Dicembre 2021: Wire – 154 (1979)

154

 

Data di pubblicazione: Settembre 1979
Registrato a: Advision Studios (Londra)
Produttore: Mike Thorne
Formazione: Colin Newman (voce, chitarre, basso), Graham Lewis (basso, voce, percussioni, cori), Bruce Glifford Gilbert (chitarra, spoken word), Robert Gotobed (batteria, percussioni), Kate Lucas (flauto), Tim Souster (viola elettrica), Hilly Kristal (voce), Joan Whiting (corno inglese), Mike Thorne (sintetizzatore, piano)

 

Lato A

 

                        I should have known better
                        Two people in a room
                        The 15th
                        The other window
                        Single K.O.
                        A touching display
                        On retourning
           

Lato B

 

                         A mutual friend
                        Blessed state
                        Once is enough
                        Map Ref. 41° N 93° W
                        Indirect enquires
                        40 versions
 

Siamo sempre stati descritti come
qualcosa che ha a che fare col cambiamento
(Colin Newman)

 

Ogni passo compiuto dai Wire nel loro periodo classico è un momento terrificante per post-punk. Pink flag è stato in primo luogo il richiamo alla mutazione del punk. Chair’s missing è stato il momento in cui l’idea del punk di essere un’attenta realtà artistica che non ha bisogno di accelerare o di essere pieno di energia è stata comunicata per la prima volta, per non parlare dell’inclusione di trame come synth e suoni di chitarra davvero strani. 154 è un passo avanti così grande, seppure rispetto al disco precedente, che aveva una logica  sensazione di transizione. Con 154 però si proverà la sensazione di sentire una nuova band; c’è un secondo cantante ma in realtà solo il suo suono è un grande cambiamento. I sintetizzatori e i suoni di chitarra che sono stati sottilmente stratificati sulla loro sega circolare Ramones l’ultima volta hanno tirato un colpo di stato e ora sono saldamente responsabili del comune. La maggior parte delle canzoni qui sono dominate piuttosto duramente da sintetizzatori freddi e bizzarri che aggiungono una lucentezza metallica fredda a tutto. La sega circolare Ramones è ancora più o meno in circolazione, ma sembra anche molto più aliena di prima. Questo è davvero uno dei principali documenti che sto citando nel paragrafo introduttivo di quest’anno quando dico che la gente camminava sulla luna. Le canzoni qui sono tra le migliori che la band abbia mai realizzato, gli ultimi due album funzionano meglio come interi di quanto non facciano se smontati. 154 ha un sacco di tracce che sono semplicemente eccellenti e sono fantastiche, e hanno anche una sorta di gamma. Nonostante il suono molto impostato, questo funziona davvero con un alto livello di varietà. C’è il punk allegro e elettronico On returning, il croccante e incredibilmente accattivante The 15th, il gothic I should have known better, i germi dei Sonic Youth in A touching display e persino alcune cose accattivanti in stile new wave con Map Ref 41° N 93° W.
Ognuno di questi approcci vale il tempo dato, tutti insieme è a dir poco un grande piacere. Questo ha reso gli Wire una delle realtà post-punk più influenti. Un sacco di gruppi post-punk hanno seguito la versione del synth. Gruppi come Psychedelic Furs, Simple Minds, The Sound e persino gli stessi Joy Division, nonché i New Order devono tutti molto a questo disco. Come sicuramente lo stesso 154 deve molto agli album di Bowie a Berlino

 

Dicembre 2021: Wire – 154 (1979)ultima modifica: 2021-12-13T07:27:17+01:00da pierrovox

Potrebbero interessarti anche...