco che lancia il genere, ma strizza l’occhio al sensuale e “osceno” Je t’aime moi non plus di Serge Gainsbourg. Infatti il primo lato è tutto dedicato ad una title-track estesa, magnetica e sensuale, dove si mescolano melodie allungate, mugugni, spasimi, orgasmi… Qualcosa di veramente mai sentito prima, e mai così esplicitamente sessuale. Love to love you baby è come una sorta di ripresa sonora di un lungo e profondo amplesso, in cui l’ansimare dell’orgasmo diventa musica. Una canzone “peccaminosa” e sensuale che fa esondare l’idea stessa della musica al di là del canone stantio del concetto standardizzato di struttura e melodia. Dice tutto anche una copertina che riprende la titolare del disco in una posa orgasmica.
Love to love you baby andava “oltre”, decisamente oltre. Il secondo lato invece cerca di riprendere concetti più canonici, forse anche per coprire la nudità così esposta nella title-track. Ed ecco che Full of emptiness si dipana delicata e dolcissima, anche nel suo conclusivo reprise. Need-a-man blues ha velleità danzerecce e anime blues, sorretta da synth oscuri e un miagolio continuo, come quello di una gatta che fa le fusa. Whispering waves si apre estatica ed eterea su un tappeto sonoro sintetico ed immaginifico. E Pandora’s box gronda sangue black.
Love to love you baby è il capolavoro black di una dea nera e di un piccolo genio italiano. Love to love you baby fu la provocazione sonora di una musica che cercava il contatto fisico nella sua forma più intima. Si pensi anche all’omaggio di Lou Reed che gli tributerà nel suo Ecstasy del 2000 citandolo esplicitamente. Il resto è storia, e Donna Summer sarà la donna immagine di un genere che ha avuto i suoi giorni migliori negli anni ’70, così carichi di idee e sentieri musicali ancora inesplorati. Donna Summer ci lascerà il 17 maggio 2012, e a noi piace ripercorrere questi solchi in cui lei, bellissima, metteva a nudo sé stessa per un contatto del tutto personale con chiunque volesse trovare nella musica l’amore più viscerale, più fisico, e nello stesso tempo più etereo, grande, che squarciasse il buio.