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Ricordi in bianco e nero

Questo post potrebbe suscitare un pò di malinconia, avviso, dunque, i lettori, liberi di passare oltre.

Ieri sono stato al funerale di un parente, negli ultimi due anni, il quinto.
In questi (due) anni, se ne sono andati tanti pezzi del mio passato, quel passato costruito su quel nucleo di parenti vicino per affetto ai miei genitori, zii, prozii e cugini.

Così come è accaduto per i precedenti funerali, una frase si è ripetuta: “Ci si ritrova solo ai funerali”.
Parenti persi che si ritrovano. Se poi il grado di parentela dello scomparso o scomparsa è, più o meno, lontano le facce che si rivedono possono essere irriconoscibili e in molti casi sconosciute.

Ho rivisto cugini che non vedono, letteralmente, da quando ero bambino.
Mi fa riflettere il fatto che non li ricordavo per nulla, completamente dimenticati.
Siamo cosi presi dalle nostre vite o al contrario così presi dalla vite di persone che non conosciamo e a cui non siamo legati, che scordiamo i tanti legami che intrecciano ed hanno intrecciato le nostre famiglie.
A volte vedo su Facebook o twitter (le poche volte che entro) postare contenuti su vip e personaggi famosi neanche fossero parenti stretti e con quale solerzia ci si dedica attenzione e tempo.
Siamo presi dalle nostre vite ed è forse questo il problema che rende la società attuale, una società decadente.

Egoismi di varia natura e contenuto ci incatenano all’io, lasciandoci a volte privi di memoria.
Memorie che ci sono, ma vengono confinate in stanze buie.
Ieri mi sono ricordato di una vecchia auto di mio padre, una Fiat 127 bianca, delle gite per andare a trovare i cugini al paese e di vecchi sapori e odori, oramai, estinti.
Oggi, quei cugini hanno i capelli bianchi e come me a malapena ricordano quei momenti.
Però, non mi condanno. Non ricordo, né ho fatto nulla per mantenere i contatti, non mi condanno per questo.
La mia natura riservata e timida, forzatamente isolata, costretta a isolarsi, non ha mai avuto bisogno di contatti, me ne dispiace, ma non mi condanno.
Il meglio di me l’ho appreso stando solo, sono, sempre, stato bene da solo o forse ho imparato, semplicemente, a stare bene da solo.

“Cantate e danzate insieme e siate felici, ma fate in modo che ognuno di voi sia anche solo, come sono sole le corde di un liuto, sebbene vibrino alla stessa musica.”
Khalil Gibran

malinconia-una-porta-per-la-creativita

Ricordi in bianco e neroultima modifica: 2023-04-02T10:03:59+02:00da natodallatempesta0

12 commenti

  • stelladelsud16

    Buongiorno caro amico quello che hai descritto accomuna un po’ tutti credo, l’occasione di un matrimonio spesso non lo fa ,ma un funerale porta la presenza di tutti conoscenti e parenti, e lì rincontri come scrivevi tu parenti e amici di cui nel corso della vita c è stato un allontanamento, perché non c erano dei rapporti abbastanza forti da evolversi insieme e ognuno di noi prosegue per la propria vita,con le proprie vicissitudini,e quando ci si rivede si è perfetti sconosciuti . Oggi in tutta verità a parte le persone care ,intime, abbiamo imparato credo la maggior parte di noi a stare soli e credo che spesso guardandoci intorno sia diventata quasi una necessità .
    Buona domenica delle Palme

    Lucia

    • natodallatempesta0

      Grazie per l’augurio che ricambio di cuore.
      Sagge le parole che hai scritto, come sempre mostrano cuore, nonostante i tempi lo aggradiscono.
      Ci uniscono i pensieri e le vicissitudini, chi più chi meno siamo stati tutti davanti alla lontananza e crescendo abbiamo cambiato strada e perso di vista parenti e amici, il tempo non aiuta, la società attuale non aiuta, siamo sempre più costretti a ridurre gli spazi e a mettere spazio l’uno con l’altro.
      È una società la nostra sempre più solitaria ed è il colmo considerando che siamo tutti connessi, il problema è che è tutto sospeso in superficie.
      Un abbraccio affettuoso e buona inizio di settimana.

  • surfinia60

    Ci sono dei vantaggi ad avere i parenti lontani: puoi evitare un sacco di funerali. Per scelta non vado mai a questo genere di celebrazioni, quando posso evitarlo. Non condivido l’aspetto religioso (essendo atea) né tantomeno l’ipocrisia che ne è ingrediente principale (hai ignorato tutta la vita quella persona adesso fingi che te ne freghi qualcosa perchè è ‘un atto dovuto’?) Per non parlare della spettacolarizzazione del dolore tanto cara in certi ambienti, soprattutto se trattasi di personaggio pubblico. Lo so, potrei risultare un po’ stronza, ma questo è ciò che penso. Ciò non mi impedisce di ‘sentire’ il dolore delle persone, quello vero, la perdita, la compassione. E’ capitato che mi sia venuto il magone facendo le condoglianze ad uno sconosciuto, tanto per rendere l’idea. Per andare poi sull’argomento ‘solitudine’ posso dirti che ho dovuto imparare a conviverci. Non posso dire di starci bene, ma lo ritengo ‘il male minore’ quando la compagnia impone dei comportamenti che non mi si addicono più. Da giovani spesso si è più portati a voler stare in gruppo, per non sentirsi dei reietti, per coltivare l’autostima, per sentirsi parte di qualcosa. Ho lottato parecchio per coltivare rapporti. Talvolta ci casco ancora, malgrado le delusioni incassate. Il detto “meglio soli che….” è uno dei più veritieri che conosca. Anche stamattina mi sono concessa una bella passeggiata al porto e un caffè al mio bar preferito. Rigorosamente in solitaria. Buona domenica

    • natodallatempesta0

      La tua condizione è invidiabile per lo meno per me, non ho mai amato andare ai funerali, già faccio uno sforzo per i matrimoni. 🙂
      E non è una questione di religione (non lo è per me), si sa che tutto è un omaggio ai parenti e non al morto che in quanto tale non ha più bisogno di nulla. Trovo tanta ipocrisia in tutti e anch’io sono colpevole di questo, perché faccio buon viso a cattivo gioco.
      Considera che mia madre arriva a chiamarmi per ricordami di telefonare a quel parente o quell’altro per le condoglianze, sa che io non chiamerei nessuno non avendo contatti da anni, che senso ha? Ma la traduzione vuole questo, il funerale è questo. E si fa finta di nulla, solo per mia madre, nel mio caso. Ovviamente questo non toglie che dispiace per la scomparsa e mi dispiace davvero.
      Come scrivi è la speculazione sia del dolore che dello spettacolo, che è fuori luogo in molti casi. Dovrebbe essere sempre è solo una questione privata di chi lo piange, il funerale, il resto ha i ricordi non serve altro, io ho i ricordi dei miei zii non serve altro, ma così non è, bisogna dar conto anche ai vivi, anche se non li vedi da sempre. 🙂 Comunque sarò io ad esser troppo solitario e preferire pochi contatti, in questo non ho mai avuto problemi, sempre stato bene da solo.
      Nonostante il proverbio, il bello dei proverbi è che ce né uno per ogni occasione.
      Grazie per esser presente dai tantissimo.
      Un abbraccio.

  • Simona

    In effetti ho grandi difficoltà a ricordare tutti i parenti, ricordo quelli che frequento e con cui condivido .A volte mi perdo quando mio padre tenta di spiegarmi perchè sono parente del tale e cugina di non so più quale grado del tal’altro .Poi ci sono gli acquisiti che parenti non sono di sangue ma scelti ^_^ zii .
    Sono fortunata , una bella famiglia unita nel bello e nel cattivo tempo. Poco tempo fa ho fatto una riflessione sul fatto che perderò gran parte di loro in un futuro si spera il più prossimo possibile ,sarà un dolore immenso .E’ la vita 🙁 Ognuno di noi è diverso ,c’è chi ama stare sempre in mezzo alla folla e chi ama stare da solo..l’importante è stare bene con se stessi . Un sorriso Simo

    • natodallatempesta0

      In passato capitava quando mia madre prendeva dall’armadio l’album fotografico, ci ritrovavamo a ricordare e identificare i volti di ogni singola foto, molti non li conoscevo e mia madre mi spiegava chi erano e dov’erano.
      Purtroppo con l’età che avanza questa paura è sempre più viva e presente, se ne fa una ragione alla fine, è la vita.
      Un sorriso a te.

  • ely

    Io ci ho provato ad organizzare cene cugini … ci sono riuscita per qualche volta … ma poi basta. Tutti presi nelle loro faccende, alcuni che non volevano venire “perchè c’era quello”. Adesso sinceramente non ci provo nemmeno più, va bene vedersi ai funerali. Serena giornata

    • natodallatempesta0

      Per lo meno tu hai provato 🙂
      Non mi sono mai piaciuti i raduni, anche da piccolo, qualcuno ha anche ipotizzato in passato che avrei potuto soffrire di agorafobia, improbabile.
      Direi che vedersi al funerale è un buon compromesso, cupo di certo ma buono.
      Serena giornata a te

  • ely

    Ehhehehee sì alla fine sì guarda. La vita ti divide e se le persone non hanno la voglia di provare a riunirsi tanto vale che vada così 🙂
    Io più che di agorafobia soffro di misantropia 😉 ahahhaha
    Serena giornata

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