Mese: novembre 2018

“….. ci mormorano frasi che poi nascondiamo dentro di noi e ci sentiamo colpiti per come veniamo cambiati…parole nascoste non escono mai…. Nooo il tempo non torna piu’….”

Mi sono sempre piaciute le “citazioni” di autori, cantanti, poeti, scrittori, pensatori perche’ ogni citazione e’ un concentrato di idee, di pensieri, di emozioni, e’ l’essenza che si esprime nell’essenziale ma ricca di tante sfumature. Ogni citazione mi fa riflettere, ricordare, e puo’ persino farmi emozionare.

Ogni citazione puo’ diventare un punto di “partenza” oppure una nuova strada, persino uno stimolo o semplicemente un’ispirazione. Una citazione contiene poche parole ma cosi’ profonde tali da  mostrarci modi di vivere diversi, approcci di vita nuovi e aiutarci a crescere.

Questa bella frase di Lao Tzu e’ qui allora per ricordarci che la gentilezza e’ l’essenza che ci dona incontri sani e costruttivi. E’  anche il segreto per instaurare relazioni autentiche basate sulla fiducia. La gentilezza apre le porte ad una atmosfera serena e cordiale dove il sorriso e’ la prima espressione di benessere mentre il cuore lentamente si apre per amare.

Grazie a tutti voi, che siete gentili con me! Un sorriso.

 

Un sabato pomeriggio passeggiavo tra le strade del centro storico e mi sorprendevo a notare che le persone che mi passavano accanto avevano quasi tutte un cellulare in mano e io ero costretta a schivarli perche’ loro non guardavano neanche davanti, avevano la nuca reclinata sul telefonino intenti a leggere o a scrivere qualcosa. Che tristezza pensavo  tra me e me! Questa tecnologia moderna ha davvero tolto il piacere di “incontrarsi” persino per strada, ha tolto il piacere di “scambiarci” uno sguardo l’uno con l’altro e persino quello di trasmettere un sorrido o una parola di scusa.

Mi dicevo: “sembra che il dialogo si riduca giorno per giorno sempre di piu’.”

Eppure  mi divertivo a guardare quelle persone con il telefonino in mano, che quasi diventano piu’ attraenti di tante vetrine gia’  addobbate per le feste natalizie. Piu’ mi soffermavo a “studiare” i loro volti e piu’ spesso notavo un sorriso sulle loro labbra. Si!!! Si sorridevano, alcuni di loro persino si fermavano cosi all’improvviso sul marciapiede, per sorridere, ma sempre con il collo reclinato. Non potevo vedere i loro occhi brillare, ma potevo cogliere il loro sorriso. Un sorriso dolce, compiacente, soddisfatto, come se gli fosse stato detto loro che  erano i benvenuti sulla terra.

Iniziava ad imbrunire ed io ero persa nei miei pensieri; avevo camminato a lungo e decisi di tornare a casa con l’autobus.

Mi piace sedermi  sui sedili posteriori, rialzati  dell’autobus dove posso avere una visuale completa di tutto il veicolo.

Anche li’ notai che tutti i passeggeri seduti avevano il cellulare in mano: chi giocava, chi leggeva, chi scriveva. Mi incuriosi’ una vecchietta molto anziana intenta a digitare sul suo cellulare. Mi chiedevo ma cosa mai potesse scrivere una vecchietta di quella generazione su un cellulare ultimo grido nelle mani?
Tanta fu la curiosita’ che  mi alzai e mi sedetti vicino a lei ed ogni tanto cercavo di sbirciare il suo telefonino. Stava giocando a carte, online! Sorrisi. Era in gamba a giocare  pur con quelle dita cicciotelle e la pelle delle mani  molto screpolata ma piena di anelli appariscenti. Se la cavava bene nel digitare quei tasti che ingrandiva per vederli meglio.  Poi all’improvviso un “bip”.

Attirata dal suono volsi lo sguardo al suo cellulare e lessi “WINNER” e in un atto spontaneo le dissi “brava signora”. Lei si giro’ verso di me regalandomi un bel sorriso. E cominciammo a parlare. Mi dimenticai di scendere alla mia fermata ed arrivai fino al capolinea, ma fui felice di aver imparato da lei tante cose. Mi racconto’ che non aveva figli, che il marito era mancato da tanto tempo, e lei viveva in totale solitudine ma da quando aveva iniziato a “giocare a carte online” la sua vita era diventata colorata ed ora non si sentiva piu’ sola.

Tornai a casa con un pensiero leggero, con la meraviglia dentro il cuore, e con la sensazione di aver percepito quanto sia  forte e radicato il bisogno umano di essere socievole, di non  arrendersi alla solitudine, e di cercare a tutti i costi di relazionarsi con gli altri, nonostante la vita moderna ci voglia avvolgere in un manto di incomunicabilita’.

Sono sempre stata affascinata dagli incontri che accadono nella vita e soprattutto da quelli che avvengono in quei momenti quando non vorresti incontrare piu’ nessuno. Momenti in cui vorresti oscurare persino lo specchio del cuore per non vedere il tuo viso riflesso in esso. Momenti in cui ti domandi se tutto ha un senso o se ne valeva davvero la pena. Poi all’improvviso incontri una persona che ti sa accogliere, che ti sa prendere tra le braccia, che non ti chiede il perche’, il come, il quando, …nooo!!!

Eppure e’ capace di raccogliendomi nel palmo della sua mano  e di raccontarmi la sua “poesia”. E l’incontro si fa vero, spontaneo, unico, autentico. E allora torno a sorridere, come se il tempo si fosse annullato, rivedo il sole tra le nuvole e ritorna quel raggio di calore a stringermi il cuore e lo sento battere di nuovo … si pulsa … pulsa ….di nuovo. Vorrei ringraziarTI per avermi insegnato in questo incontro, se pur breve,  come tutto puo’ diventare ….di nuovo …. Poesia…..!

Si posso tornare …. a volare! Grazie, sei tu Poesia!

Poi ritorni per caso a quand’eri bambina  e tu correvi cantando
sorridevi, per niente e potevi volare e tutto questo era ….poesia.

 

 

 

Dedico questo post ad una persona con la quale ho avuto il piacere di  confrontarmi su un tema a me caro. Siamo poi  giunti insieme alla stessa conclusione. Quanti incontri mancati! Si questo era l’argomento di base. Incontri mancati per sfiducia nella vita, come lui afferma, mancati per rassegnazione, aggiungo io, ipotizzando a priori l’inutilita’ dell’incontro stesso, mancati per pigrizia, conferma lui, perche’ sforzarsi se il risultato e’ sempre fallimentare, mancati, affermiamo insieme, per rinuncia ad aprire le porte alla vita stessa. Tuttavia alla fine della discussione abbiamo condiviso lo stesso pensiero: un incontro vale sempre la pena di accoglierlo, di accettarlo, di vivercelo. L’incontro con un’altra persona e’ l’incontro con un altro mondo differente dal nostro e con il quale si puo’ comunque entrare in sintonia, in armonia e persino innamorarcene.  Abbiamo riconosciuto insieme il valore di un incontro, la sua importanza nell’aiutarci  a divenire esseri migliori. Il chiuderci in un castello o tra quattro pareti porta all’isolamento non dobbiamo dimenticare che siamo esseri “socievoli” ed abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Attraverso l’apertura all’incontro andiamo incontro alla vita e come dice Madre Teresa di Calcutta:

La vita e’ un’opportunita’, COGLILA!

La vita e’ un’avventura, CORRILA!

La vita e’ un sogno, FANNE UNA REALTA’!