Novembre 2019: Chic – C’EST CHIC! (1978)

Chic - C'est Chic

 

Data di pubblicazione: 11 agosto 1978
Registrato a: Power Station (New York)
Produttore: Nile Rodgers & Bernard Edwards
Formazione: Alfa Anderson (voce), Luci Martin (voce), Bernard Edwards (voce, basso), Nile Rodgers (chitarre, voce), Tony Thompson (batteria), Diva Gray (voce), David Lasley (voce), Luther Vandross (cori), Robert Sabino (clarinetto, pianoforte, piano elettrico), Andy Schwartz (clarinetto, pianoforte, piano elettrico), Raymond Jones (chitarra), Sammy Figueroa (percussioni), Jose Rossy (campane tubulari), Marianne Carroll (archi), Cheryl Hong (archi), Karen Milne (archi), Jon Faddis (tromba), Alex Foster (sassofono), Jean Finberg (sassofono), Barry Rogers (trombone)

 

Lato A

 

                        Chic cheer
                        Le freak
                        Savoir faire
                        Happy man
 

Lato B

 

                        I want your love
                        At last I am free
                        Sometimes you win
                        (Funny) Bone
 

Se vale la pena di fare qualcosa,
allora vale la pena di strafare
(Nile Rodgers)

 

La fine degli anni ’70 vide l’esplosione, oltre al punk, della disco-music, un genere che fondeva in sé gli elementi naturali della black music, del funky, del pop, dell’R&B e di tutti gli elementi ballabili. La musica voleva uscire da quell’aura di seriosità in cui una certa cultura hard l’aveva portata. La musica voleva tornare ad essere quell’elemento aggregatore che è peculiare della sua natura.
In particolare la cultura musicale nera è alla base del rock’n’roll, e questo lo sappiamo sin dai tempi del blues, del jazz. Da qui poi si passa per l’ancheggiare di Elvis e alla scapigliatura dei Beatles, che proprio da quelle radici traevano linfa vitale per la loro arte. E questo fu rivoluzionario.
Del grande filone della discomusic fanno parte gli Chic di Nile Rodgers, universalmente riconosciuti come una delle band cardine non solo del genere, ma di tutta la musica disco degli anni a venire. Anche quando la stagione della discomusic tramonterà, le lezioni impartite dagli Chic saranno ben presto raccolte da gente come Madonna, Tom Jones, Michael Jackson, arrivando addirittura ai Daft Punk.
La band prende avvio agli inizi degli anni ’70, grazie all’incontro di due musicisti, Nile Rodgers e Bernard Edwards. I due resteranno particolarmente impressionati da un concerto dei Roxy Music. Trovavano la proposta, dadaista e destrutturata della band di Eno e Ferry, a tal punto da intravedere in quei suoni e in quell’attitudine dei segnali per una musica tutta nuova.
La loro proposta era una musica che esplorasse i vari elementi provenienti tanto dalla musica elettronica, ma che soprattutto riportasse in auge la negritudine pop esplorando il funky, l’R&B, e il soul corale. Tutto questo divenne ciò che comunemente chiamiamo appunto “disco-music”.
Il singolo Dance, dance, dance, uscito nel 1977, delineava gli elementi fondamentali della loro musica: ossia una musica irresistibile, ballabile, senza molti pensieri per la testa. Le idee si fondevano su una vocalità corale, soprattutto femminile, con corredo di arrangiamenti che abbellissero e arricchissero le trame sonore, con sezioni di archi e fiati.
C’est Chic dell’anno successivo fu il loro secondo album, che non solo ne riconfermava l’enorme successo, ma portava maggiormente in alto l’arte di Rodgers e Edwards. Lo dice il fatto che il disco è composto praticamente di classici del genere, a cominciare proprio dal fulminante singolo di lancio, Le freak. Irresistibile, sensuale e disco al 100%, la canzone si pone come un pezzo cardine di tutto il genere, con elementi distintivi ben evidenti, dalle chitarre ritmiche di Nile Rodgers alla coralità delle voci, con una ritmica trascinante.
L’album si apre comunque con gli echi live di Chic cheer, che ne testimonia l’enorme successo ricevuto, ma che nello stesso tempo si addentra in un terreno sonoro tanto caro ai primi Roxy Music, ma spostato in una dimensione black. Enfatico e romantico invece è il soft-pop di Savoir faire, che nello stesso tempo si sorregge con tempi jazz. Happy man dal canto suo si sorregge su uno splendido basso pulsante, che ne conferisce una veste del tutto sensuale.
I wanto your love è un altro classico del genere, anch’essa particolarmente irresistibile nella sua particolare fusione tra funky e pop. At last I am free invece si addentra nella formula della canzone lenta, scandendo per bene tutti gli elementi sonori a disposizione, senza snaturare l’aura disco dell’intero disco. Sometimes you win invece si distende solare e fantasiosa, e il disco si chiude col funky arricchito di voci della gente preregistrate di (Funny) Bone.
Ci saranno altri dischi a confermare il talento del gruppo, che comunque col tempo subirà diversi cambiamenti della line-up. E come già detto saranno in tanto a raccoglierne l’eredità, perché questa è la musica secondo gli Chic: una grande festa!

 

Novembre 2019: Chic – C’EST CHIC! (1978)ultima modifica: 2019-11-14T10:28:54+01:00da pierrovox

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