Un incontro… con tutti Voi!

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“Ecco il mio segreto….E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi’ importante. E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa. Gli uomini hanno dimenticato questa verita’. Ma tu non la devi dimenticare…”  Il piccolo principe ~ Antoine de Sant-Exupery.

Mi soffermo su questa bella frase che avrebbe mille interpretazioni, ma oggi rivolgo l’attenzione al:

“il tempo che ho perduto”.

E mi rivolgo a Voi, a tutti Voi che mi leggete, che mi seguite ed in particolare a coloro che mi commentano. Sento il forte desiderio di ringraziarVi per tutto quello che in tutto questo tempo mi avete regalato. Non posso dimenticare il “tempo che avete perduto per me” il tempo che avete speso nel leggermi, nel cercare di capire i miei posts e soprattutto nel tempo che mi avete dedicato nel commentare, nel tentativo di darmi una possibilita’ in piu’ di vivermi la vita al meglio. Non posso dimenticare lo sforzo, l’attenzione, la presenza, la costanza e non do nulla per scontato perche’ so cosa vuol dire essere “commentatore”.

Lo sono anche io e anche io cerco di capire i posts degli altri senza giudicarli, senza criticarli perche’ ognuno e’ fatto a modo suo ed e’ bello per quello che e’. Ma riconosco che commentare non sia facile, non sia facile trovare le parole giuste, e allora bisogna impegnarsi per trovare quelle esatte, quelle che non feriscono,  quelle che in qualche modo offrano un’apertura, un’alternativa e che soprattutto regalino un sorriso. Bisogna saper incastrare le parole in modo che parlino in modo universale e comprensibile. Purtroppo le parole hanno mille significati e trovare quello adatto, consono alla situazione non e’ facile. Eppure lasciare un’impronta positiva fa sempre bene e a volte diventa persino un dono!

Essere commentatore e’ un impegno eppure e’ proprio quel tempo “dedicato” (“il tempo che avete perduto“)  a commentare che regala gioia, serenita’ ed emozioni. Ho condiviso con tutti Voi momenti meravigliosi perche’ mi avete fatto sentire amata e considerata.

Ci si sente come avvolti in un cerchio di affetto, di comprensione, di attenzione che ci aiuta a credere ancora che il mondo non sia poi cosi triste.

Per tutti voi una rosa rosa dal profondo del mio cuore!

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Bella domanda…..

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Rispondo con piacere a questa bella domanda e naturalmente daro’ sempre una interpretazione personale, soggettiva e che deriva dalla mia esperienza. Prendila dunque con una certa leggerezza non ho verita’ assolute e forse non esistono verita’ assolute. Ognuno agisce al momento nel meglio che puo’ del suo essere.

“Ho letto il tuo incontro con il gioco e vorrei chiederti da donna a donna come sei riuscita a NON farti coinvolgere sentimentalmente da quell’uomo misterioso. A me capita di essere attratta da uomini misteriosi e di preferirli a quelli normali ma cado sempre in trappole senza via di uscita”

L’uomo si era misterioso e proprio per questo il gioco aveva un suo fascino seducente. Inoltre spesso le domande in qualche modo rivelavano una parte di “lui” nel senso che proponeva situazioni in cui lui era il protagonista. Quindi l’errore di essere attratti da lui sarebbe potuto accadere ma la mia fortuna e’ stata che il mio interesse non era rivolto all’uomo misterioso anzi lui rappresentava per me uno “strumento” per mettermi alla prova, per tirare fuori da me cio’ che nella vita reale non avrei saputo dire o dare.

Ti faccio un esempio se la domanda fosse stata: “che cosa provi se ricevessi improvvisamente un bacio passionale da un uomo che non conosci come me?” Ecco se la situazione fosse stata reale non sarei stata capace di esprimere cio’ che invece fui costretta ad elaborare per dare una risposta consona ma che rispettasse chi ero.

Questo mettere in “parole” le emozioni e’ stato positivo per me perche’ di solito le emozioni nella realta’ si vivono e non si e’ in grado, per la velocita’ in cui si manifestano, di descriverle a parole.

Naturalmente spesso dovevo entrare nelle “situazioni” che lui proponeva e questo mi faceva sentire un po’  “attrice” non attrice di palcoscenico ma una persona che in qualche modo doveva provare ad esprimersi o a porsi in realta’ differenti. Insomma provare a vedere quanti “volti” potevo avere pur rimanendo me stessa.

Il mio interesse era su di me e anche sull’essere apprezzata come donna attraverso l’assegnazione di punti. Non sono mai stata attratta dall’uomo misterioso perche’ io credo che quando un uomo fa il misterioso allora e’ un tipo estremamente banale che ha bisogno di ricorrere a tale strategia per ricevere attenzioni. Preferisco mille volte gli uomini comuni con una spiccata intelligenza che e’ quella che a mio parere li rende affascinanti.

Anche il fatto che un uomo ricorra ad un gioco simile in cui altre donne intervengono gia’ mi dava l’impressione che anche lui in realta’ non fosse interessato a nessuna di noi ma forse era solo curioso di conoscere piu’ a fondo il mondo femminile.

Non e’ a caso che, come noi siamo curiose di conoscere il mondo maschile, anche l’uomo lo sia verso il mondo femminile. Sono mondi diversi e proprio per questo meravigliosi tutte e due. Spesso non ammettiamo o non riconosciamo che siano mondi diversi si dice spesso l’uomo e’ uguale alla donna, ebbene io credo che l’uomo sia uomo e che la donna sia donna e che i due mondi si possano solo condividere ma mai interscambiare.

Posso capire il tuo interesse verso gli uomini misteriosi e’ nella natura curiosa dell’essere umano accostarsi al mistero, ma forse se ci pensi bene e’ solo il tuo interesse verso il mondo maschile che ti attrae e allora il mio invito e’ quello di suggerirti di frequentare tutti gli uomini “misteriosi” che incontri nel tuo percorso, ma  di rimanere distaccata, concentrandoti solo sul fatto che tu vuoi conoscere il loro mondo maschile. E una volta che avrai soddisfatto questo desiderio allora sceglierai gli uomini normali coloro che sanno davvero amare e non hanno bisogno di indossare nessuna maschera “intrigante” per conquistarti, ma ti conquisteranno con il loro essere semplicemente “uomo”.

Io attraverso il gioco sono cresciuta e tu forse una volta che scoprirai il “mistero” del mondo maschile ti evolverai e sarai ancora piu’ splendida di oggi.

Ti ringrazio per avermi dato l’opportunita’ di confrontarmi con te e leggimi, per favore, con la dovuta leggerezza perche’ quello che ho scritto e’ solo una mia opinione personale.

 

Frasi motivazionali psicologo Caserta Napoli

Un incontro… con un campo d’avena!

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Passeggiavo spesso per rilassarmi lungo i confini di un campo coltivato che veniva di solito seminato a rotazione con raccolti differenti. Tuttavia non mi ero mai soffermata a lungo su cosa era stato seminato perche’ ero concentrata nei  miei pensieri che mi distoglievano dal godermi il panorama. Fin quando  un giorno percorrendo sempre lo stesso sentiero, sbadatamente, inciampai in un cumulo di rami abbandonati. Caddi a terra senza accorgermene ma sollevando lo sguardo mi accorsi finalmente di cio’ che mi circondava. Non mi feci molto male, mi sbucciai solo un po il ginocchio ma quasi ne fui contenta, perche’ mi aveva dato la possibilita’ di “osservare”. Come era bella la campagna in tutte le sue manifestazioni.

Era un campo  arato!

Abitando in citta’ non avevo la possibilita’ di trascorrere ore in campagna. Per fortuna le estati le trascorrevo in una fattoria che mi offriva l’occasione di vivere momenti condivisi con gli animali: il tempo della raccolta delle uova delle galline, il tempo di pulitura delle stalle, il tempo di accompagnare le pecore al pascolo.  E il tempo di passaggiare attorno al quel campo cosi vasto che lentamente si trasformava sotto i miei occhi.

Le prime erbette cominciavano a spuntare e dal colore scuro della terra il campo si stava tingendo di un verde acceso, appariva quasi come un prato immenso. I primi raggi del sole davano forza alle piantine e in un batter d’occhio  il campo era diventato  rigoglioso. Era un campo di avena. Al tramonto mostrava i suoi meravigliosi chicchi a ciuffo che graziosamente si muovevano al ritmo del ponentino.

Perche’ mi domandavo se esiste l’attrazione terreste di gravita’ perche’ la vegetazione riesce ad innalzarsi verso l’alto? Mi chiedevo quale forza poteva aiutare la vegetazione a crescere verso l’alto se erano attratti verso il basso?

Avvolta dai colori intensi che il campo mi offriva, dal verde al giallo tenero, dimenticavo le domande e mi godevo la meraviglia divina della natura e lo spettacolo meraviglioso che la campagna mi stava offrendo.

Dopo qualche giorno tornai al “mio” campo che era diventato ormai luogo di meditazione e di serenita’ ma, con grande sorpresa, lo stavano mietendo con un grande camion in combinazione con un altro macchinario che separava le foglie, i chicchi e gli steli. Nel giro di due ore tutto era stato raso al suolo. Una sensazione di abbandono mi invase, il campo non c’era piu’! Avvertivo l’emozione di una perdita, sentivo che qualcosa era finito, una stagione, un ciclo era finito. La sensazione di piangere e l’incapacita’ di accettare la realta’ mi resero fragile. Una sensazione ancestrale di abbandono e di perdita prese il sopravvento. Perche’?

Mi accorsi che la sensazione umana di affezionarmi a qualcosa o a qualcuno era ancora fortemente radicata in me e spesso mi trascinava a soffrire un po’.

Con gli occhi aperti  vedevo che il “mio” campo non c’era piu’ e piangevo.   Le lacrime che solcavano il mio volto mi fecero chiudere gli occhi e improvvisamente nella mia mente rividi il “mio” campo verde, rigoglioso, fiorente. Sorrisi! Forse dentro di me c’era ancora il “mio” campo.

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Un incontro… con un gioco!

Donne, tu du du
Pianeti dispersi
Per tutti gli uomini così diversi
Donne, tu du du
Amiche di sempre
Donne alla moda, donne contro corrente
Negli occhi hanno gli aeroplani
Per volare ad alta quota
Dove si respira l’aria
E la vita non è vuota
Era un gioco, era una sfida affascinante ed eccitante. Era il mio Ego che voleva affermarsi. Era un Ego prettamente femminile che voleva dimostrare a se stesso quanto donna fossi. Era un gioco banale e con gli occhi di oggi direi piuttosto infantile eppure a quel tempo lo trovai molto stimolante, quasi il mio Ego volesse misurare quanto donna fossi.
Accadde tanto tempo fa quando mi trovai su un sito virtuale dove avevo contatti di tipo linguistico. Il mio scopo era migliorare le mie prestazioni linguistiche e, nonostante fossi determinata nel raggiungere il mio obiettivo, mi trovai coinvolta e soprattutto travolta da  un gioco intrigante e seducente.
Mi fu proposto da un uomo maturo di partecipare ad un gioco nel quale avrebbero preso parte altre cinque donne della mia stessa eta’ ma di differente nazionalita’. Era una proposta inusuale ma, forse proprio per questo, aveva stimolato la mia indole curiosa e decisi di accettare.
Il gioco consisteva nel ricevere domande o particolari situazioni a cui lo sconosciuto ci sottoponeva e noi donne dovevamo dare una nostra risposta personale. La cosa piu’ eccitante era che mi trovavo su un sito virtuale con una persona che non conoscevo ed a cui dovevo rispondere. Inoltre mi dava l’impressione che era un modo stimolante per andare oltre i miei limiti visto che nella vita reale ero piuttosto riservata e prudente.
Non conoscevo le altre donne e non era nemmeno previsto che potessimo metterci in contatto e comunicare. Era una tra le tante regole del gioco. Per il resto la maggior parte delle domande erano interessanti, alcune piuttosto imbarazzati altre invece persino banali e scontate.
Ad ogni risposta lui, l’uomo maturo (poi mi chiedo ora se fosse davvero stato maturo) con il suo metro di misura assegnava un punteggio.
Io non accumulavo molto punti cosi ad ogni domanda successiva cercavo di dare il meglio di me per aumentarne la quantita’.
Poi il gioco fini’ e per me fu una sconfitta, non ero stata una grande donna. Il mio Ego aveva fallito. Nella graduatoria ero quasi una delle ultime e non seppi mai chi vinse e perche’ vinse o perche’ io non vinsi e tanto meno mai seppi in che cosa poteva consistere il premio finale.
Ne uscii, molto amareggiata ma come in tutte le sconfitte nel bene e nel male c’e’ sempre un lato positivo. Quel gioco aveva ridimensionato il mio Ego e mi aveva insegnato che essere donna non e’ entrare in competizione con altre donne, perche’ ognuna e’ unica nel suo modo di essere.
Avevo cosi’ imparato che per essere donna si deve essere solo se stessi. E che non possiamo piacere a tutti, ma sicuramente ci sara’ sempre uno o qualcuno che ci apprezzera’ come donna.
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