Aprile 2024: Damon Albarn – EVERYDAY ROBOTS (2014)

Everyday robots

 

Data di pubblicazione: 25 aprile 2014

Registrato a: Studio 13 (Londra)

Produttore: Damon Albarn & Richard Russell

Formazione: Damon Albarn (voce, piano, chitarra, tastiere, ukulele, drum machine, basso, sintetizzatore, cori), Richard Buckley (voice sample, cori), Dan Carpenter (tromba), Brian Eno (sintetizzatori, cori), Nicholas Hougham (corno francese), Ollie Langford (violino), Tmothy Leary (voice sample, cori), Robert Morley (voice sample), Jerome O’Connell (steel pans), Pauli the PSM (batteria), Richard Russell (drum machine, tastiere, sintetizzatori), Seye (basso, chitarra), Mike Smith (tastiere), Simon Tong (chitarra), Jeff Wootton (chitarra, basso), Demon Strings, Isabelle Dunn, Alice Pratley, Kotono Sato (archi), Natasha Khan (voce), The Leytonstone City Mission Choir (cori), Veona Byfield-Bowen, Margurita Edwards, Conroy Griffiths, Celia Murphy, Mary Oldacre, Patsy Walsh (cori)

Tracklist

Everyday robots

Hostiles

Lonely press play

Mr. Tembo

Parakeet

The selfish giant

You and me

Hollow ponds

Seven high

Photographs (You are talking now)

The history of a cheating heart

Heavy seas of love

Damon Albarn si è fatto un bel nome nella sua carriera, pubblicando numerosi album con numerosi artisti diversi che coprono numerosi generi diversi. Il suo lavoro forse più acclamato è con i Blur, oltre che con il gruppo animato di rock alternativo/trip-hop Gorillaz. Con questo gruppo Damon Albarn è stato in grado di combinare in modo efficace e senza soluzione di continuità molti elementi di musica elettronica e hip-hop con rock alternativo per un suono davvero unico. Nella discografia di quattro album dei Gorillaz, Damon Albarn ha coinvolto innumerevoli musicisti, produttori e MC nella line-up per aggiungere una gamma molto ampia di suoni. Con Everyday robots, Damon sta mescolando il suo lato glitch trip-hop con un tema molto cupo e solitario.

L’intero album è coeso e ha un elemento malinconico che vibra in ogni canzone. Lonely press play è un punto culminante della prima parte dell’album, con l’introduzione di una sezione di archi, sottile, ma sufficiente per essere un bel tocco. Mr. Tembo è un pezzo orecchiabile, uno dei brani più ritmati dell’album, forte della sua fascinazione esotica, che sembra provenire dagli ambienti latini.
La percussiva e minimalista Everyday robots sembra apparentemente non evolversi, però mantiene il mood di un disco che procede bene. The selfish giant è una delle migliori tracce dell’album e la partecipazione dell’ultra talentuosa Natasha Khan (Bat for Lashes) fornisce un rinfrescante momento di voce femminile. Un album dunque che nulla aggiunge a quanto fatto con i Blur, Gorillaz, The Good, The Bad & The Queen, anzi, sembra proprio farne una sintesi, ma che è bello sentire, perché fluisce il talento di genietto dalle mille idee

Aprile 2024: Damon Albarn – EVERYDAY ROBOTS (2014)ultima modifica: 2024-04-29T07:20:46+02:00da pierrovox

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