Luglio 2019: Thom Yorke – THE ERASER (2006)
Data di pubblicazione: 10 luglio 2006
Registrato a: Convent Garden Studios (Oxford)
Produttore: Nigel Godrich
Formazione: Thom Yorke (voce, piano, chitarre, basso, sintetizzatori), Nigel Godrich (sintetizzatori, programmazioni, Mix), Jonny Greenwood (pianoforte), Darrell Thorp (mix)
Tracklist
The eraser
Analyse
The clock
Black swan
Skid divided
Atoms for peace
And it rained all night
Horrowdown hill
Cymbal rush
“Sono stato impegnato nella band da quando
abbiamo lasciato la scuola, e mai avevo osato
fare qualcosa di mio”
(Thom Yorke)
Nasce da questa curiosità di mettersi in gioco la carriera parallela di Thom Yorke, da sempre storico leader dei Radiohead, oltre che mente geniale per la musica a cavallo tra due millenni. I Radiohead sono uno dei fenomeni del rock più stranianti e spaziali che potessero venire fuori nel corso degli anni ’90. Qualcuno addirittura arrivò a dichiarare di provare ad ascoltare Ok computer sotto l’effetto delle droghe per poter avere una benché minima impressione di cosa fosse l’inferno. Qualcun altro ha invece insistito sul fatto che il mondo di Yorke e compagni altro non fosse che la dimensione autistica di cinque menti geniali. Qualcun altro invece mal digerisce il loro approccio “intellettuale” alla composizione e agli arrangiamenti. Ma in qualsiasi modo la si pensi, non si può certo negare che i Radiohead siano uno dei fenomeni più grandi con cui si possa venire a contatto nel mondo del rock, geniali e mai prevedibili.
Terminato il lungo e sfiancante tour a sostegno di Hail to the thief, l’album che cercava di fare una sorta di sintesi tra le melodie della prima ora e le sperimentazioni ardite di Kid A e Amnesiac, la band decide di prendersi una pausa salutare, per rinfrescare la mente, la memoria, e ritrovare valide idee. Ma questo tempo, piuttosto simile a quello che gli U2 vollero prendersi dopo la sbornia di successo dello Zoo Tv, non fu vacante. Thom Yorke in particolare sentὶ il bisogno di esprimersi attraverso un’arte più personale, qualcosa che non fosse il frutto di cinque uomini in una stanza, ma di una sola. Insomma, sentὶ il naturale bisogno di dare sfogo alla sua creatività, senza che questa fosse in qualche modo legata ai Radiohead. Ed è così che il 2004 e il 2005 furono attraversati da una serie di sperimentazioni personali, giungendo a The eraser, il suo primo album da solista.
The eraser è diverso da qualsiasi cosa fatta in precedenza dai Radiohead. È il fulmine a ciel sereno che non ti aspetti. È un album che volutamente vuole discostarsi da ciò che ha reso celebre il nome di Thom Yorke, e tentare di aprire scenari sonori particolari, come quelli di un’elettronica minimale, in perfetta linea con gli umori dell’indie rock di scena. Per la composizione poi Yorke ha utilizzato un metodo già rodato per Kid A, quello cioè di ritagliare fogli a caso ed estrapolare frasi dalle parole ivi contenute.
L’album viene aperto dallo spleen pianistico della title-track, che si apre in una deliziosa ballata bagnata di umori elettronici, chiudendosi con una serie di note sintetiche affascinanti. Le fa seguito il carillon di Analyse, che più di ogni altra si avvicina ai Radiohead di Amnesiac, con tanto di intromissioni pianistiche. The clock invece gorgheggia suoni psichedelici e umori claustrofobici, mentre di diverso avviso è l’arpeggiata Black swan, che viene accompagnata per intero da una serie di beat elettronici, mostrandosi come uno dei momenti migliori del disco. Skip divided giunge ipnotica e atmosferica, e fa presagire richiami ai R.E.M. di Up, mentre i rumori sintetici minimali di Atoms for peace navigano in “oceano di silenzio” (dicendola alla Battiato), con la voce soffocata dai beat, evocando lo spirito dei Kraftwerk. And it rained all night si dimena con i suoi ritmi incalzanti e la sua aura celestiale data dai synth glaciali. Horrowdown hill invece viene incalzata da un giro di accordi secchi e quadrati, per poi aprirsi in un climax atmosferico dall’alto afflato canoro. Il disco si chiude con Cymbal rush, una sorta di prima sonoro, capace di riflettere diversi colori e diversi umori.
The eraser era ciò che non ci si aspettava da Thom Yorke, il passo per non cadere nel manierismo e nell’abitudine. Dopo aver sconvolto tutto e tutti con Ok computer, Kid A e Amnesiac, lui stesso poteva cadere nell’autocitazionismo più esasperato, e invece preferὶ lasciarsi lambire dal suono, ancora una volta. E i risultati furono più che stupefacenti.
E nel corso della sua carriera parallela Thom Yorke proseguirà con il supergruppo Atoms For Peace (prendendo spunto dalla canzone ivi contenuta), che comprendeva Nigel Godrich, Joey Waronker, Flea e Mauro Refosco, e un secondo album da solista, Tomorrow’s modern boxes. A questi sono poi seguiti la colonna sonora del remake di Suspiria di Luca Guadagnino e l’album Anima. Ognuna di queste espressioni di un talento unico e sempre avanti a tutto e a tutti!
“Queste canzoni non sono dei Radiohead, o demo per le canzoni dei Radiohead. Sono qualcosa di diverso, qualcosa che non abbiamo mai ascoltato prima”
(Rob Sheffield)