Febbraio 2021: Lloyd Cole & The Commotions – RATTLESNAKES (1984)

Rattlesnakes

 

Data di pubblicazione: 12 ottobre 1984
Registrato a: The Garden (Londra)
Produttore: Paul Hardiman
Formazione: Lloyd Cole (voce, chitarra), Neil Clark (chitarra), Blair Cowan (tastiere), Lawrence Donegan (basso), Stephen Irwine (batteria, tamburi, tamburello)

 

Lato A

 

                        Perfect skin
                        Speedboat
                        Rattlesnakes
                        Down n Mission Street
                        Forest fire
 

Lato B

 

                        Charlotte Street
                        2cv
                        Four flights up
                        Patience
                        Are you ready to be heartbroken
 

Un album pop senza tempo
(Peter Paphides)

 

Espressione imbronciata, ciuffo selvaggio alla Elvis, e atteggiamento da intellettuale, tanto da emulare sin dal suo aspetto esteriore uno dei suoi punti di riferimento costanti (Morrissey): così appariva Lloyd Cole, cantautore britannico, che nel corso dei primi anni ’80, assieme ai suoi Commotions, seppe riscrivere l’intero scenario della new wave attraverso una manciata di melodie affascinanti e irresistibili, tanto da imporsi nello scenario del pop e della new romantic inglese come un nuovo punto di riferimento, capace di imprimere nella memoria collettiva un genere immediato ma colto, espressione di uno sguardo che andava oltre il semplice scalare le classifiche.
Esattamente come gli Smiths o gli XTC, Lloyd Cole e i Commotions preferivano la canzone d’autore alle melodie acchiappa fans, lo spessore ritmico del rock alla vacuità della musica elettronica dozziale, e il romanticismo orchestrale del pop alla banalità melliflua dei motivetti. Nello stesso tempo Lloyd Cole poteva vantare un fascino ammaliatore, forte di una voce intensa e suadente, che trovava nell’eclettismo del resto della compagnia una formula vincente, dettata da una sorta di rinascimento pop senza tempo.
In particolare Rattlesnake, il loro primo album, si può tranquillamente ritenere come un album importante, seminale e iconico di tutto il pop anglosassone degli anni ’80, accostabile tranquillamente a The queen is dead degli Smiths o a Skylarking degli XTC, per eleganza della scrittura e architetture sonore.
Il disco parte con la celeberrima Perfect skin, ispirata dallo stesso Lloyd Cole a Bob Dylan, di cui sostiene che “Se non avessi mai ascoltato Subterreanean homesick blues non avrei mai scritto Perfect skin”. La canzone si staglia su una new wave residuale, dalle atmosfere desolate, sulle quali si poggia uno jangles à-la Byrds, con tanto di chitarre solari e circolari tali da richiamare alla memoria persino i R.E.M. Uno dei loro hit indiscussi, oltre che una delle canzoni simbolo di tutto il pop colto degli anni ’80.
Si prosegue col blues scheletrico di Speedboat, che brancola nel buio di un basso circolare, sul quale intervengono puntelli di tastiere, salvo poi aprirsi ad una melodia ariosa, tipica del modo di cantare di Morrissey. Si prosegue col folk-pop orchestrale della magnifica title-track, e non è così difficile ravvisarvi tracce dei Go-Betweens, per addentrarsi nelle lande desolate di Down in Mission Street, che mette insieme tanto i Cure quanto gli XTC, per un momento immaginifico e stupendamente struggente, sul quale si aprono tenui sezioni di archi. Il primo lato è chiuso dalle atmosfere tenui a pastello di Forest fire, carezzevoli nelle loro sonorità sixties, aperte ad una dimensione funky.
Si riparte col romanticismo letterario di Charlotte Street, echeggiante gli Smiths e i R.E.M. della prima ora. Dopo questa ci si addentra nelle atmosfere bucoliche e campagnole di 2cv, cambiando del tutto registro, prima ancora di incrociare velleità country in Four flights up, e tornare ad dimensione pop però stavolta vicina alle peculiarità di Bryan Ferry solista nella stupenda Patience (che in qualche modo richiama More than this). Si chiude con le ariose melodie di Are you ready to be heartbroken, che man mano si spengono dipanando le note orchestrali in una sospensione che sembra non finire mai.
Rattlesnake è un album di impressionante bellezza, forte di una capacità scritturistica fuori dal comune, e di una padronanza tecnica altrettanto abile. Dopo questo disco Lloyd Cole e i Commotions hanno pubblicato altri due album, per poi sciogliere il gruppo, e proseguire una carriera da solista, ma l’alchimia impressa in queste tracce non si è mai più riprodotta con la stessa magia. Saranno in molti però ad attingerne affinché questa magia possa continuare a ripetersi nel tempo…

 

Febbraio 2021: Lloyd Cole & The Commotions – RATTLESNAKES (1984)ultima modifica: 2021-02-08T09:53:36+01:00da pierrovox

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