Marzo 2023: Gary Moore – AFTER HOURS (1992)
Data di pubblicazione: 10 marzo 1992
Registrato a: Sountec Studios, Carriange House Studios (Stamford), BearTrack Recording Studio (Suffern), Studio Guillaume Tell (Suresnes), Abbey Road Studios, Outside Studios (Londra)
Produttore: Gary Moore & Ian Taylor
Formazione: Gary Moore (voce, chitarra), Will Lee (basso), Bob Daisley (basso), Andy Pyle (basso), Johnny B. Gaydon (basso), Graham Walker (batteria), Anton Fig (batteria), Tommy Eyre (tastiere), Martin Drover (tromba), Frank Mead (sassofono), Wayne Jackson (sassofono), Nick Payn (sassofono), The Memphis Horn (sezione fiati), Carol Kenyon (cori), Linda Taylor (cori), Richard Morgan (oboe), B.B. King (voce, chitarra), Albert Collins (voce, chitarra)
Tracklist
Cold day in hell
Don’t you lie to me (I get evil)
Story of the blues
Since I meet you baby
Separate ways
Only fool in town
Key to love
Jumpin’ at shadows
The blues is alright
The hurt inside
Nothing’s the same
(Gary Moore)
Nel suo album precedente, Still got the blues, Gary Moore ha sorpreso e preoccupato molti dei seguaci che lo adoravano come un re della chitarra metal passando al blues a tutti gli effetti. Con After hours ha rivelato che non si trattava di un’aberrazione temporanea, ma di un deciso cambio di direzione musicale. Inevitabilmente, questo ha visto Moore scendere commercialmente dal mercato rock di serie A a quello del blues di nicchia ma, al contrario, le sue capacità come chitarrista di primo piano sono diventate molto più rispettate e apprezzate.
È molto raro per un artista cambiare alleanza, anche all’interno della stessa forma d’arte, ma Moore ha deciso che il suo cuore semplicemente non era più lì, quindi è tornato al blues, il genere che lo aveva interessato alla musica in primo luogo.
Mentre la novità della defezione di Moore ha perso il suo vantaggio, After hours è pieno di esibizioni coraggiose e appassionate ed è abilmente assistito da B.B. King e Albert Collins il cui aspetto dà agli sforzi di Moore l’aria di accettazione nella nuova piega. Come previsto, c’è del fantastico lavoro di chitarra, in particolare la bellissima Story of the blues e persino la ballata Separate ways. Tutta roba da togliere il fiato!