Aprile 2023: KC & The Sunshine Band – DO YOU WANNA GO PARTY (1979)

Data di pubblicazione: 22 giugno 1979
Registrato a: Sunshine Sound Enterprises (Hialeah)
Produttore: Harry Wayne Casey & Richard Finch
Formazione: Harry Wayne Casey (voce, tastiere), Jerome Smith (chitarra), Richard Finch (basso, batteria, percussioni), Robert Johnson (batteria), Fermin Goytisolo (percussioni), Ken Faulk (tromba), Vinnie Tanno (tromba), Jerry Peel (corno francese), Joe Singer (corno francese), Mike Lewis (sassofono), Whit Sidener (sassofono), Beverly Champion, Donna Rhodes, Althea Tate, Charles Chalmers, Sandra Chalmers, Terri DeSario (cori), Manuel Capote, David Chappell, Bogdan Chruszcz, David Everhart, Marguerit Haldeman, Roslind Lang, Marjorie Lash, Stuart McDonald, Susan Oltman, Robert Phillips, Debra Spring, Guy Weddle (archi), Valerie Vonpechy (arpa)
 

Lato A

 
                        Hooked on your love
                        I’ve got the feeling
                        Ooh, I like it
                        Please don’t go
 

Lato B

 
                        I betcha didn’t know what
                        Que pasa?
                        Do you wanna go party
 

“La parte migliore è quando siamo sul palco”
(Harry Wayne Casey)

Il suono della Florida degli anni ’70, il funky e gli irresistibili ritmi dance, che incrociavano la disco e la black music con maestria ed intelligenza. I KC & The Sunshine Band sono stati in assoluto uno dei punti fermi del genere, oltre ad una macchina di singoli fulminanti come (Shake shake shake) Shake your booty o I’m your boogie man, nonché la ballata celebre Please don’t go. Tra i vari dischi della compagine americana però citiamo quello che chiude gli anni ’70, probabilmente l’ultimo a meritare l’attenzione, prima di imboccare una strada lastricata di passi falsi.
Il disco è noto proprio per la presenza dell’instant classic Please don’t go, a metà tra alcune chanson alla Serge Gainsbourg e i Bee Gees, miagolosa e affascinante, e che in Italia poi verrà rivisitata da Rosario Fiorello in un’agghiacciante Si o no. Il resto della breve scaletta vede numeri interessanti che spaziano dal funky alla black music, ma anche al soul e al pop.
Il gruppo si scioglierà nel 1985, per poi riformarsi nei primi anni ’90, e andando sempre un po’ a tentoni per quanto riguarda l’aspetto meramente artistico, senza più replicare la brillantezza delle idee degli anni ’70, che anche per questo genere apparentemente frivolo ha regalato grandi momenti