Un incontro… con Hans!

La solitudine delle feste di Natale, uomini e giovani i più sofferenti - Società & Diritti - ANSA.it

Eravamo seduti sotto una grande quercia dopo una lunga camminata nel bosco fatta a pieni polmoni: tratti percorsi  in salita ed altri in discesa. Non sentivamo piu’ quel freddo umido nelle ossa, ma una piacevole sensazione di calore e benessere.

Anche Hans riusciva persino a mostrarmi un debole sorriso con le labbra.  Ancora non riuscivo a capire se era un semplice segno formale di educazione  o un sentimento di gratitudine  che stava rinascendo in lui.

Hans era un ragazzo di 18 anni, magrolino nella struttura corporea, con un viso pallido ed una espressione apatica che metteva in luce i segni di una leggera forma depressiva.

Non era malato fisicamente ma si sentiva malato interiormente.

In quel periodo dedicavo il mio tempo libero, come volontaria, in un centro sociale  che aiutava i giovani a reagire agli effetti deleteri causati dalla pandemia. È li che lo conobbi.

Tra me e Hans si instauro’ sin dall’inizio, per empatia, un debole dialogo e  cosi decisi di prendermi cura di lui sotto la direzione del centro sociale.

Quel giorno eravamo sotto quella quercia accaldati e dal mio zainetto tirai fuori due belle pagnottelle con salame e formaggio. Gliene offrii una e ancora una volta lui sorrise. Cominciava a gustare le belle sensazioni della vita all’aria aperta e quei piccoli gesti che danno sollievo all’anima.

Parlavamo molto poco, troppo poco per poterlo aiutare.

Ma quel giorno una idea affiorò nel mio cuore.

Gli dissi raccontami come ti senti con un bel disegno. Sul quaderno degli appunti che gli allungai lui temporeggiò un po’ poi con mano ferma disegno’ un palloncino con un lungo filo che volava nel vuoto.

Gli chiesi se quel palloncino poteva pure scoppiare come scoppiano tutti i palloncini. Annui’ e cominciammo allora a dialogare con il palloncino.

Gli feci notare che il palloncino aveva tuttavia un lungo filo e che quel filo indicava il desiderio di avere ancora un  legame con il mondo terreno fatto di emozioni e sentimenti.

Da quel giorno iniziammo un percorso insieme.

 

Le 50 più belle Frasi di Victor Hugo (in francese e italiano)

Incontro…con Emma!

IMG_20240403_140254

Era una giornata nuvolosa e non avevo voglia di sgusciare dal letto. Era una di quelle giornate che non si ha voglia di fare nulla.

Eppure dentro di me mi dissi : “su coraggio alzati, vestiti ed esci!”

Intrapresi,  lungo un bosco, un sentiero piuttosto stretto, ma asfaltato ed attraversato solo da pedoni e biciclette.

Tutto intorno a me era un silenzio  avvolto da un manto di nuvole che rendeva il cielo bianco, un silenzio interrotto raramente dal cinquettio di qualche uccellino.

Mentre camminavo lentamente insieme ai miei pensieri notai che la stradina era ostacolata da sassi di varia dimensione tant’è che le biciclette che mi sfrecciavano accanto facevano la gincana per evitare quei sassi.

Io cercavo, mentre camminavo, di spostarli sul lato esterno della stradina per evitare piccoli incidenti.

Ad un tratto vidi arrivare la postina Emma che con un grande sorriso mi salutó. La sua bicicletta era elettrica anche perché portava due grande scatole una davanti ed una dietro piene di posta da distribuire.

Anche la sua bicicletta che andava veloce incontrò un grande sasso e parte della posta si rovesciò a terra.

L’aiutai a raccogliere il tutto e lei, grata del mio intervento, mi ricompensò con un sorriso pieno, bello, che rispecchiava tutto il suo viso dando risalto ai suoi occhi neri.

Spontaneamente le dissi che quel suo sorriso mi aveva regalato tanta energia positiva, ed aveva dato calore alla mia  giornata anonima.

Lei fu sorpresa dalla mio modo di esternare le emozioni e mi disse che sarebbe stato bello se tutte le persone fossero state in grado di esprimere emozioni. La vita sarebbe stata più umana.

Lei purtroppo raccontò che aveva perso questa capacità sin da bambina perché le avevano insegnato che rivelare  le emozioni l’avrebbe resa una donna fragile.

Poi guardò l’orologio e scappò di corsa lasciandomi ancora un bel sorriso.

Mentre continuavo il mio percorso portandomi con me il suo sorriso mi chiedevo : sono forse io una donna fragile?

frasi-per-la-forza-delle-donne

Bella domanda…!!!

 

La complementarietà di Shiva e Shakti - FormazioneTantra

Un mio carissimo Amico, molto empatico, ha notato che il mio blog e’ fermo da qualche mese e mi ha invitato a riprendere a scrivere stimolandomi con questo nuovo quesito:

 “Cosa ne pensi degli amori che nascono qui su Libero?”

Rispondero’ in accordo con le mie esperienze che ho sperimentato qui su Libero e giungero’ a conclusioni tutte mie che non hanno la pretesa di ergersi a teorie generali. Credo che ognuno fa le sue esperienze, anche quelle amorose, in modo estremamente personale.

Sono quasi trascorsi circa 10 anni da quando frequento questo sito e ho messaggiato con un’infinita’ di persone di tutti i tipi e di alcune  me ne sono pure innamorata a diversi gradi di intimita’.

Ho quindi vissuto storie d’amore molto belle e piacevoli che hanno lasciato, ancora oggi, un segno nel mio cuore e soprattutto hanno plasmato la donna che sono.

Ma vorrei precisare meglio che tipo di sentimento ho provato quando ho ammesso di essermi  innamorata.

Di cosa mi innamoravo?

Mi innamoravo quando nasceva una sintonia con un’altra persona e si viaggiava sulla stessa linea d’onda come se l’altro anticipasse il mio pensiero. E allora sentivo nascere dal profondo del mio cuore un sentimento di Amore forte e intenso.

Mi innamoravo quando nasceva un gioco intrigante con un’altra persona e si giocava come due ingenui “bambini” scherzando e ridendo per controbilanciare la durezza della vita quotidiana. E anche in quell’occasione il gioco, senza altri secondi fini, alimentava quell’Amore nascosto nel mio cuore che usciva in tutta la sua interezza.

Mi innamoravo quando mi accorgevo che l’altra persona aveva bisogno del mio aiuto e che potevo alleviare le sue pene   e fare qualcosa di buono per lui. Nel sentire questo scopo umanitario crescere in me, allora,  l’Amore sgorgava di nuovo  in modo dirompente.

Mi innamoravo quando incontravo una persona che mi capiva, che era sensibile come me e sentiva le stesse sofferenze che si sentono quando si e’ empatici. Quella condivisione cosi profonda faceva esplodere in me un sentimento d’Amore incontrollabile.

Ma…….

Scoprii, piano piano, che tutto questo innamoramento anche se molto benefico e tremendamente coinvolgente  era provvisiorio, temporaneo, transitorio e che ci si poteva disinnamorare, da ambo le parti, altrettanto facilmente e rapidamente.

Perche’ mi chiedevo accadeva tutto questo?

Era forse il sentimento amoroso una chimera? Poi arrivai alla conclusione che noi esseri umani siamo tutti spicchi del Dio Amore  che ci ha fatto a Sua immagine e somiglianza. Per cui noi siamo un frammento del divino e quando le occasioni si presentano allora quel sentimento di Amore dentro di noi, sommerso e represso nelle ombre piu’ oscure della nostra psiche, emerge in tutta la sua bellezza e pienezza.

Noi siamo frammenti di Amore, di quell’amore divino  e spesso ce ne dimentichiamo.

Noi siamo stati creati per vivere su questa terra, ma sentiamo di esserci separati dall’UNO dal TUTTO, dal Dio Amore ed e’ per questo che  siamo sempre alla ricerca di amore, di quell’amore di un dare e ricevere; alla ricerca dell’unione con qualcuno che ci capisca, ci ami, ci accetti per quello che siamo e la nostra ricerca purtroppo durera’ tutto il tempo del nostro soggiorno su questo pianeta fin quando non ci ricongiungeremo al TUTTO al nostro Dio Amore per tornare integri.

Cosi per me le storie d’amore che ho vissuto nel mondo virtuale e in quello  reale sono stati incontri con ANGELI personificati che sono venuti a completare la mia vita e che mi hanno dato la possibilita’ di manifestare l’Amore che ho dentro di me. Piccoli angeli mandati dal Dio Amore per ricordarmi che anche io sono parte del divino e “che il Regno dei Cieli e’ sia dentro di me che fuori di me!”

RED UTOPIA ROJA: IL VANGELO DI TOMMASO: FORSE È STATO IL PRIMO, MA È FINITO FRA GLI «APOCRIFI», di Pier Francesco Zarcone

Dal Vangelo di Tommaso:

3. Gesù disse, “……., il Regno dei Cieli è dentro di voi e fuori di voi.
Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa.”

77. Gesù disse, “Io sono la Luce che è su tutte le cose. Io sono il  Tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie.
Tagliate un ciocco di legno; io sono lì.
Sollevate la pietra, e lì mi troverete.”

 

 

 

 

 

Un incontro… con Tonino!

Via-Alta-Dolomiti-Blick-zur-Marmolada-1024x683

Mi piace visitare i mercatini delle pulci. C’e’ sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Le mie bancarelle preferite sono quelle che vendono o addirittura regalano libri usati. La curiosita’ di conoscere e di poter leggere tutti i libri che esistono, mi affascina da sempre, ma il tempo per farlo e’ sempre troppo limitato. Per cui mi accontento di scegliere un libro a caso e portarlo a casa.

Quel giorno attorno a quella bancarella incontrai Tonino, un ragazzo che stava per laurearsi e si trovava li’ per raccogliere del materiale per la sua tesi socio-psicoanalitica. Mi fermo’ e mi racconto’ il suo tema e l’esigenza di fare qualche domanda al pubblico per sviluppare meglio la stesura della sua tesi.

Intorno a lui si erano avvicinate altre persone incuriosite  alle quali Tonino rivolse insolite domande. Domande, che per me, che di psicologia e ancor meno di psicoanalisi non me ne intendo, risultavano inconsuete.

Tra le domande atipiche fui colpita da una: “dove ti senti veramente a casa?” Beh per me, che sono ignorante in materia, mi apparve  una domanda scontata “tutti potrebbero rispondere io sto bene a casa mia” confessai a me stessa con un senso quasi di superiorita’. Eppure non avevo davvero capito il vero significato che Tonino voleva attribuire a tale domanda e dovetti convincermene quando alcune persone risposero ad hoc.

Uno degli intervistati infatti rispose: “io mi sento a casa quando sono in auto” Oddio!  Fui sorpresa, ma credo che la risposta fosse quella che Tonino si aspettava poiche’ lui era  alla ricerca di risposte psicologiche. Poi arrivo’ il mio turno e Tonino, con la solita espressione disinvolta e sorridente, mi pose la stessa domanda. Per evitare di apparire stupida come gia’ mi era capitato quando ascoltai la domanda per la prima volta,  gli risposi che ci avrei riflettuto  e che sarei tornata l’indomani con una risposta plausibile.

Tonino “voleva” una risposta psicologica non una risposta “concreta”, pensavo tra me e me mentre tornavo a casa con un libro che avevo appena comprato. A casa, seduta sul sofa’,  cominciai ad esplorare dentro di me e decisi di chiedere alla mia vocina interiore dove lei insieme a me avrebbe voluto vivere e  dove insieme ci saremmo sentite a “casa”.

La risposta accade presto e fu “La Montagna”. La mia vocina interiore mi suggeriva che e io e lei saremmo stati bene ai piedi di una bella montagna piena di abeti. Io riflettevo e cercavo di immaginare le sensazioni. Io seduta ai piedi di una montagna come mi sarei sentita? Ebbene il senso di piacere, di pace, di protezione, di affetto di fusione con la natura invase come un turbine il mio corpo, un senso di calore prese il sopravvento e un sorriso  apparve sul mio volto.

“Si” dissi alla mia vocina interiore con la massima certezza “hai ragione io e te staremmo bene li” e potremmo correre tra i boschi, potremmo respirare il profumo degli abeti, potremmo ricevere la frescura e l’ombra per meditare, potremmo arrampicarci  sulla montagna per godere  un panorama piu’ vasto, potremmo perderci nel cinguettio degli uccelli e sentire la pioggia cadere nei giorni temporaleschi.

“Ecco la risposta” dissi a me stessa perche’ avevo capito  cosa Tonino intendesse per “casa”. Sentirsi a casa voleva dire vivere quella condizione di bene-essere che nella vita di tutti i giorni e’ difficile da raggiungere pur stando a casa propria.

Tornai il giorno dopo da Tonino e gli comunicai la mia risposta e lo ringraziai per avermi aiutato a “scoprire” un frammento di me stessa. Lui sorrise e mi disse “tutti noi diamo il nostro piccolo contributo, nella mia tesi ci sara’ pure la tua montagna!”

Sorrisi e me ne andai saltellando verso la mia bicicletta.

bovee-torrente (1)

Un invito … in un momento cruciale!

Carissimi Amici, Lettori e Visitatori questo non e’ il solito post che ho l’abitudine di scrivere da anni.

E’ piuttosto  un invito che vorrei rivolgere a tutti da parte mia, da parte di una cittadina, di una lavoratrice, di una donna e sopratutto di una madre.

Il tempo delle elezioni si avvicina e vorrei che tutti noi andassimo a “Votare” perche’ qualsiasi cosa accada avremmo comunque dato il nostro umile, misero, microscopico contributo che se anche oggi non fara’ la differenza sara’ il seme che si sviluppera’ nel futuro per i nostri figli.

E allora vorrei che ognuno di noi si facesse queste domande prima di votare in modo da scegliere consapevolmente e in piena coscienza.

Mi chiedo cosa DAVVERO VOGLIAMO?

  1. Vogliamo davvero questi Guerra-fondai???? (che usano i nostri soldi per comprare e inviare armi?)
  2. Vogliamo davvero questi Sanzioni-sti???? (le cui stupide sanzioni si sono rivolte contro di noi?)
  3. Vogliamo davvero questi Vaccina-tori???? (che insistono su sieri dimostratisi dannosi in quanto sperimentali?)
  4. Vogliamo davvero ancora avere Speranza??? (che ancora oggi insiste su tachipirina e vigile attesa con tutti i medicinali scoperti?)
  5. Vogliamo davvero ancora credere al “meno tasse piu’ stipendio”??? (quando la crisi economica e finanziaria e’ diventata ingestibile?)

Ebbene sono solo piccoli punti su cui riflettere e poi decidere chi votare.  Non pensiamo solo al  nostro orticello oggi perche’ gia’ domani potrebbe sparire.

Questo post non richiede commenti, grazie per l’attenzione!

Bella domanda…!!!

tumblr_p67q4iQ2CS1wncnp7o1_500

Un mio carissimo Amico mi ha posto una domanda in messaggeria e cosi ho deciso di rispondere direttamente sul mio blog anche perche’ ho molto piu’ spazio a disposizione qui  di quello che avrei nella messaggeria.

“Sarei curioso di sapere cosa ne pensi degli uomini. Che idea tu, come donna, hai sugli uomini e degli uomini?”

Grazie per questo nuovo stimolo che mi porta a soffermarmi di nuovo sulle mie esperienze personali e cosi anche la mia risposta riguardera’ solo me e non avra’ nessuna pretesa di essere un discorso generale sugli uomini. Ogni donna sperimenta i suoi rapporti con gli uomini a seconda di che tipo lei e’.

Sono convinta che ognuno di noi attiri a se’ sempre le stesse persone o le stesse cose come se fossimo poli positivi o negativi. Per cui le mie opinioni sugli uomini riguardano quelli che io ho in qualche modo “attirato” verso di me  escludendo tutti gli altri.

Come sono gli uomini per me? Ebbene per me sono esseri umani meravigliosi con i quali io non potrei fare a meno. Direi quasi che li preferisco alle donne, parlando, per esempio, in termini di  un rapporto di amicizia. Le donne le conosco, le conosco troppo bene e non sarebbero una sfida per me, mentre gli uomini stimolano il mio interesse soprattutto a livello di amicizia. Sanno dare in modo diverso, in un modo tutto loro che io apprezzo e stimo molto.

C’e’ chi sostiene che non esiste l’amicizia tra un uomo e una donna eppure io devo dire, per esperienza, che l’ho vissuta e da quel tipo di rapporto ho imparato tanto, cosi tanto, che oggi posso dire che gli uomini sono esseri umani sensibili, romantici, comprensivi, empatici, generosi quanto noi donne hanno solo un modo diverso di essere e di manifestarlo.

Ma per scoprire questi meravigliosi pregi in un uomo ho dovuto andare oltre le apparenze oltre, le etichette, oltre le formule pubblicitarie dell’uomo affermato. Di solito un uomo tende a porsi di fronte ad una donna con un cliche’. Per esempio il super uomo, il super intelligente, il super muscoloso, il super saggio, il super sexy, il super Tutto. E allora per entrare in   confidenza si deve andare oltre il “super”. E cosi ho scoperto che quando un uomo e’ disposto a far crollare quella immagine di se’ che magari si e’ costruito nel tempo obbligato dalla societa’, dalla famiglia, dai condizionamenti e tabu’ allora vale la pena provare a fare un cammino insieme.

Non posso tralasciare  o dimenticare  che esistono anche uomini  “manipolativi”   i quali non solo mostrano una propria immagine di successo o di richezza o di spavalderia ma hanno intenzioni “malvagie”. Uomini che vogliono sfruttare o usare le donne a propria convenienza. Per fortuna non ne ho incontrati molti nel mio percorso tuttavia quei pochi mi hanno insegnato una lezione: che tra tanta gente in buona fede c’e’ pure qualcuno che imbroglia e prende in giro. Ma anche questi uomini sono stati necessari affinche’ io imparassi a distinguere quelli che valgono e quelli che dovevano essere allontanati.

Tuttavia quando si incontra un uomo che esprime tutto se stesso senza maschera,  nella sua piu’ bella autenticita’ e semplicita’ allora so di essere di fronte ad una persona rara, preziosa, che va tenuta stretta.

Il mio pensiero sugli uomini e’ dunque positivo. Sono convinta comunque che l’energia maschile dovrebbe sempre essere addolcita da quella femminile e quindi il rapporto uomo/donna dovrebbe sempre essere perseguito e incoraggiato.

Per concludere posso dire che una cosa l’ho imparata: dobbiamo  sviluppare una autostima di noi stessi e  conservare, in qualsiasi tipo di rapporto, la nostra indipendenza in modo tale da non dipendere da nessuno sia che siamo donne o uomini.

Lascio ai miei commentatori la domanda di questa immagine. E’ vero secondo Voi??

harry-sally-amicizia-uomo-donna

Un incontro… con Angela!

contratto-di-maternita-coscia-domenica

“Mentre lui le insegnava a fare l’amore lei gli insegnava ad amare.”        ~Fabrizio De Andre’~

Era l’ultimo giorno della stagione sciistica.

Io non andavo per sciare, non lo avevo mai imparato, nonostante i mille tentativi. Eppure mi piaceva sempre trascorrere una settimana sulla neve per godermi il panorama offerto dalle montagne innevate, dalla loro maestosita’ e grandezza. La montagna mi ha sempre affascinato sia d’inverno che d’estate. Vedere il susseguirsi di montagne cosi’ alte mi dava un senso di “divinita”, di “eternita” come se quelle montagne fossero la testimonianza dei nostri antenati. Ebbene ero li’ da sola in preda ai miei pensieri sulle montagne, quando si siedette accanto al mio tavolo una signora incinta e gentilmente mi chiese se poteva accomodarsi al mio tavolo visto che gli altri erano tutti occupati. Io fui ben felice di ospitarla  e cosi, mentre sorseggiavamo un cappuccino, ci mettemmo a chiacchierare.

Lei mi racconto’ della sua difficile gravidanza specialmente nei primi mesi quando il rischio di perdere il bambino era diventato per lei una ossessione. Ora stava meglio, tuttavia le avevano riscontrato un problema di placenta previa e il rischio di un parto prematuro con distacco della placenta avrebbe messo a rischio la sua salute  e quella del nascituro.

Io l’ascoltavo con attenzione cercando di capirla, ma non dandole nessun consiglio in fondo sentivo che lei non cercava conforto, ma solo il bisogno che qualcuno l’ascoltasse.  Finito il suo caffe’ si alzo’ e prima di andar via le chiesi il suo nome e mi disse “sono Angela”. La salutai e le augurai il meglio.

Lei si commosse e con il suo bel pancione si avvio’ verso il rifugio. Io continuavo a stare seduta sulla terrazza del bar a godermi il paesaggio imbiancato tuttavia nuovi pensieri affiorarono nella mia mente. E cosi finii per  pensare al sesso come ad una delle energie piu’ potenti che un essere umano potesse provare. Pensavo,tra me e me, come questa  energia  permettesse alla donna  di sperimentare la dimensione della maternita’ trasformandole un corpo in due corpi: il suo e quello del bimbo, in due cuori che pulsavano, in un essere umano dentro l’altro!

Pensavo,  e mentre pensavo, sentivo brividi addosso: pensavo al  desiderio sessuale  come a qualcosa di ancestrale, di  atavico, di eterno che permette alla vita di nascere all’infinito.  E pensavo a come questo desiderio sessuale cosi potente era stato troppo spesso bandito, represso, soffocato. Perche’ pensavo??  Mi chiedevo: “era forse perche’ nei tempi antichi, quando ancora non si conosceva come avvenisse il concepimento, la società per limitarne le nascite, ricorreva alla religione  usando  tabù, dogmi e pregiudizi?

Era forse un modo per limitare le gravidanze, le morti delle madri e dei neonati che nei tempi antichi  spesso ne derivavano?

Ero ancora avvolta nei miei pensieri quando mi resi conto che il  desiderio sessuale ci riportava di fronte all’evidenza del nostro essere umano con i nostri bisogni e i nostri impulsi naturali. Mi domandavo:  “ma  io,  non ero altro che il “risultato”  della sessualità dei miei genitori?” Sessualita’  intesa non solo come rapporto fisico, ma sopratutto  come energia creatrice di vita.

Eppure perche’ tutto cio’  e’ stato considerato impuro da millenni di religiosità? Continuavo a pensare tra me e me, e mi chiedevo se ancora oggi non viviamo la sessualità come fonte di forti tabu’ e distorsioni religiose a causa delle convinzioni e  restrizioni vissute dai nostri antenati?

E ancora il mio pensiero volava ad Angela, a quella mamma come tante altre, che hanno deciso di vivere la maternita’ come espressione di un atto sessuale molto piu’ forte di un legame d’amore perche’ il sesso da’ la vita mentre l’amore da solo no!

Pensavo al coraggio di Angela e a tutte quelle donne che hanno deciso di mettere al mondo un figlio. Al loro coraggio di portare avanti una gravidanza, la quale, in quell’istante nei miei pensieri, rappresentava il vivere nove mesi  tra vita e morte in quanto la gravidanza poteva creare si una nuova vita ma poteva anche uccidere  la madre (placenta previa).

E cosi nelle miei folli elucubrazioni, finendo l’ultimo goccio di cappuccino, arrivai alla conclusione che nella gravidanza l’essenza femminile fa un viaggio tra i morti e vivi prendendo un’anima e canalizzandola in un corpicino di neonato. Ogni donna sa che c’e’ un 50% di rischio quando affronta la gravidanza, eppure nella sua essenza femminile e’ consapevole che la maternita’ e’ l’unica vera ragione  profonda  per la quale lei e’ su questo pianeta. Accettarci come donne fecondatrici, ricettacoli di vita e di morte allo stesso tempo,  ci permette di riconciliarci con la nostra natura divina.

A-una-bambina-a-cui-fu-chiesto

Un incontro… lungo il fiume!

Seepromenade_Bregenz

“La pazienza e’ la calma accettazione che le cose possono accadere in un ordine diverso da quello che si ha in mente” ~ David Allen ~

In questo mese intorno a San Valentino ci sono, a volte, delle belle giornate di sole che sembrano anticipare la primavera. Ed e’ proprio in una di queste che ho deciso di fare una passeggiata lungo il fiume.

Si chiama “Promenade” ma e’ in realta’ un semplice sentiero pavimentato con una lunga staccionata in alluminio che separa la terra ferma dal fiume. Dal lato opposto una serie di grandi alberi fanno ombra alle panchine quando d’estate fa caldo. Attualmente sono spogli e ancora le foglie sono raccolte ed accumulate intorno ai piedi dei tronchi quasi pronte per diventare terra. Sento il sole caldo sulle spalle mentre lentamente seguo il percorso del fiume.

Mi passano accanto tante persone ed io e’ come se ad un tratto vedessi sfilare davanti ai miei occhi le “eta’” della vita, le stagioni della vita, come in un film.

Vedo una coppia di ragazzi abbracciati lei/lui racchiusi nel loro abbraccio come due innamorati. E allora penso a me a quell’eta’ e mi chiedo dove ero? Anche io sono stata innamorata e quando camminavo abbracciata era come se non vedessi nessuno intorno a me esisteva solo lui, il mondo si annullava.

Vedo poi  una piccola famiglia di giovani avanzare con la carrozzina  e nel cercare di sbirciare riesco a notare solo tanti pupazzetti che dondolano.  E allora ecco che mi viene il  ricordo di quella carrozzina rosa che avevo comprato  per la mia futura bimba.  Chissa’ ora che fine ha fatto? E quando passeggiavo con lei nella carrozzina mi sentivo la mamma piu’ fortunata della terra. Avevo messo al mondo un bimbo e questo evento mi appariva come uno degli atti d’amore piu’ grandi.

Mi sorpassa una donna della mia eta’ con un passo svelto e il capo reclinato in basso.  Chissa’ quali pensieri la attraversano, forse assomigliano ai miei? Chissa’ che storia ha da raccontare e quanta solitudine la circonda. La vorrei fermare le vorrei dire “vogliamo fare due chiacchiere”? Lei con passo deciso mi supera.

Vedo correre verso di me un bimbo piccino che insegue la sua palla, chissa’ mi dico fra me e me sara’ un futuro e famoso calciatore? Ed ecco che i ricordi di quando ero piccola e mi divertivo a giocare a palla con i cuginetti affiorano e risento ancora le loro espressioni:” ma tu sei femminuccia non sai tirare la palla!!!”. Si forse avevano ragione preferivo tirare la palla con le mani piuttosto dei piedi.

Lentamente mi superano una coppia di due anziani che si tengono per mano. A vederli cosi avranno minimo 85 anni ma sembra che ancora si vogliono tanto bene. Chissa’ cosa mi aspetta a 85 anni? Saro’ ancora innamorata come questa coppia? Saro’ capace di camminare ancora mano nella mano?

Quattro giovani in tuta sportiva li sento ansimare dietro le mie spalle stanno correndo chissa’ vogliono forse tenersi in forma? Anche io amavo correre da giovane e mi piaceva  partecipare alle maratone estive. Qui sono sospese da circa o piu’ di due anni a causa della pandemia ma speriamo che riprendano presto. Ricordo i duri allenamenti preparatori con le amiche per finire poi in pasticceria a prendere una pastarella e un cappuccino.

Un rumore di pattini distoglie il mio pensiero mi volto e vedo 3 ragazze con i pattini correre facendo lagincana tra la gente chissa’ se qualcuno alla fine non finisce a terra??

Proseguo la mia passeggiata da sola in compagnia dei miei pensieri fino alla prossima panchina e mi siedo un po’. Dopo qualche istante un vecchietto si siede sulla stessa panchina e sorridiamo a vicenda in segno di saluto. Il sorriso ricambiato mi apre il cuore non mi sento piu’ sola sento che c’e’ ancora umanita’ tra noi.

L’umanita’ della gente non si e’ spenta si era forse solo assopita ma torna a  manifestarsi di nuovo. Ci vuole solo un po’ di pazienza!

387c14791e1f18c3492c2b249e3a1fad

 

 

Un incontro con… il primo sogno del 2022!

12287

Di notte non sempre sogno e, se desidero sognare allora, la sera prima di socchiudere gli occhi, ascolto una canzone e me la porto nel sogno. Il nuovo anno e’ appena iniziato e volevo fare il primo sogno del 2022.

Intorno alle 23.00 scelsi uno dei miei cantanti preferiti con il quale entro in contatto spiritualmente: Battisti. Scelsi la canzone “Vorrei non vorrei, ma se vuoi”. E poi mi addormentai.

Sono li’ su quella scogliera con il vento leggero sul viso, attorno a me solo terra arida con poca vegetazione mediterranea, in lontananza il resto di un edificio storico in pietra indefinito, segno di una civilta’ scomparsa. Tra me e me solo cielo e mare, solo il  rumore del rinfrangersi violento delle onde contro le rocce. Cammino lungo la scogliera proprio sul bordo a precipizio quasi attratta dal vuoto, un vuoto che di solito mette paura, ma in quel momento mi da’ un senso di liberta’ mai conosciuta prima.  Il sentiero e’ ruvido con sassi di varia grandezza e il sole splende nel cielo.  Nonostante il vento fa caldo, molto caldo!

All’improvviso sento una formica camminare lungo la mia gamba unico essere “umano” in quella atmosfera quasi eterea e  metafisica. Mi siedo allora con le gambe che pendono dalla scogliera e faccio scivolare la formica giu’ a terra mentre mi distendo con la schiena sul terreno caldo.

Il sole e’ forte e io chiudo gli occhi (sogno dentro il sogno) quando improvvisamente una ombra sale sul mio corpo mi abbraccia e sfiora le mie labbra. Vorrei aprire gli occhi ma sono troppo pesanti: vorrei guardare il volto del mio amante ma sono impossibilitata.  Sento  il mio corpo libero che si agita che reagisce  e che asseconda l’ombra di questo uomo le cui carezze dolci accendono i miei sensi. Sento il mio corpo fremere,  aprirsi, incurvarsi per godere  nuove sensazioni, nuovi baci, nuove sfumature.  La sua voce, come se venisse da lontano,  mi sussurra “sono tornato mi vuoi?”.

“Amami ora!” e’ la sola mia risposta detta con bacio profondo. Sento il suo corpo premere su di me, il suo membro irrigidersi, il mio desiderio ampliarsi, le sensazioni reciproche sulle quali ci sintonizziamo sono infinite, l’incastro sembra perfetto e in quell’abbraccio avvolgente io perdo me stessa mentre nelle mie orecchie suona la musica :

“……
Come può uno scoglio
Arginare il mare
Anche se non voglio
Torno già a volare
Le distese azzurre
E le verdi terre
Le discese ardite
E le risalite
Su nel cielo aperto
E poi giù il deserto
E poi ancora in alto
Con un grande salto……….”
I nostri corpi sono ormai avvinghiati, intrecciati come un cestino di vimini e legati per sempre l’uno all’altra.  Il ritmo ci porta al raggiungimento di quel piacere sublime dove il tempo scompare e solo due anime gemelle si ritrovano dopo vite intere. Ci voleva il  “grande salto” per volare verso il mare un tuffo d’amore un tuffo nel vuoto ma nel quale  si e’ in due legati per sempre.
Mi svegliai di soprassalto come se avessi toccato gli abissi piu’ profondi del mare o del piacere. Non mi rendevo ancora conto di nulla. Mi chiesi  cosa voleva dire quel sogno poi per non  guastarne la bellezza l’ho raccontato. Cosa sono in fondo i sogni?
“Quanto piu’ domina la ragione critica, tanto piu’ la vita si impoverisce; ma quanto piu’ dell’inconscio  e del mito siamo capaci di portare alla coscienza, tanto piu’ rendiamo completa la nostra vita” C.G. Jung
 ba90379a4131d3b518e73a235aa4f8e4

Un incontro… con il mio diario!!

libro-decorato-e-diario-con-tazza-di-tè-fiori-sul-tavolo-da-strega-verde-fondo-esoterico-gotico-ed-occulto-oggetti-magici-mistici-190318976

“Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma.” Garcia Lorca

“Caro Diario,

ricordi cosa lo scorso Natale mi ero augurata? Che dal caos nascesse una stella danzante, secondo una citazione di Nietzsche.

A distanza di un anno esatto posso osservare quante  stelle danzanti sono emerse tra questa folle realta’ quotidiana. Con questo, mio caro Diario, non voglio dire che le cose sono migliorate, ma, indubbiamente, ho notato una presa di coscienza da parte di tanta gente e sopratutto da parte mia.

Mi sono resa conto che prima vivevo in un mondo ovattato ed annebbiato e  invece ora, a causa di  questa pandemia, che dura ormai da due anni, sono diventata consapevole di quanta corruzione mi circonda. La pandemia mi ha aperto gli occhi facendomi capire che non ci si puo’ fidare piu’ di nessuno, ne’ dei medici, ne’ del governo, ne’ della giustizia, ne’ della religione e tanto meno dell’informazione ufficiale.  Mi sono resa conto delle menzogne che mi vengono raccontate e come la favola della narrazione ufficiale ingannevolmente cambi versione ogni dieci minuti.

Appare chiaro, mio caro Diario, che in questo periodo nulla ha piu’ un vero valore morale e sociale. I  valori saggi sono stati sovvertiti o capovolti. Dove e’ la scienza, mio caro Diario? Ogni giorno che passa viene degradata, insultata, sottomessa e strumentalizzata al volere del governo politico.

E tu mi dirai allora, ma dove sono,  in questo clima  anti-democratico, le stelle danzanti?

Oh, mio caro Diario le stelle danzanti che brillano ci sono: e sono quei pochi medici coraggiosi  che lavorano ancora professionalmente opponendosi a protocolli governativi dimostratisi inadequati, e sono tutti quei pochi e coraggiosi avvocati che difendono ancora i nostri diritti umani e si appellano alla costituzione, e sono  tutti quegli insegnanti coraggiosi che si sono adattati a fare scuola parentale pur di non accettare il ricatto della tessera verde, e sono tutti coloro che non hanno accettato di firmare un consenso  che metteva a rischio la loro salute, e sono tutti coloro che coraggiosamente si documentano e diffondono informazioni alternative  ed attendibili perche’ non hanno interessi di conflitto e sono tutti quei cittadini che hanno capito che nessuno davvero si occupa della loro salute anche se proclamano di farlo. Vedi, mio caro Diario, quante belle stelle danzanti abbiamo??

E ti ricordi lo scorso Natale che mi lamentavo e soffrivo perche’ non ci permettevano di riunire le nostre famiglie? Ebbene anche adesso ci stanno provando di nuovo mettendoci l’uno contro l’altro: il vaccinato e il non, in modo da tenerci lontano l’uno con l’altro. Come fa paura l’unione al potere,vero caro Diario??!!

Ma non cederemo a questo ricatto. Non c’e’ differenza tra l’uno e l’altro, tra un vaccinato e un non  e questo e’ l’augurio di questo Natale.

Vorrei che ci ritrovassimo tutti insieme a “danzare” sotto l’albero di Natale perche’ solo se siamo uniti possiamo resistere contro una discriminazione assurda che fa il gioco solo del potere politico e del profitto delle ditte farmaceutiche.

La diversita’ e’ stata volutamente creata, ed io credo che sia giusto che riuniamo le nostre famiglie  divise in vaccinati e non. Credo che dobbiamo  ritornare ad essere  famiglie unite sotto lo stesso albero di Natale o  davanti ad un bel presepe simbolo di rinascita. Vorrei tanto che ritrovassimo  quell’affetto, amore e armonia che il tempo del Natale ci ha da sempre regalato.

E cosi immagino nella mia fantasia che tutti noi riuniti danziamo metaforicamente intorno all’albero di Natale mentre quei pochi passanti che camminano per strada vedendo  tra i vetri appannati di case e appartamenti illuminati a festa  delle figure in movimento  ci giudicano pazzi non potendo sentire la musica.

“E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica.” (citaz. attribuita a Nietzsche)

Ma il mio augurio si allarga pure a quei pochi passanti che ancora non possono o non vogliono  sentire la “musica della vita” e spero che presto anche  loro la possano sentire in modo che possano danzare insieme a noi intorno all’albero di Natale.”  Estratto ~Dalle pagine del mio diario~

Buon Natale a tutti Voi miei amici e commentatori che mi avete seguito per tutto questo anno 2021! Grazie dal profondo del mio cuore di essere sempre stati  presenti!!

 

 

 

 

Un incontro … con i crisantemi!

crisantemi2“Il sistema ci condiziona fin dalla nascita e opera su di noi come quel mendicante che taglia braccia e gambe ai figli per costringerli a chiedere meglio l’elemosina. Il sistema ci fa a pezzi per tenerci in pugno.”
Giorgio Gaber, in Guido Harari, Quando parla Gaber, 2011

Ero dalla fioraia per acquistare una pianta di ciclamino, uno dei miei fiori preferiti in questa stagione. Girando per il negozio sono stata colpita dalla bellezza dei crisantemi con i loro mille colori dal rosa, al giallo, al bianco.  Mi sono soffermata a guardarli e un senso di tristezza, di malinconia ha invaso il mio cuore. Vecchi ricordi sono venuti alla luce come se fossero avvenuti ieri.

Rivedo la bimbetta che tiene stretta la mano del suo papa’ mentre  si avvicina all’ingresso del Verano uno dei cimiteri piu’ famosi di Roma. Fuori del grande portone la bimbetta vede  tante bancherelle di fiori ma che ne vendono solo un tipo: i crisantemi. Lei e’ affascinata dalla meraviglia di quei mille petali e dai  loro colori vivaci e chiede al suo papa’  perche’ ci sono solo i crisantemi? La risposta e’ raccapricciante: perche’  sono i fiori per i morti. La bimbetta al momento non realizza il vero significato,  tuttavia quelle parole le entrano dentro profondamente lasciandole un condizionante segno indelebile.

Perche’ i fiori per i morti sono solo i crisantemi chiede la bimbetta  con curiosita’? Perche’ sono i fiori che fioriscono a novembre. Non le sembra una buona spiegazione ma la prende per vera; una tale verita’ che condizionera’ la bimbetta per tutta la vita.

In effetti ancora oggi, non sono in grado di acquistare crisantemi nonostante mi piacciano per la ricchezza di petali.

Rivedo la bimbetta che porta un mazzo di crisantemi bianchi mentre varca la soglia del cimitero. Le hanno detto che e’ il giardino dei morti, lei lo guarda con serenita’ anche se tutto intorno le appare desolante, una valle di lacrime. La sensazione che avverte nel vedere i volti della gente la intristisce e le lascia un senso di sgomento.  La bimbetta cerca allora i morti  per vederne i loro visi di cui ne vede pero’ solo foto sbiadite.  Chiede al suo papa’ dove sono i morti? Lui le risponde che  sono li in quelle bare, in quelle celle.

Lei si avvicina, con il nasino all’insu’  cerca di vedere qualcosa poi sorride come si avesse intuito una sua verita’.  Si rivolge al papa’ e con la semplicita’ di un animo puro dice: papa’ i morti non stanno li, papa’ non ci sono morti li!!!!

Loro stanno in cielo sono diventati tutti stelle, lo vedi quante stelle ci sono la notte che illuminano il cielo? Il papa’ la guarda e le accarezza il viso.

La bimbetta non aveva mai dimenticato la favola che la nonna le aveva sempre raccontato che le stelle sono le anime dei nostri nonni e bisnonni che da generazioni e generazioni sono li per proteggerci quando la notte noi bambini  facciamo sogni brutti.

Quella bimbetta oggi non c’e’ piu’ e’ diventata donna ma ancora legata al timore di comprare un vaso di crisantemi. La verita’ e’ che si cresce, ma mai abbastanza per liberarci  da tutti quei condizionamenti infantili anche se privi di fondamento.

e1618fa8bf11bd5646a745eb8cc9583b

 

 

Bella domanda…!!

 

17305

Un caro amico mi ha raccontato in messaggeria  la sua esperienza negativa nel visitare e leggere i blogs. Io oggi cerco di fare chiarezza riguardo al mio blog. E spero di ricevere validi commenti che completino o che tendano a dare un quadro piu’ completo al tema trattato.

Il mio amico scrive:

“Mi son permesso di entrare nel tuo blog e sono rimasto preso da una contentezza. Io sono restio ad entrare nei blog per non dire che odio i blog. Alcune volte che sono entrato ho trovavo difficoltà a muovermi e una volta sono stato assalito perché sono entrato, ho letto qualcosa ed uscito senza aver commentato e proprio x quest’ultimo punto son stato ripreso. Memore di questo contrasto una volta sono entrato nel blog di una persona e ho messo un commento ma dopo sono uscito e ho deciso di non metterci più piede. ….Allora devo farti i complimenti perché nel tuo blog non ci si deve muovere a destra e sinistra, lo scritto ti viene consegnato diritto come si dice “viene sbattuto in faccia!”. Ebbene sono stato contento di questo aspetto. E quello che mi ha colpito, favorevolmente…”

Grazie per questo messaggio caro amico che mi spinge a riflettere sul mio blog.

Partiamo dalla mia natura estroversa, aperta e tuttavia riservata, ma sempre protesa verso il dialogo. Mi  chiedo oggi sappiamo dialogare??? O abbiamo perso questa grande virtù? Forse il problema non è averne perso la capacità  piuttosto  aver perso la pazienza di spendere o dedicare del tempo al dialogo quasi sempre presi da una continua fretta come se  tutto dovesse essere risolto in meno di due minuti.

Dialogare richiede invece  riflessione ed attenzione nel  rispondere con cognizione di causa. Troppo sforzo forse? Chissà.

Ebbene io aprii il mio blog proprio per l’esigenza di”dialogare”. Se non si ha tempo di farlo oralmente proviamo a farlo per iscritto mi sono detta fra me e me. È nato cosi il mio blog nel tentativo di “incontrare” la gente  per dialogare.

Nel mio blog diventano dunque essenziali i commenti perchè offrono proprio quella l’opportunità di dialogo,  di confronto,  di condivisione di  esperienze, che magari non sarei mai potuta venirne a conoscenza.

È cosi che è nato il mio blog dall’incontro delle mie personali esperienze di vita con i commenti di tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi e di partecipare.

È dunque, carissimo amico, un blog aperto a tutti,  e tutti possono entrare, leggere, commentare e magari  crescere con noi. Crescere?? Si perchè dialogare comporta una crescita aprendoci alle visioni degli altri, ai punti di vista che non ci appartengono, ma che sono altrettanto validi.  E’ un po’ come salire di livello nella nostra consapevolezza interiore.

Come ho già scritto nel post in bacheca mi rifiuto di scrivere li in quanto quelle faccette e cuoricini sono vuoti di significato, come vuoto di significato sta diventando il linguaggio odierno  dove si tende a sostituire alle parole semplici simboli.  Abbandoniamo i simboli che nella varietà delle loro interpretazioni finiscono solo per ingannare e per farci vivere in una realtà illusoria, dialoghiamo invece!

Per concludere, il mio blog e’ un invito ad “incontrarci” e a dialogare  per evitare che la vita ci sfugga e poi sia troppo tardi:

“È vero, passiamo nel grande mare della vita, ci sfioriamo appena senza avere il tempo di dirci qualcosa. E quando il nostro cuore vorrebbe aprirsi ad un dialogo, è ormai troppo tardi, già è scesa la sera e non abbiamo più il tempo di ascoltarci.” Romano Battaglia, Alle porte della vita, 1996

556765-socrate-immagini-con-frasi-io-non-posso-insegnare-niente-a-nessuno-io-posso

 

Un incontro … con la nonnina!

tumblr_ng8q9aXFgD1r2sszso8_r1_1280 (1)

“Ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce.” (Haruki Murakami)

Era tornata a casa! Era tornata a casa solo per un giorno! Ma era tornata a casa. Dal balcone la vedevo semi distesa su una sdraio sotto un ombrellone da sole nel suo giardino. Sonnecchiava, ma era bellissima. Aveva tutti i capelli bianchi raccolti in alto,  ma era bellissima!! Il suo viso segnava i suoi anni, tuttavia in quel momento era un viso d’angelo. La sua serenita’,  la sua pace interiore le si leggevano sul viso. Le sue mille rughe erano distese e i suoi occhi celesti erano socchiusi come se lei stesse ancora rivedendo il film della sua vita in quel giardino. Le sue labbra mostravano segni di sorriso anche se per lei il sorriso era venuto meno da tanti anni. Io la guardavo con meraviglia e con tanto rispetto. La conoscevo da tanto tempo. Era la mia vicina di casa prediletta. La  conobbi quando ancora, nonostante l’eta’, ne dimostrava la meta’.

Adorava il suo giardino e dedicava la maggior parte del suo tempo a curarlo, inaffiarlo, nutrirlo come se fosse una  figlia con quella attenzione materna di una donna che sa amare. Era stata madre di tre figli maschi, ma mi raccontava che avrebbe desiderato una figlia. Spesso mi regalava fiori del suo giardino da mettere come centrotavola e il loro profumo e il loro colore esprimevano l’essenza della sua anima.  Mi insegnava come prendermi cura dei fiori e come  ci si deve accostare ai  fiori che hanno un linguaggio tutto loro, che passa attravero i loro colori.

Era una donna semplice, di quelle all’antica, che credevano ancora nel potere  delle erbe aromatiche e nelle loro proprietá curative. Era allergica ai medici, ma affascinata dalle terapie alternative : era una fautrice dei Fiori di Bach.

Un giorno pero’ si ammalo’ e i tre figli non potendo assisterla come avrebbero dovuto per impegni lavorativi e familiari decisero di sistemarla in un ospizio, piuttosto di lusso, ma sempre ospizio. Cosi all’eta’ di 90 anni fu trasferita (felicemente o no…non lo so!!) in questo ospizio dove ora risiede fissa e comunque dove la accudiscono 24 ore su 24.

Sono passati cinque lunghi anni da allora e non l’avevo piu’ vista, ne’ avuto l’opportunità di andarla a trovare. Ogni tanto pero la pensavo anche perche’ il suo giardino non e’ piu’ lo stesso. I figli per fortuna non avevano venduto la casa, ma l’hanno  tenuta come casa per il fine settimana e vengono a trascorrerci con gli amici i giorni di festa usando il giardino come luogo per i giochi all’aperto dei loro bambini.

Adesso nel giardino, al posto dei pochi fiori rimasti, ci sono scivoli altalene ed altri giochi all’aperto e le grida gioiose di bimbi.

Tuttavia il giardino dei fiori colorati  della “nonnina” non c’e’ piu. Ma lei due giorni fa è tornata a visitare la sua casa.  I figli le hanno fatto questo regalo per  il suo 95esimo compleanno. La nonnina era splendidamente meravigliosa nel suo color platino!

giardino-inglese

Un incontro…con uno scrittore!!

frasi-verita-stadi-schopenhauer-700x700

In questi due mesi di liberta’ illusoria dove potevo uscire a viso scoperto ed indossare una varieta’ di rossetti di colore differente, dove potevo entrare nei negozi senza appuntamento, dove potevo sedermi ai tavoli dei bar senza dimostrare la mia identita’,  dove potevo valicare confini senza controlli a tappeto, dove potevo alloggiare in qualsiasi albergo senza presentare la mia cartella clinica, insomma in questa liberta’ artificiale ed irreale ho cercato di fare “incontri” nuovi incontri. Gli incontri sono un po’ il filo conduttore della mia vita. Hanno contribuito ad arricchire il mio bagaglio di esperienze e sono stati spesso lezioni di vita pratica e vitale.

Tuttavia in due mesi non e’ accaduto nulla, il distanziamento sociale ha sortito il suo effetto e risultato. E quelle poche volte che stava per accadere un incontro il primo scambio e’ stato cosi frustrante e deprimente. Una voce che mi arrivava da due metri di distanza rallentata ed oscurata dalla pezza che copriva due terzi del volto e, senza l’educazione di dire buongiorno, mi chiedeva: “Sei vaccinata?”

Cosa poteva mai nascere da un tale incontro??!!

Cosi mi sono riavvicinata ai libri, ai miei compagni di viaggio e vacanze che non mi hanno mai tradito. E mi sono ritrovata tra le mani un libro scritto da Günther Anders che mi ha colpito molto per la lucidita’ con cui trasmette i suoi pensieri. Ne riporto un breve stralcio che nonostante fosse stato scritto nel 1956 mi ha fatto rabbrividire.

“L’ ideale sarebbe quellodi formattare gli individui fin dalla nascita
limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione,
per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
 Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato
 e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri,
 meno può rivoltarsi.
 Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.
 Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione
e non la violenza diretta: si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l’emotività o l’istintivo.
Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso. E’ buono, in chiacchiere e musica incessante, impedire allo spirito di pensare.
Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani.
Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio. In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana.
E il modello della libertà. Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l’unica paura, che dovrà essere mantenuta, sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità. L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge. “ Günther Anders, “L’uomo è antiquato”, 1956
Mi chiedo se siamo gia’ arrivati a questo o se arriveremo ad essere un gregge di animali monitorati da forze magnetiche per il  piacere di pochi che hanno voluto tale trasformazione??  Ho paura, ma non voglio arrendermi confido sempre nel bisogno essenziale e nella stimolante ricerca della verita’.
images

Un incontro… con mio padre!

DJwholKXUAANHoR

Per una figlia avere le attenzioni e l’affetto di un padre è come avere un’armatura permanente per il resto della sua vita. (Marinela Reka)

Il mese di giugno ricorre la morte di mio padre ed e’ sempre un evento che, pur essendo accaduto tanto tempo fa, mi appare sempre attuale. Non sento piu’ il forte dolore della sua assenza, adesso, tuttavia il suo ricordo, in questo mese particolare mi assale e mi rincorre.

Se ne ando’ senza tanto soffrire in un giorno come un altro per una serie di malattie che tutte insieme lo avevano portato a lasciarci. Io non c’ero, la solita corsa per arrivare in tempo, ma fu troppo tardi. Ora lo ricordo cosi bello come e’ sempre stato anche in eta’ avanzata, lo ricordo attivo e pieno di iniziative e sopratutto perche’ non si arrendeva mai. Ho foto che lo ritraggono insieme a mia madre e mi piace ricordarlo cosi.

Qualche volta mi tornano alla memoria episodi allegri come quando lui con mia madre partecipavano alle feste di compleanno o a quelle di fine anno: ecco lui era colui che sapeva creare una atmosfera tutta speciale di allegria e divertimento. Sapeva come divertirsi e far coinvolgere tutti.  Gli dicevano spesso “tu sai tenere banco”, una espressione che onestamente non ho mai capito, ma forse in quel contesto un senso ce l’avra’ avuta pure.

Ricordo quando mi insegno’ ad andare in bicicletta, ricordo quella bimba timida e timorosa perche’ le rotelline erano state tolte e che credeva che non sarebbe stata capace di stare in equilibrio sulle uniche due ruote. Mio padre  mi gridava “pedala, pedala non ti fermare pedala sempre!” Io quasi come una forsennata allora provai a pedalare veloce superando la paura  e sentendomi sostenuta dalla volonta’ e sicurezza che mio padre mi dava. Imparai ad andare in bicicletta.

I suoi consigli e le sue esigenze a volte erano pesanti per me, spesso sentivo la pressione di lui su di me.  Mi diceva “devi essere meglio di me”. Per me era difficile anche perche’ mio padre ai miei occhi era il “meglio di tutti”. Tuttavia mi ha spronato ad avere autostima in me stessa. Con gli anni mi sono allontanata da lui a causa del mio vagare per il mondo e dall’avere una mia famiglia. Nonostante questo lui era sempre presente in un modo e nell’altro.

Qualche mese prima di andarsene per sempre mi scrisse uno strano messaggio dicendomi che mi ringraziava di essere stata la figlia che aveva sempre desiderato. Piansi e non capii il perche’.

Posso dire oggi anche a tutti i giovani e futuri “padri” quanto e’ importante   la figura paterna per una figlia e quanto le determina e le condiziona il suo futuro e il suo ruolo nel mondo. Mio padre non e’ mai, mai morto, lo porto dentro di come esempio di vita.

68747470733a2f2f73332e616d617a6f6e6177732e636f6d2f776174747061642d6d656469612d736572766963652f53746f7279496d6167652f3831415f4c785a57704d357452673d3d2d313132382e313538643832623434376636636263663932363636323337313233322e6a7067