“….15 anni 15 anni …poesia di un’eta’ che non ritorna….”
Sto lavorando al computer quando il ritornello di questa canzone, che tra le tante fa da sottofondo alla mia mattinata, distrae la mia attenzione e mi riporta all’immagine di me quattordicenne quando andavo a casa della vicina.
I miei genitori erano vecchia “maniera” e non erano tranquilli a lasciarmi da sola a casa quando dovevano assentarsi cosi preferivano che io andassi dalla vicina di casa per stare in compagnia. In realta’ avrei voluto stare a casa mia, da sola, piuttosto che trasferirmi dalla vicina. Mi piaceva stare a casa da sola, avevo sempre mille cose da fare e quindi il dover interrompere mi infastidiva. Cosi andavo spesso di malavoglia dalla vicina di casa. Inoltre aveva un figlio, due o tre anni piu’ grande di me, che mi irritava.
La vicina di casa era una persona gentilissima e affabile sempre con una torta al cioccolato pronta o dei cornetti alla crema fatti in casa. Cosi quando capitava che dovevo andare da lei mi gustavo i suoi dolci e mi portavo un libro da leggere.
Mi sedevo su una poltrona nella stanza dove il figlio studiava. Mi faceva la corte. A me la cosa infastidiva perche’ il suo modo era piuttosto grossolano. Mi guardava fisso a lungo e mi diceva “dai togliti la maglietta e fammi vedere”… e “fammi almeno toccare”… Insomma frasi che mi infiammavano ma onestamente non so se di “rabbia” o di “voglia”. Sta di fatto che erano piu’ le volte nelle quali eravamo in disaccordo che in accordo.
Fin quando un giorno, avendo finito di leggere il mio libro, mi stavo annoiando e lui mi disse se avevo voglia di ballare. E’ da quel momento che il nostro rapporto cambio’. Cominciammo a “scatenarci” sulle note della musica degli anni 70. Avevamo trovato un interesse in comune, inoltre i nostri ormoni erano alle stelle e il ballo in qualche modo ci aiutava ad incanalare le nostre energie. Eravamo sicuramente attratti l’uno dall’altra ma non eravamo capaci di ammetterlo.
Fu proprio sulle note della canzone 15 anni che mi sfioro’ le labbra. E da un bacio timido e leggero non potemmo piu’ fermarci.
“…15 anni 15 anni ….. poesia di un’eta’ che non ritorna…. “
Sentivamo il contatto dei nostri corpi caldi che si strusciavano a vicenda e le nostre mani impacciate che tentavano di soddisfare quel piacere che ancora non si conosceva. Un piacere condiviso che fu difficile da sperimentare perche’ tutte e due eravamo ancora “inesperti”. Eppure la voglia e il desiderio si sprigionavano dai nostri corpi alla ricerca di quel piacere che in qualche modo non sembrava mai totalmente soddisfacente o abbastanza soddisfacente. Eravamo tutte e due “goffi”: non ci sapevamo toccare ancora, nonostante ci toccassimo non sapevamo baciare ancora, nonostante ci baciassimo. Fu piu’ una scoperta di sesso che un vero e proprio piacere fisico. Ma forse fu semplicemente la prima tappa che si doveva affrontare per imparare ad amare davvero.
La nostra fu una storia molto breve perche’ eravamo troppo giovani ed immaturi incapaci di portare avanti un rapporto di coppia. La nostra fu una fase di spensieratezza e vitalita’ tipica dell’adolescenza!