Novembre 2023: The Smile – A LIGHT FOR ATTRACTING ATTENTION (2022)

The Smile - A light for attracting attention

 

Data di pubblicazione: 13 maggio 2022

Registrato a: Oxford

Produttore: Nigel Godrich

Formazione: Thom Yorke (voce, chitarre, basso, sintetizzatori, piano, tastiere), Jonny Greenwood (chitarre, basso, sintetizzatori, tastiere, programmazioni), Tom Skinner (batteria), London Contemporary Orchestra (orchestrazioni)

Tracklist

The same

The opposite

You will never work in television again

Pana-vision

The smoke

Speech bubbles

Thin Thing

Open the floodgates

Free in the knowledge

A hairdryer

Waving a white flag

We don’t know what tomorrow brings

Skirting on the surface

Il disco sembra ancora degno del tuo tempo

– sia il tempo speso ad aspettare,

sia il tempo che ti stiamo chiedendo di investire per ascoltarlo –

che è tutto ciò che posso sperare

(Jonny Greenwood)

In oltre trent’anni di attività Thom Yorke ci ha abituati a tutta una serie di lavori alieni, progetti corollari, attività di esplorazione. Il progetto The Smile (che forse probabilmente è più di un progetto; c’è chi addirittura giunge a paventare la possibilità che questo possa soppiantare l’attività dei Radiohead) nasce in piena pandemia covid-19. Thom Yorke e Jonny Greenwood, già operativi in diverse occasioni in attività parallele quelle della band madre (compreso uno straordinario concerto allo Sferisterio di Macerata nel 2017), decidono di cominciare a comporre del materiale nuovo, lasciandosi trasportare nell’ispirazione da moltissimi dischi degli anni ’70. Coinvolgono nella composizione e nella registrazione delle tracce l’amico Tom Skinner, batterista dei Sons of Kemet. E poi cominciano a far circolare sui social media diversi singoli, giusto per testare il parere del pubblico…

Nel gennaio del 2022 tengono una serie di concerti in cui suonano per intero le nuove canzoni, che già dai primissimi impatti lasciano trasparire più di un inevitabile legame con i Radiohead, e nel frattempo annunciano un tour estivo. L’album viene annunciato a fine aprile e pubblicato in formato digitale il 13 maggio (il mese successivo nelle copie fisiche), ed è accolto da pareri più che entusiasmanti dalla critica e dal pubblico, pur con tutti i dubbi del caso sulla sorte del gruppo.

L’album tuttavia parte con le pulsazioni sintetiche di The same, che pare scaturire da uno dei dischi da solista di Thom Yorke, fluttuante in una dimensione distesa, estatica. La ritmica sincopata e il sinuoso armonico orientaleggiante di The opposite svela richiami a determinate cose del prog della stagione di Canterbury, ammantato da una venatura arabeggiante che ricorda i Tinariwen. You will never work in television again è una canzone trascinata da una malsana energia punk, che in diversi tratti ricorda quella di Bodysnatchers su In rainbows. Pana-vision invece riporta alle atmosfere essenziali a cui ci avevano abituato i Radiohead, con quelle tessiture pianistiche, la voce che si dipana nell’atmosfera e gli ingressi enfatici delle orchestrazioni. The smoke invece con quel sinuoso giro di basso riporta l’ascoltatore nelle zone degli Atoms of Peace. Speech bubbles si pone come una sorta di chiusura della prima parte, con quelle atmosfere così estatiche, cadenzate da una regolare ritmica marziale che interferisce con l’alchimia sognante del brano.

Thin Thing è uno dei pezzi più “fuori di testa” del disco, come una sorta di nuova Feral, miscelando rock magrebino, elettronica, beat e ritmi sincopati. Open the floodgates fluttua in una dimensione siderale, con quei magnifici puntelli sintetici e i tappeti elettronici minimali. Free in the knowledge è un pezzo arioso che si apre come Lucky man dei Verve, introduce una melodia come potrebbero farla certi U2, e nel finale ricorda un po’ la progressione di Man in the mirror di Michael Jackson, senza smarrire però la dolce malinconia tipica delle cose migliori dei Radiohead. A hairdryer è un altro pezzo bagnato di fascinazioni orientali. La circolarità sintetica di Waving a white flag si compenetra nel tiro post punk di We don’t know what tomorrow brings. Chiude la magnifica Skirting on the surface, inizialmente scritta per il progetto Atoms for Peace, e qui presente in tutta la sua bellezza…

Non si sa che gli Smile prenderanno il posto dei Radiohead, ma è certo che è l’ennesima incarnazione del talento di due uomini incredibilmente dotati di grazia e misura! E la musica ringrazia!

Novembre 2023: The Smile – A LIGHT FOR ATTRACTING ATTENTION (2022)ultima modifica: 2023-11-23T07:47:09+01:00da pierrovox

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