Sembra un temporale.

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Ha cominciato a piovere. Sembra un temporale. Guardo un’ultima volta la statuina di porcellana. Con l’estremità di un fazzoletto, che inumidisco di saliva, pulisco i piccoli recessi dove si accumula la polvere. L’ho messo sopra il comò. Sento dei passi scricchiolare sul pavimento del corridoio. È mezzanotte passata, la mia attesa è finita. Appena vado a letto, la vivacità dei miei pensieri mi abbandona, lasciandomi in una stanchezza che confonde le mie idee. Conosco questa sonnolenza, la desidero, non mi oppongo mai al suo arrivo. Mio marito entra nella stanza. Sembra non avere fretta, cammina lentamente e, contrariamente al solito, traspare una certa energia nel suo passo. Anche l’espressione del suo volto è diversa, rilassata, un ampio sorriso, occhi luminosi, zigomi alti. Cosa renderà il tuo passo più energico? E la tua faccia animata? Forse è ancora l’euforia calcistica che traspare in lui, forse gli avanzi di quella soddisfazione lo rendono così, rinvigorito, agile. Si siede sul letto, le mani appoggiate sul materasso, guardando fuori dalla finestra. Resta un po’ in quella posizione, ad ascoltare la pioggia sui vetri. Lui non dice niente, sorride ancora, mi accarezza la gamba come se volesse condividere con me la sua soddisfazione. Dopo aver annusato lo spray che usa per le allergie, mi dà la buonanotte e spegne la luce. Non chiudo gli occhi. Mi piace guardare nell’oscurità, scoprire cosa c’è nascosto in essa, vedo macchie irregolari, sembrano lucertole giganti, serpenti grassi, serpeggianti. Quando un’auto si ferma in piazza e il bagliore dei fari entra dalle fessure delle persiane, mi viene in mente un ricordo antico, quasi dimenticato: Sono sdraiato con Violante in un campo di erba alta ad indovinare le forme delle nuvole, ci divertiamo a trovare conigli, mucche, galli, alcune nuvole sembrano oggetti, altre sembrano persone. Guarda D. Antónia, con un verde acqua e tutto il resto!, dice improvvisamente mia sorella e ridiamo della scoperta. Il ricordo di quel momento mi porta una tristezza fugace, ma molto intensa, torno all’infanzia, un tempo antico in cui ero felice. A poco a poco i miei occhi smettono di vedere ombre arancioni, l’oscurità cresce, solo il cuore luminoso della statuina di porcellana si spezza.

 

 

 

Sembra un temporale.ultima modifica: 2023-04-17T12:36:26+02:00da belladicoco
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