In questi strani giorni di vita che noi tutti stiamo attraversando, chi in un modo chi in un altro, ho la possibilita’ di fermarmi un po’. Il momento piu’ bello della giornata e’ quando vado a correre in un parco a pochi passi da casa. Seguo il percorso fatto con attrezzi di legno per l’attivita’ fisica. Inoltre il clima primaverile incoraggia la vita all’aria aperta e il corpo finalmente respira ossigeno e la pelle riprende elasticita’.
Nel parco ci sono tanti alberi a me cari ma quello che preferisco e che considero mio amico e’ una betulla. Mi sento in affinita’ con la mia betulla quando mi siedo ai suoi piedi e appoggio delicatamente la mia schiena sul suo tronco candido. Sento, come se, lei, la betulla, mi accogliesse tra le sue braccia. Mi rannicchio accanto alla sua corteccia il cui colore mi rammenta il chiarore lunare di una notte stellata. Sollevo gli occhi verso il cielo e noto quanto e’ alta la mia betulla che si erge snella ma resistente verso il manto celeste con la sua chioma leggera e luminosa e i suoi rami penduli che al soffio del vento vibrano regalandomi una musica soave.
Mi sento cosi rilassata accanto alla mia betulla a tal punto che il mio orecchio si poggia sulla sua corteccia fatta da lembi cartacei di un bianco splendente. Origlio, sento la sua linfa vibrare al contatto con il mio corpo caldo, ed improvvisamente, la mia betulla mi racconta la sua storia. Una storia cosi antica che risale a tanto tempo fa. Una storia che la vedeva associata al Sole e alla Luna ed era ritenuta simbolicamente la via attraverso la quale scende l’energia dall’universo e da dove risale l’aspirazione umana verso l’alto.
Mi accoccolo sempre di piu’ vicino alla mia betulla e mi metto in ascolto della sua storia. Lei mi sussurra: “Sai, una volta, ero considerata l’Albero Cosmico, la custode della porta che apriva allo sciamano la via del Cielo, permettendogli di passare da una regione cosmica all’altra, dalla Terra al Cielo o dalla Terra agli Inferi, in un viaggio interiore che conduceva all’estasi.”
Io rimango li’ affascinata dall’ascoltare questi miti antichi di popoli saggi che avevano intuito, meglio di noi, i messaggi provenienti dalla natura e di cui ne avevano un grande rispetto.
Mi stringo al tronco della betulla con il forte desiderio di voler sapere di piu’ e con il pensiero sussurro alla betulla: “raccontami ancora, ti prego!”
Allora la betulla incoraggiata dalle mie parole riprende la sua storia. “Devi sapere che al tempo dei popoli Celti ero associata alla Dea Luna, collegata al mondo femminile e considerata anche pianta dell’Amore. Mi ricordo come se fosse adesso che i giacigli fatti con i miei rami erano tra i preferiti dagli amanti sui quali trascorrevano incantevoli momenti d’Amore. Inoltre una ghirlanda fatta con i rametti delle mie foglioline era riconosciuta come pegno d’amore.”
Mi sento rapita dalla mia betulla e capisco adesso perche’ mi sono sempre sentita attratta da questo albero meraviglioso. L’orologio mi avvisa che devo tornare a casa. Mi alzo e saltellando come una libellula mi avvio verso casa. La mia giornata oggi sara’ diversa dalle altre grazie all’incontro interiore con un alleato di Madre Natura: la mia betulla, la quale mi ha aiutato a ripristinare il collegamento tra la dimensione terrena e spirituale, eliminando quelle emozioni superflue e negative e permettendo che la mia anima tornasse leggera.
Un senso di amore mi pervade, un sentimento di essere parte di un universo mi avvolge, e il sorriso sulle mie labbra rimane a lungo.