I miei piedi si strofinano con la sabbia ancora leggermente umida della prima mattina mentre me ne sto seduta da sola su una panchina di fronte ad un immenso mare che sconfina all’orizzonte. Il celeste chiaro del mare si confonde con il cielo azzurro pastello, mentre il sole si nasconde tra qualche nuvola bianca. La brezza mattutina mi scompiglia i capelli ma il suo profumo sa di salsedine. Tutto intorno a me e’ solitudine interrotta solo dallo stridio di qualche gabbiano.
Alzo gli occhi al cielo e seguo il volo di due gabbiani che si rincorrono a vicenda per poi planare insieme l’uno accanto a l’altro come se fossero innamorati. Mi perdo nel loro vagare e seguo il loro volo come se invisibilmente disegnassero dei “mandala” concentrici nel cielo. Chissa’ cosa mi comunicherebbero se io potessi capirli chiedo a me stessa. Il suono del mare e il loro stridio acutizza i miei sensi uditivi e improvvisamente mi rammento di un libro che lessi da piccola ma che rilessi anche da grande. “Johnathan Livingston il Gabbiano” di Richard Bach un libro che si adatta bene sia per bimbi che per adulti, ma credo che letto da grande si apprezzi di piu’. Mi aveva colpito molto perche’ parlava di liberta’ e del prezzo che ha la liberta’. Raccontava di come ci si possa rendere indipendenti pur restando tra la folla e come si possa crescere liberi da preconcetti e condizionamenti.
Ricordo un passo particolare del libro che citava il concetto di “perfezione” intesa come la ricerca per il raggiungimento delle nostre potenzialita’. Quindi non perfezione secondo i canoni imposti o precostituiti ma una perfezione che si raggiunge nel coltivare quotidianamente noi stessi. Ci penso sorrido e mi dico “dovrei riprendere il libro in mano”.
Il suono dei due gabbiani interrompe i miei pensieri li vedo di nuovo volare, spaziare in un cielo senza confini. Volano formando cerchi armonici come se stessero comunicando tra di loro ed io desidererei tanto capire, il loro linguaggio. Li seguo ancora e li vedo poi raggiungere il faro e svanire alla mia vista. Il sole e’ ancora dietro alle nuvole, la brezza si trasforma in vento moderato, respiro e mi sento “libera”.