Un incontro…con uno scrittore!!

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In questi due mesi di liberta’ illusoria dove potevo uscire a viso scoperto ed indossare una varieta’ di rossetti di colore differente, dove potevo entrare nei negozi senza appuntamento, dove potevo sedermi ai tavoli dei bar senza dimostrare la mia identita’,  dove potevo valicare confini senza controlli a tappeto, dove potevo alloggiare in qualsiasi albergo senza presentare la mia cartella clinica, insomma in questa liberta’ artificiale ed irreale ho cercato di fare “incontri” nuovi incontri. Gli incontri sono un po’ il filo conduttore della mia vita. Hanno contribuito ad arricchire il mio bagaglio di esperienze e sono stati spesso lezioni di vita pratica e vitale.

Tuttavia in due mesi non e’ accaduto nulla, il distanziamento sociale ha sortito il suo effetto e risultato. E quelle poche volte che stava per accadere un incontro il primo scambio e’ stato cosi frustrante e deprimente. Una voce che mi arrivava da due metri di distanza rallentata ed oscurata dalla pezza che copriva due terzi del volto e, senza l’educazione di dire buongiorno, mi chiedeva: “Sei vaccinata?”

Cosa poteva mai nascere da un tale incontro??!!

Cosi mi sono riavvicinata ai libri, ai miei compagni di viaggio e vacanze che non mi hanno mai tradito. E mi sono ritrovata tra le mani un libro scritto da Günther Anders che mi ha colpito molto per la lucidita’ con cui trasmette i suoi pensieri. Ne riporto un breve stralcio che nonostante fosse stato scritto nel 1956 mi ha fatto rabbrividire.

“L’ ideale sarebbe quellodi formattare gli individui fin dalla nascita
limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione,
per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
 Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato
 e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri,
 meno può rivoltarsi.
 Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.
 Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione
e non la violenza diretta: si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l’emotività o l’istintivo.
Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso. E’ buono, in chiacchiere e musica incessante, impedire allo spirito di pensare.
Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani.
Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio. In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana.
E il modello della libertà. Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l’unica paura, che dovrà essere mantenuta, sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità. L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge. “ Günther Anders, “L’uomo è antiquato”, 1956
Mi chiedo se siamo gia’ arrivati a questo o se arriveremo ad essere un gregge di animali monitorati da forze magnetiche per il  piacere di pochi che hanno voluto tale trasformazione??  Ho paura, ma non voglio arrendermi confido sempre nel bisogno essenziale e nella stimolante ricerca della verita’.
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