Maggio 2023: Matt Sweeney & Bonnie “Prince” Billy – SUPERWOLF (2005)
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2005
Registrato a: Rove Studio (Shelbyville)
Produttore: Paul Oldham, Bonnie “Prince” Billy & Matt Sweeney
Formazione: Bonnie “Prince” Billy (voce, basso, percussioni, nord lead), Matt Sweeney (voce, chitarre, basso, nord lead), Peter Townsend (batteria), Sue Schofield (voce)
Tracklist
My home is the sea
Beast for thee
What are you?
Goat and ram
Lift us up
Rudy foolish
Bed is for sleeping
Only someone running
Death in the sea
Blood embrace
I gave you
La collaborazione tra Bonnie “Prince” Billy e Matt Sweeney può essere meglio compresa se analizzata l’una dall’altra. Will Oldham, ex attore, ex leader dei Palace/Palace Music/Palace Brothers, è un grande rappresentante della lo-fi americana. I see a darkness, disco del 1999, è un lavoro che rappresenta in modo eccellente la musica introspettiva e il tema dei testi di Will Oldham. Da allora ha pubblicato regolarmente buoni dischi con questo pseudonimo. A sua volta, Matt Sweeney era il frontman di Chavez, un quartetto di New York con un suono basato su chitarre spigolose e un sentimento semi-prog, ed era un chitarrista degli Zwan.
Superwolf, il debutto del duo, è come un disco di Bonnie quasi completamente elettrico, ma melodico e riflessivo. Qualcosa di simile a quello che ha fatto Bob Dylan rendendo il suo folk elettrico in Bringing it all back home. Il suono acustico di Master and everyone, pubblicato nel 2003 da Bonnie “Prince” Billy, è praticamente trasformato in Superwolf. Il contributo di Matt Sweeney come chitarrista ha un valore immenso nel disco e nel suo stile di gioco, a volte melodico come in Beast for thee e Death in the sea e talvolta con esplosioni improvvise come quelle in My home is the sea e Goat and ram sono uno dei momenti salienti dell’album, così come la voce di Oldham. Questa partnership, che all’inizio può sembrare un po ‘insolita, finisce per diventare sorprendente e vigorosa. I testi di Bonnie “Prince” Billy rimangono fantastici, raccontando storie di relazioni interrotte e rifiuto. La personalità musicale di Will Oldham è forte e appare leggermente come la figura centrale del disco, ma le linee di chitarra di Sweeney sono sorprendenti e la sua presenza è anche la chiave dell’album.