Un incontro con … Marinella!!

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Le serate di estate sono belle perche’ concedono quel fresco e quel sereno lasciandosi alle spalle le giornate assolate ed afose. Stavo passeggiando lungo un viale alberato, assorta nei miei pensieri, godendomi il sapore del pistacchio che rinfrescava le mie labbra. Avevo comprato un bel gelato dal solito gelataio del paese che aveva un occhio di riguardo per me e me lo faceva sempre un po’ piu’ grande del solito. In realta’ io e Pietro, il gelataio, ci conoscevamo da tanto tempo, direi sin dai tempi della scuola quando andavo a trascorrere le vacanze estive nel paesino.  Pietro aveva pure provato a corteggiarmi una volta, ma io non ero interessata a lui e lo trattavo da amico. In effetti diventammo amici a tal punto che mi  confesso’ che da grande avrebbe voluto fare il gelataio ereditando il piccolo bar del padre. Il tempo trascorse. Ed io questo anno ho rivisitato il vecchio paesino e ho rincontrato Pietro con grande piacere.

Come dicevo assorta nei miei ricordi continuavo a camminare lungo il viale fin quando una voce mi ha chiamato “Ma sei proprio tu?” mi sono sentita dire alle spalle. Voltandomi  una donna mi e’ venuta  incontro. Al primo impatto non sono riuscita a riconoscerla mi sembrava una persona qualunque, mai vista prima. Una donna comune con i capelli tra il bianco e l’argento, un viso piuttosto trascurato e invecchiato dal troppo sole o lampade solari. Indossava un vestito largo e lungo tipo da spiaggia con spalline intrecciate dietro il collo. Flip flop nei piedi. Insomma nessun segno particolare che potesse riportarmi alla memoria una persona da me conosciuta.

Era a un passo da me e mi si presenta dicendo: “Sono Marinella non ti ricordi di me, abbiamo fatto il biennio di scuola insieme poi io lasciai la scuola per trasferirmi all’estero con i miei genitori. Tu non sei cambiata nulla sei sempre la stessa!!

Riflettendo un momento e mi sono soffermata sul nome “Marinella” ed ecco che un eco nella mia mente si stava facendo strada. Era come risentire un vecchio  ritornello “ecco arriva Marinella la bella” esclamato dalla maggior parte dei ragazzi della classe. Ricordo,  Marinella era la ragazza piu’ bella e piu’ gettonata non solo dai ragazzi della mia classe, ma anche da quelli di altre classi. Tutti la adoravano e lei si comportava come la reginetta dei fiori. Noi ragazze eravamo tutte un po’ invidiose del suo successo anche se non lo davamo a vedere.

A quel tempo io mi sentivo molto emarginata quando vedevo che tutti volevano Marinella e ebbi  momenti in cui non sapevo riconoscere piu’ la mia identita’ di “femmina” o almeno di sesso opposto a quello maschile. Ricordo ancora che passai giorni a pensare se dovevo essere come Marinella per avere successo tra i ragazzi. Cominciavo a desiderare ardentemente di essere come lei ma non per invidia, anche se quella era alimentata dal mio animo, piuttosto perche’ pensavo che per essere accettata dal sesso opposto avrei dovuto comportarmi come lei.

Mi misi a fare le prove a casa in camera mia di nascosto davanti ad uno specchio. Dio!!! Come ero ridicola!! Non ero capace a fare la sciocchina come faceva Marinella. Provavo a slacciarmi la camicetta a far vedere e non vedere, provavo a tirare su la gonnellina fino alle cosce per mostrare chissa’ cosa. Dio!!! Dio!!! Come ero goffa! Provavo a dirmi “io sono la piu’ bella” e poi finivo per farmi tante risate. Come potevo essere come lei!!!! Non ci sarei mai riuscita nonostante la mia forte volonta’ e il mio impegno.

Furono anni difficili, per fortuna furono solo due, ma quei due anni misero a dura prova la mia vera identita’. Mi chiedevo chi ero??? Una femmina che poteva piacere o uno scorbio a cui nessuno porgeva attenzione??? L’aspetto positivo, pur nella piu’ totale frustrazione, fu il fatto  che i miei tentativi di essere come Marinella fallirono. Non potevo prendere esempio da lei, che poi, fondamentalmente, non la stimavo e la consideravo  una ragazza egoista che pensava solo a se stessa e che tutto girava intorno a lei fintanto che lei lo faceva girare con una bacchetta magica.

Riusciva a manipolare i ragazzi come voleva sbottonando tre bottoni della camicetta o raccontando che non indossava gli slip ed allora ecco arrivare una schiera di ragazzi ad intonare “Marinella la bella”.

Cosi piano piano proprio attraverso il modello di comportamento di Marinella cominiciai ad estrapolare da me stessa le mie caratteristiche femminili che non avevano  nulla a che fare con il suo atteggiamento. Piano piano crebbi ed oggi posso dire che sono soddisfatta della donna che sono.

Rivedere Marinella li in quel paese dove mai avrei immaginato di incontrarla mi aveva sorpreso un po’. Ci siamo sedute ad un tavolino e ci siamo raccontate un po’ di avvenimenti del passato confessandole, tra le righe,  la mia invidia nei suoi confronti ai tempi della scuola. Lei mi racconta che si ricorda di noi ragazze ma che  a quel tempo voleva solo essere al centro dell’attenzione dei ragazzi per definire la sua identita’ di “femmina”.

Con tristezza  poi mi ha anche  raccontato la sua squallida vita nella quale avrebbe passato il tempo “usando” la sua bellezza finche’  e’ durata ed ora fa invece le pulizie presso una ditta di elettronica. Non si e’ sposata e il suo piu’ grande rimpianto e’ non aver avuto figli.

Abbiamo preso un caffe’ insieme e poi ci siamo salutate definitivamente. Il suo incontro mi ha intristito ma ha fortunatamente frantumato in mille pezzi l’idea che avevo conservato nella mia memoria che per aver successo nella vita una ragazza dovrebbe comportarsi come Marinella. Marinella non era piu’ un “ideale” per me.

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